«Così accendiamo la vera Industria 4.0 e la ripartenza» il caso Phase. Intervista esclusiva con Gianluca Simionato, Amministratore di Phase, eccellenza tutta italiana che sta accompagnando aziende e industrie italiane verso la ripartenza connessa e innovativa
«Così accendiamo la vera Industria 4.0 e la ripartenza» il caso Phase. Intervista esclusiva con Gianluca Simionato, Amministratore di Phase, eccellenza tutta italiana che sta accompagnando aziende e industrie italiane verso la ripartenza connessa e innovativa.
Il concetto di Industria 4.0 sta cambiando radicalmente il mondo della produzione, questo è chiaro, risaputo ed evidente: la possibilità di connettere alla rete i macchinari impiegati nel processo produttivo rende possibile monitorare in tempo reale l’avanzamento della produzione, individuando per tempo gli eventuali problemi.
Ma c’è di più, già prima che qualcuno inventasse il termine Industria 4.0 c’era chi faceva questo tipo di lavoro, aiutando le industrie a ottimizzare i propri processi.
Qualcuno che oggi ha, anche per questo, un vantaggio competitivo straordinario e ha sviluppato una visione chiara, precisa, preziosa di un mercato critico per il sistema Paese (si pensi all’impatto di simili tecnologie su un target come la manifattura italiana).
Tutti elementi che vale la pena di ascoltare, capire e raccontare. Detto fatto, è il caso di Phase Srl, azienda specializzata nei sistemi MES (Manufacturing Execution System), ovvero i sistemi di raccolta dati della produzione industriale. “Si tratta di un qualcosa che oggi è un po’ di moda visto che si parla tanto di Industria 4.0, ma noi siamo nati prima di quest’onda, imparando a fare questo lavoro in condizioni non certo comode. Oggi tutti i produttori di macchine, in ottica 4.0, sono molto disponibili e aperti nel fornire i protocolli necessari per l’integrazione, anche perché altrimenti rischierebbero di non vendere più i propri prodotti. Noi, invece, siamo nati in un’era in cui collegare una macchina non era affatto semplice, c’erano un sacco di scogli.
Quindi sostanzialmente abbiamo le competenze sia per collegare le macchine nuove, ma anche i sistemi più vecchi. Spesso le aziende industriali non hanno le risorse necessarie per sostituire l’intero parco macchine, quindi la nostra capacità è di riuscire comunque a collegare tutti gli apparati alla rete”, racconta Gianluca Simionato, Amministratore di Phase.
I benefici del 4.0
Ma perché le aziende industriali, spesso estremamente prese dall’operatività quotidiana, dovrebbero investire sulla connessione alla Rete dei propri macchinari? Il tema cruciale è quello della condivisione e dell’accessibilità delle informazioni: “Se la produzione viene gestita con i tradizionali supporti cartacei, permane un vincolo fisico: fintanto che non si visualizza il documento si rischia di restare all’oscuro di determinate problematiche.
Avere un sistema informatico che coordina il tutto mi permette di essere più veloce e flessibile, consentendomi di ottimizzare il mio tempo, che posso occupare per attività a valore aggiunto, piuttosto che per cercare di capire a che punto sia la mia produzione”.
Non solo consulenza ma anche prodotti
In realtà nell’ottica di Phase più che di Industria 4.0, si dovrebbe fare riferimento a un concetto più trasversale, quello di azienda 4.0, in cui l’informatizzazione e la digitalizzazione vanno oltre il processo produttivo, abbracciando l’intera operatività aziendale, a partire dall’introduzione in azienda di ERP e gestionali evoluti.
“I vantaggi di Industria 4.0 rischiano di essere pochi se si continuano a fare ordini e fatture a mano. Anzi, il rischio è di mettere carro davanti ai buoi, ovvero tentare di realizzare delle attività di miglioramento in assenza delle informazioni necessarie”. Gli stessi MES, da soli, non possono bastare:
“L’errore tipico è quello di pensare che lo strumento MES possa risolvere tutte le problematiche. Ci devono essere prima degli aspetti di studio e di analisi dei processi aziendali, sopra i quali va implementato il Mes, altrimenti il rischio è quello di sprecare le risorse e far fallire il progetto”.
In questo senso l’aspetto consulenziale gioca un ruolo fondamentale: “Phase è un’azienda di persone, c’è una fortissima professionalità sia nei tecnici sia in chi fa il coordinamento e il project management. Siamo un’azienda che cerca di aiutare il cliente anche con un apporto consulenziale, andando oltre la semplice vendita del prodotto”, conclude Simionato.
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