Il 2020 ha visto volumi di vendita record per i PC: grazie, secondo Canalys, al riconquistato ruolo chiave del personal computing
Si sapeva che il 2020 dei PC era andato bene. Durante i lockdown i produttori e il canale distributivo avevano fatto fatica a
stare dietro alla domanda di PC espressa da chi si era trovato a dover lavorare da quasi ovunque. Scoprendo magari che il personal computer di casa o anche dell'ufficio
non aveva davvero le caratteristiche adeguate al remote working ed alla collaborazione intensivi. Privati ed aziende hanno svuotato - fisicamente o virtualmente - gli scaffali dei produttori. E i numeri
lo dimostravano.
Non eravamo altrettanto sicuri che la fine del 2020 avrebbe confermato questo trend. Ora le cifre di
Canalys indicano che il trend si è
addirittura accelerato. Con una crescita anno su anno che nel quarto trimestre 2020 si è attestata al
+25,4% in volumi. Tutto il 2020 chiude con un +11% di consegne. Una crescita che non si vedeva giusto da un decennio. Dal +17% del
2010 rispetto al 2009.
Il 2020 chiude bene non solo in percentuale. Anche in assoluto. La quota raggiunta di
297 milioni di unità consegnate non si vedeva da tempo. Per la precisione dal
2014, anno in cui il mercato restò per l'ultima volta sopra la soglia - anche psicologica - dei trecento milioni di unità consegnate.
Tutto merito del
ruolo centrale che il PC si è riconquistato, spiega Canalys. Il personal computer - inteso ovviamente in senso lato: notebook, desktop (ma sempre meno),
workstation - è tornato ad essere lo strumento principe per la produttività. "
I PC sono qui per restare", sintetizza
Rushabh Doshi, Canalys Research Director. Nonostante ne sia stata decretata più volte la poca utilità - se non proprio il
pensionamento - di fronte ai volumi di device più "moderni" come gli smartphone.
Buone notizie per i produttori. Specie se
adegueranno la nuova offerta ai trend del momento, come ora tutti i principali vendor
sembrano fare. E se introdurranno nel tempo una buona dose di
novità tecnologiche utili che facciano dimenticare gli anni dei PC sempre uguali a sé stessi. In merito, qualche
segnale interessante c'è.
Un 2020 in crescita così marcata ha fatto bene un po' a tutti. Il quarto trimestre è stato il migliore da anni per i produttori "top 5" (
Lenovo, HP, Dell, Apple, Acer). Anche se le inevitabili difficoltà per le loro supply chain nel primo periodo della pandemia
hanno comportato qualche "scossone" di troppo ai volumi di consegna. Ma se guardiamo all'anno nel suo complesso, vediamo che
le crescite sono state più o meno allineate. Qualcosina meglio per Lenovo, Apple, Acer. Un po' peggio per HP, Dell.
Nel complesso però il mercato è stato
stabile nella sua distribuzione. I vendor "top 3" avevano già distaccato gli inseguitori Apple ed Acer. E le crescite un po' più marcate di questi ultimi non hanno cambiato granché la sostanza. In testa resta un terzetto sgranato, con Lenovo (24,5% di market share 2020) che ha leggermente ampliato il margine su HP (22,8%) e Dell (16,9%). Più indietro Apple (7,6%) e Acer (6,7%).
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