Una ricerca condotta a livello europeo quantifica i potenziali risparmi in termini di licenze, infrastrutture e asset management
Il dato non stupisce, soprattutto in epoca di pandemia: il
95% delle imprese europee, cioè praticamente tutte, si trova sotto pressione per ridurre i costi a causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso, ma
l'incapacità di ottimizzare la spesa in tecnologia ostacola i loro sforzi. È questa l’indicazione più evidente che emerge da una
ricerca condotta da Insight, attiva nella fornitura di soluzioni tecnologiche e nella consulenza per la gestione di contratti IT complessi. La filiale italiana della società, che è uno dei
principali partner di Microsoft a livello globale, ha ottenuto in questi giorni la
certificazione di “Great Place to Work”, emessa da Great Place to Work Italia.
L’indagine
“L'IT sta perdendo la sfida per l'ottimizzazione dei costi?", condotta l’estate scorsa da Coleman Parkes su oltre 500 decision maker IT su una decina di Paesi europei tra cui
l’Italia, ha anche rivelato che
ogni azienda spende in media
2,34 milioni di euro all'anno in licenze software inutilizzate, cifra che sarebbe sufficiente a
pagare lo stipendio di 45 specialisti IT qualificati.
A partire da marzo 2020,
il 51% delle organizzazioni ha ridimensionato la propria forza lavoro e
più di un quarto (27%) delle aziende ha ridotto specificamente il numero dei dipendenti IT. Il
44% delle aziende sta utilizzando asset IT per un tempo più lungo di quanto originariamente previsto e il
34% sta consolidando le strutture degli uffici fisici. Il dato preoccupante è che le aziende non riescano a ottimizzare completamente i costi IT.
Gli investimenti effettuati in aree come s
oftware, supporto IT e infrastruttura hanno registrato un incremento da marzo 2020. Tuttavia, la maggior parte dei team IT ha affermato che questi investimenti non hanno avuto una ricaduta strategica come auspicato e quindi ci sono ampi margini per ottimizzarne il rendimento. Il 50% dei team IT intervistati afferma di aver
bisogno di ottimizzare i propri investimenti nel supporto IT, e la stessa percentuale riguarda gli investimenti in software; il 60% nel cloud privato; il 68% in infrastrutture.
Pietro Marrazzo, Country Manager Insight ItaliaLa ricerca ha ulteriormente evidenziato una
serie di sfide chiave che le aziende devono affrontare
nell'ottimizzazione dei costi IT: il
66% delle aziende intervistate dichiara di avere una
grande quantità di hardware e software duplicati perché all'inizio del lockdown aveva bisogno di implementare nuove tecnologie; il
63% non può adattare le proprie licenze software al numero di dipendenti, e infine il 69% manifesta difficoltà a gestire un aumento dei device personali dei dipendenti usati per collegarsi alle reti aziendali, legato all’aumento del numero dei dipendenti che lavora in remoto dall’inizio della pandemia Covid-19.
"I reparti IT devono contenere i costi, ma tenendo presente che esiste un equilibrio molto sottile tra la riduzione dei costi e la riduzione della capacità di operare", ha sottolineato
Pietro Marrazzo, Country Manager Insight Italia. “
Le aziende da diversi anni sono impegnate ad affrontare le sfide sistemiche relative alla gestione dei costi. Se le aziende raddoppiassero gli sforzi per ottimizzare i costi, potrebbero evitare di prendere decisioni che avranno quasi certamente un impatto sulla propria capacità di eseguire piani di trasformazione digitale. Sono invece molte le opportunità per ottimizzare i costi e ridurre le spese senza però danneggiare la capacità di operare in modo efficace ".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.