Tutti i settori hanno fatto progressi, accelerati dalla nota pandemia, anche se quelli maggiormente avanti sono retail (73%) e telecomunicazioni (71%) . L'employee experience rimane un fattore chiave
La trasformazione digitale avanza a grandi passi, spinta anche dall’emergenza Covid-19. Un report del
Capgemini Research Institute rivela infatti che quasi due terzi delle aziende presentano oggi le
competenze digitali (60%) e di leadership (62%) necessarie per implementare con successo un percorso di trasformazione digitale, in aumento rispetto al 36% registrato solo due anni fa, nel 2018.
Il report "
Digital Mastery 2020" deriva da una
ricerca svolta tra maggio e giugno 2020, intervistando 1.000 dirigenti di aziende con almeno 1 miliardo di dollari di fatturato attive in diversi settori: per capire come le organizzazioni hanno sviluppato le loro competenze digitali negli ultimi due anni,
Capgemini ha analizzato i punteggi medi in quattro categorie: talento e organizzazione, operations, innovazione del business model e customer experience (CX).
Rispetto all’analogo report del 2018 incentrato sulla digital mastery, condotto su un campione simile, l’edizione 2020 della ricerca ha evidenziato come, sebbene tutte le organizzazioni abbiano riportato progressi nei loro percorsi di trasformazione digitale, si stia allargando il divario tra i digital master, ovvero le aziende con un elevato livello di padronanza delle competenze digitali e di leadership, e i loro competitor, con la nota
pandemia che ha accelerato questa tendenza, dal momento che ha richiesto l’introduzione di cambiamenti con urgenza, spingendo le aziende a diventare più convinte e ottimiste in merito alla maturità delle proprie competenze.
Le
grandi aziende, con un fatturato pari o superiore a 10 miliardi di dollari, hanno riportato risultati più elevati in termini di competenze digitali e di leadership, con circa
il 68% che dichiara di possedere le competenze digitali necessarie, rispetto al 55% di quelle con meno di 10 miliardi di dollari di fatturato. È stato registrato un divario simile anche in termini di competenze di leadership: il 57% delle organizzazioni più piccole dichiara di avere le competenze necessarie, percentuale leggermente più bassa di quella registrata in media tra le grandi organizzazioni, che si attesta tra il 62% e il 70%.
Negli ultimi due anni, ogni settore verticale ha fatto progressi sia nel campo digitale sia in quello della leadership:
il retail guida la classifica, con il 73% delle aziende che dichiara di essere in possesso delle competenze digitali che consentono di avviare un percorso di trasformazione digitale, in aumento rispetto al 37% di due anni fa.
A seguire le telecomunicazioni, con il 71%, i cui operatori stanno rimodellando la value proposition per il consumatore creando esperienze digitali complete. Il settore automobilistico è in testa in termini di crescita delle competenze, avendo aumentato le sue capacità digitali dal 32% del 2018 al 69% del 2020.
La ricerca del 2018 rivelava che
l’area relativa al capitale umano incontrava i maggiori ostacoli nel percorso di trasformazione digitale, in quanto molte organizzazioni non riuscivano a coinvolgere i dipendenti. Tuttavia, oggi sono sempre più numerose le organizzazioni in grado di coinvolgerli nelle loro iniziative digitali:
nel 2020 il dato ha raggiunto il 63%, contro il 36% del 2018. Malgrado i progressi, meno della metà delle organizzazioni (48%) sta investendo nella costruzione di
soft skill come intelligenza emotiva, adattabilità e collaborazione.
La ricerca di Capgemini ha anche rilevato che
la cultura è una delle principali barriere a una digital transformation di successo: diverse organizzazioni non hanno una cultura aziendale in cui nuove idee e sperimentazioni siano apprezzate. Per progredire ulteriormente nel percorso di trasformazione digitale,
il report raccomanda alle aziende di reinventare l’employee experience, facendo leva su una forza lavoro fluida e garantendo ai dipendenti contratti sociali allineati con le necessità dell’era digitale. Inoltre, è necessario costruire solide competenze in tema di dati e piattaforme, portare su scala nuovi modelli di business e di engagement e incorporare purpose e sostenibilità all’interno del business, rendendoli parte della cultura aziendale e considerando la tecnologia da un duplice punto di vista: quello della digital transformation e quello della sostenibilità.
“I progressi compiuti in soli due anni nello sviluppo delle necessarie competenze digitali e di leadership sono impressionanti, tanto da averci portato ad aggiornare questa indagine. Il continuo e rapido sviluppo dell’innovazione tecnologica e i cambiamenti nei modelli di business, oltre alla pandemia che ha costretto molte realtà a reinventarsi totalmente, hanno verosimilmente trainato questa evoluzione”, ha dichiarato
Massimo Ippoliti, Chief Technology & Innovation Officer di Capgemini in Italia.
“Se da un lato le organizzazioni hanno fatto progressi in ambiti come customer experience, operations e nell’integrazione tra business e tecnologia, dall’altro molte continuano a trovare difficoltà nell’integrare purpose e sostenibilità nelle loro strategie di trasformazione digitale. Ma è solo reinventando le modalità di lavoro e l’employee experience, incorporando il purpose nel modello operativo, diventando un’impresa data-driven e scalando nuovi modelli di business oltre la fase pilota che le aziende possono raggiungere la maturità digitale e dimostrare la resilienza necessaria per adattarsi a futuri cambiamenti".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.