Confcommercio: "L’anno che si è appena concluso registra la terza variazione negativa dei prezzi dal 1954, dopo i casi del 1959 e del 2016".
"Nonostante il moderato incremento rilevato in termini congiunturali (+0,3%), leggermente superiore a quanto previsto (+0,1), nel confronto annuo a dicembre
permane la situazione di deflazione che si protrae da otto mesi. L’anno che si è appena concluso registra la terza variazione negativa dei prezzi dal 1954, dopo i casi del 1959 e del 2016. Anche escludendo la principale determinante deflazionistica dovuta agli energetici,
l’inflazione di fondo resta comunque
allo 0,5%, ben lontana dagli obiettivi della BCE. Stante il permanere di una situazione eccezionalmente critica, non solo nel nostro Paese, è difficile immaginare impulsi sui prezzi in grado di riportare l’inflazione su valori prossimi all’1% prima dell’estate".
È il commento dell’
Ufficio Studi di Confcommercio sui recenti dati Istat.
"Da rilevare - continua la nota - che la filiera della distribuzione alimentare ha retto egregiamente l’urto dell’incremento di domanda dovuto alla diversione degli acquisti dalla ristorazione all’alimentazione domestica che interessa più direttamente i negozi al dettaglio. Non si sono verificate tensioni inflazionistiche, sostenendo così il potere d’acquisto delle famiglie".
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