Cresce la domanda di cloud telephony da parte delle imprese che hanno imparato la lezione del lockdown. Il mercato deve però ancora fare selezione tra chi è affidabile e chi no.
Nel cammino delle imprese italiane verso il cloud può rientrare certamente anche la
cloud telephony, che però è storicamente un tema non proprio diffusissimo tra i potenziali utenti del Belpaese. Qualcosa potrebbe essere cambiato
dopo il primo lockdown ed anche in generale nell'ipotizzare
nuove modalità stabili di organizzazione del lavoro. Il distanziamento ha infatti sviluppato la domanda di soluzioni per la comunicazione e la collaborazione, anche se magari non nella maniera ideale.
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Durante i mesi del lockdown - spiega in questo senso
Marco Pasculli, Managing Director di NFON Italia -
le aziende hanno adottato nuove soluzioni cloud per garantire la continuità del business. Nel complesso è uno sviluppo positivo, anche se in molti casi non sono stati usati strumenti davvero business". Man mano che si torna ad una nuova normalità, le imprese non sono più nel vivo dell'urgenza e possono
muoversi in maniera più meditata. Il risultato finale è in generale una accelerazione nel passaggio al cloud, anche per la telefonia.
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È dalla primavera che abbiamo registrato una crescita nella domanda delle imprese. Il problema semmai è che permane una certa confusione nel mercato riguardo i servizi di cloud telephony. E comunque non tutte le imprese si muovono alla stessa velocità", spiega Pasculli. Anche se l'esigenze di sfruttare la tecnologia per migliorarsi
è generalizzata e viene proprio da quanto le imprese italiane hanno vissuto per praticamente tutta la prima metà del 2020. In uno scenario complessivo che viene percepito come
caratterizzato dall'incertezza, in tutti i settori, qualsiasi approccio - come la cloud telephony - che sposti la spesa verso un modello Opex è benvenuto.
Marco Pasculli, Managing Director di NFON ItaliaFatta questa premessa, la constatazione è che oggi
settori diversi affrontano il tema con velocità e modi differenti. Alcune imprese sarebbero anche utenti ideali della cloud telephony, ma al momento non sono nelle condizioni di programmare i loro investimenti anche se questi vanno verso una riduzione complessiva delle spese. Il caso emblematico è quello
dell'hospitality, dove tutta la telefonia "evoluta" aiuta a dare servizi migliori ai clienti finali. A seconda di quanto la singola realtà ha subìto la crisi portata dal lockdown, c'è o meno la possibilità di investire.
Una domanda generalizzata
Guardando al mercato più in generale, tutte le aziende con dimensioni che vadano oltre la microimpresa sono potenzialmente utenti di cloud telephony. Se non hanno già fatto il salto alle comunicazioni in cloud, hanno infatti un centralino tradizionale e
si pongono il problema di come farlo evolvere. Ed è per questo che, nel complesso, il mercato della cloud/IP telephony sta accelerando anche in Italia.
Lockdown o no, gli ambienti di
collaboration e comunicazione digitale stanno entrando in sempre più imprese. Il PBX tradizionale
rischia di essere un freno per questo sviluppo, o comunque una complicazione tecnica in più. Anche solo per una questione di
sicurezza. "
Per le aziende la sicurezza è giustamente sempre più critica - spiega Marco Pasculli -
ma magari hanno in rete un PBX che non viene aggiornato da anni. È come avere un server non aggiornato accanto a sistemi IT di ultima generazione".
Le aziende più sensibili al tema cloud telephony sono probabilmente quelle che gestiscono contact center. Da un lato è già da tempo in atto una evoluzione verso la
decentralizzazione del contact center, evoluzione che spinge le soluzioni proprio basate sul cloud, per la loro maggiore semplicità. Dall'altro, le soluzioni cloud-based sono per natura flessibili nella gestione dei workload e per questo permettono una
flessibilità organizzativa, facendo aumentare o diminuire facilmente il numero degli operatori a seconda dei picchi di lavoro o della stagionalità.
Altrettanto sensibili possono essere le imprese che stanno puntando con maggiore decisione sulle piattaforme di collaboration online. In questi mesi è ad esempio cresciuto l'utilizzo di piattaforme
come Microsoft Teams, e la cloud telephony aiuta a
integrare proprio queste piattaforme con la rete telefonica. Non a caso, NFON ha una soluzione
mirata proprio per il mondo Microsoft.
Certo una maggiore chiarezza sul mercato non guasterebbe, per NFON. "
Gli operatori di telecomunicazioni si stanno muovendo in modo molto strutturato - spiega Pasculli -
poi il mercato è fatto anche da aziende che cercano di fare i Service Provider e il business un po' se lo inventano... Ma per offrire servizi affidabili di cloud telephony si deve avere una elevata capacità di investimento".
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