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Veeam, i tre capisaldi della versione 11 di Backup e Replication

Sono 200 le novità e i miglioramenti nell’offerta core della società, che rendono ancora più moderna la data protection

Tecnologie Cloud
Questa nuova versione 11 è una major release della nostra offerta più importante, quella che costituisce il cuore della nostra soluzione di data protection”, esordisce Alessio Di Benedetto, Senior Regional Presales Manager South Emea di Veeam, nell’illustrare a ImpresaCity i contenuti salienti dell’annuncio di Veeam Backup & Replication v11.

Nel rendere nota la disponibilità della nuova versione, che arriva a circa un anno dalla precedente, la società stessa non manca di sottolineare che “comprende 200 miglioramenti per il backup, il cloud, il disaster recovery, la sicurezza e l'automazione, a conferma quanto l’innovazione di Veeam sia rapida e di quanto sia forte il nostro impegno nel rispondere alle esigenze e alle richieste sull’affidabilità dei dati da parte dei nostri clienti e partner”.

Tra questi miglioramenti, vi sono anche “funzionalità completamente nuove, che aumentano lo spettro della gestione del dato e della protezione del dato”, prosegue Di Benedetto, evidenziando i tre punti chiave che caratterizzano la nuova v11: “in primo luogo in quanto rappresenta sempre più una soluzione di modern data protection, poi in quanto punta ancora di più sul cloud, e infine per l’enfasi sulla sicurezza”.

veeam 2

Ancora più Modern Data Protection

Ma perché si parla di protezione dati moderna? “Ci sono soprattutto due criteri quantitativi che definiscono i livelli di servizio che l’IT riesce a offrire al business quando si tratta di back up e di protezione di dati: quanti dati si è in grado di non perdere e in quanto tempo si è in grado di ripristinare un servizio”, spiega Di Benedetto, sottolineando che "la nuova v11 punta sull’ottimizzazione dei livelli di servizio, con una Continuous Data Protection ancora più forte, grazie a nuovi meccanismi che arrivano a proteggere fino agli ultimi due secondi di transazione, cosa che rappresenta un forte vantaggio rispetto al classico back up che è cadenzato su momenti fissi e regolari, come per esempio durante la notte”. Non solo: si tratta di una vera e propria funzione di disaster recovery, in quanto il meccanismo sulla quale poggia è asincrono e indipendente dalla distanza.

Guardando invece ai tempi di ripristino, la nuova v11 estende la funzionalità “instant recovery”, dove l’espressione stessa dà già l’idea di come opera in concreto, in quanto “permette di accedere direttamente ai dati di backup, consentendo di lavorarci sopra senza che vi sia necessità di eseguire un ripristino”, prosegue Di Benedetto, evidenziando anche che “si può anche decidere, in un secondo momento, se trasportare o meno questi dati in produzione”.

Si parla non a caso di “estensione” della funzionalità, in quanto prima era disponibile come noto solo sulle macchine virtuali, mentre ora è stata estesa anche ai data base, soprattutto SQL e Oracle, ovvero “dove ci sono i veri dati di un’azienda, con impatti decisamente positivi sulla continuità del business”, fa notare Di Benedetto.

A tutto cloud

Il boom del cloud non è certamente una nuova notizia, così come non lo è il fatto che la pandemia abbia accelerato la tendenza ad adottare il paradigma anche da parte di chi aveva ancora resistenze o scetticismi. Ma se tutti i cloud provider sono in grado di offrire garanzie massime di continuità del servizio, questo riguarda soprattutto il fatto che i server siano sempre attivi e non altro, in quanto è noto che “i dati rimangono sempre responsabilità dell’azienda, e nessun provider protegge da una cancellazione dei dati o da un eventuale errore umano oppure ancora da un attacco ransomware”, evidenzia Di Benedetto.  


veeam dibenedetto alessio
Alessio Di Benedetto di Veeam
È proprio per questo che “molte aziende si sono ormai rese conto che anche i dati che conservano nel cloud hanno bisogno di una data protection, e Veeam permette di spostare i dati di backup nel cloud in maniera trasparente e tagliando così i costi di archiviazione fino a 20 volte”, spiega il manager. Il riferimento è alle nuove funzioni che sostituiscono la gestione manuale con il nuovo supporto nativo per Amazon S3 Glacier (compreso Glacier Deep Archive) e Microsoft Azure Archive Storage, attraverso una gestione end-to-end del ciclo di vita del backup con Veeam Scale-out Backup Repository Archive Tier.

Sicurezza in primo piano

Data protection e sicurezza sono in sostanza due aspetti dello stesso problema”, fa notare Di Benedetto nell’introdurre il terzo elemento saliente di Veeam Backup & Replication v11, quello che riguarda la sicurezza. Un tema che oggi riguarda soprattutto il ransomware, ulteriormente enfatizzato dall’allargamento del perimetro dell’azienda derivante dal ricorso massiccio al remote working.

In questo nuovo scenario, Veeam “non ha certo l’intenzione di fare concorrenza agli operatori degli antivirus tradizionali”, avverte Di Benedetto, spiegando che con una nuova funzionalità specifica, compresa nella v11, “forniamo un punto di ripartenza certo per tutte le aziende, soprattutto in caso di ransomware, e lo facciamo rendendo immutabili i repository di backup, rendendo possibile la ripartenza anche se i malintenzionati hanno cifrato i dati di produzione”.  

I servizi gestiti

Infine, la nuova release dell’offerta Veeam non dimentica il tema dei servizi gestiti, oggi di crescente rilevanza. Come noto, Veeam fornisce soluzioni di Backup as a Service (BaaS) e Disaster Recovery as a Service (DRaaS) grazie alle partnership con i principali cloud e managed service provider in oltre 180 Paesi.

Per garantire la perfetta integrazione di questi servizi nella versione 11, fa sapere la società, la Veeam Service Provider Console v5 fornisce ai service provider una piattaforma web-based per la gestione centralizzata, il monitoraggio e l'accesso self-service dei clienti alle operazioni di data protection. La versione 5 fornisce una gestione estesa dei backup per Linux e Mac, il monitoraggio e la reportistica dei backup cloud-native di AWS e di Azure, nonché una maggiore sicurezza grazie all'autenticazione a più fattori e a solidi servizi di protezione interna.
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