Una ricerca promossa da Lenovo e Intel mostra i vantaggi derivanti dal miglioramento dell’employee experience, soprattutto nello scenario attuale che vede crescere il lavoro da remoto
È sempre più significativo l’impatto della tecnologia nel migliorare l’employee experience (EX) o il percorso di un dipendente all’interno di un’organizzazione. Lo rivela uno
studio commissionato da Lenovo e Intel, che ha messo in luce una serie di opportunità per chi si occupa dell’IT nell’attuale scenario di lavoro in modalità ibrida o da remoto.
I punti salienti della ricerca “
Empower Your Employees with the Right Technology”, condotta la scorsa estate da
Forrester Consulting su circa 3000 persone in vari Paesi del mondo tra cui l’Italia, evidenziano che se da un lato le aziende vedono in media un ritorno cinque volte maggiore dell’investimento in employee experience, trainato da una
maggiore produttività, agilità organizzativa e customer satisfaction, dall’altro si nota un
disaccordo tra decision maker e i dipendenti riguardo alle priorità tecnologiche.
Mentre il management dà priorità al software, ai servizi e all’integrazione strategica dell’IT,
i dipendenti sono più concentrati sull’esperienza quotidiana con la tecnologia. Questo suggerisce che per i decisori vi sia maggiore spazio di collaborazione con i dipendenti per quanto riguarda le scelte di acquisto della tecnologia, aumentando il coinvolgimento dei team, migliorando la soddisfazione dei clienti e nel contempo i risultati di business.
Un gap da colmare
Con il passaggio delle
modalità di lavoro a remoto e ibrido, i decisori di acquisto di tecnologia nelle aziende si trovano ad aggiornare i dispositivi, i software e i servizi per migliorare l’esperienza dei dipendenti, il coinvolgimento e la soddisfazione dei team. Secondo i risultati della ricerca, questa situazione ha comportato una
maggiore spesa in tecnologia. I decision maker intervistati hanno rilevato un ritorno sull’investimento cinque volte maggiore in termini di produttività, flessibilità organizzativa e soddisfazione dei clienti, molti dei quali intendono
aumentare gli investimenti di circa il 25% nei prossimi due anni.
I dipendenti intervistati, invece, dichiarano di essere
insoddisfatti della loro esperienza con i PC, dal punto di vista sia hardware sia software, con il 50% dichiara che il proprio PC è obsoleto o inadeguato, il 46% che segnala frequenti malfunzionamenti del software, tali da interrompere il flusso di lavoro, e solo il 33% che si dichiara estremamente soddisfatto del laptop fornitogli dall’azienda, mentre più del 30% afferma che il laptop in dotazione è funzionale per applicazioni di collaboration.
Va notato che
il livello di soddisfazione dei dipendenti per la tecnologia fornita dall’azienda ha un impatto positivo misurabile: infatti quasi il 60% dei decisori IT ha registrato un aumento maggiore del 10% nei parametri di EX relativo alla soddisfazione dei dipendenti con la tecnologia che utilizzano. È quindi evidente che la tecnologia messa a disposizione dalle aziende sia cruciale per guidare la crescita dei parametri di employee experience, insieme ad altri fattori quali per esempio i benefit per i dipendenti.
Tuttavia rimane un’evidente disconnessione fra dipendenti e decisori IT: questi ultimi hanno come
parametro primario la longevità dell’investimento in tecnologia invece che l’impatto dell’adozione della tecnologia sui team. Secondo la ricerca, mentre l’84% dei decisori IT è convinto che un dipendente può facilmente sostituire il PC quando necessario, solo la metà dei dipendenti dichiara che questa sia una soluzione disponibile.
In definitiva, decisori IT e dipendenti concordano che i cicli di aggiornamento della tecnologia possano migliorare ed essere meglio allineati. Inoltre, i decisori IT sostengono che l’integrazione tra hardware e software abbia un impatto ancora maggiore sull’employee experience, mentre i dipendenti chiedono dispositivi affidabili e performanti.
Cosa occorre fare
Dalla ricerca emergono alcune linee guida su come le aziende possono migliorare il coinvolgimento dei dipendenti, e di conseguenza i risultati, grazie agli investimenti in tecnologia.
In primo luogo, è opportuno
riallineare gli investimenti. Stando alle indicazioni dei dipendenti, è bene concentrarsi prima sulle loro priorità immediate, costruendo un solido parco PC e una base di strumenti di collaborazione: questo può essere un’opportunità da perseguire mentre le divisioni IT esplorano in parallelo strumenti tecnologici più avanzati.
In secondo luogo,
riorganizzare le priorità: i decisori aziendali dovrebbero anche concentrarsi sul migliorare l’esperienza dei dipendenti, oltre che su specifici parametri di produttività. In effetti, la ricerca mostra che quasi l’80% dei decisori IT prevede di concentrarsi sul miglioramento del coinvolgimento dei dipendenti nei prossimi mesi.
È anche opportuno
concentrarsi sui PC. I PC sono ormai di importanza fondamentale per i dipendenti, con un 77% di loro che afferma che il PC è un elemento critico del lavoro quotidiano e della collaborazione con i colleghi. Una maggiore attenzione ai PC può determinare un significatico impatto sul fatturato e la soddisfazione dei clienti, e la maggior parte delle persone che hanno partecipato alla ricerca concorda che i PC siamo fondamentali nell’accrescere la soddisfazione dei clienti (69%), il fatturato (62%) e la fidelizzazione dei dipendenti (55%).
Last but not least,
coinvolgere i dipendenti nelle decisioni di investimento in PC. Quasi tre dipendenti su quattro (il 72%) hanno risposto che ascoltare le persone o comunque chiarire quali siano le loro esigenze sia tra i tre parametri più importanti su cui le aziende dovrebbero lavorare per migliorare l’employee experience. Questa indicazione è importante poiché i dipendenti comprendono il valore dei loro dispositivi nel determinare effetti sul business sulla base di parametri tecnologici quali prestazioni, connettività, affidabilità, rapporto peso/dimensioni, durata della batteria e altro. Ascoltare il feedback dei dipendenti può aiutare a valutare le migliori opzioni in fatto di tecnologia.
“
I risultati della ricerca rafforzano la nostra convinzione che la tecnologia rappresenti un investimento di importanza strategica e non un semplice costo. Installare le tecnologie più appropriate può dare ritorni di gran lunga superiori rispetto al costo iniziale di nuovi business model”, ha commentato
Federico Carozzi, Head of Product Marketing di Lenovo. “
Considerato che le persone sono la più grande risorsa di un’azienda, lo studio consente di mappare l’opportunità di migliorare il ritorno sull’investimento in tecnologia concentrandosi sui PC e gli strumenti di collaborazione, coinvolgendo maggiormente i dipendenti nelle decisioni di acquisto. Nell’attuale scenario di lavoro remoto o ibrido, questi passi sono importanti per le aziende nel perseguire opportunità che vanno ben oltre la spesa iniziale in tecnologia”.