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Cisco Plus, il Network-as-a-Service per il multicloud

Se il modello operativo delle aziende è ormai il multicloud ibrido, Cisco vuole governarlo in maniera integrata ed aaS, con Cisco Plus

Tecnologie
"Abbiamo dimostrato che la tecnologia può aiutarci a raggiungere qualsiasi risultato": per Chuck Robbins, CEO e Chairman di Cisco, le lezioni che vengono dal 2020 della pandemia e dei lockdown vanno certamente virate in positivo. Messe davanti alla necessità di superare ostacoli imprevisti per la loro operatività, le aziende hanno accelerato la propria Trasformazione Digitale e ne sono venute fuori. Certo non tutte allo stesso modo, ed era inevitabile, ma il punto ora - sottolinea Robbins dal palco virtuale dell'evento Cisco Live - è aiutare le aziende a proseguire sulla strada della digitalizzazione.

L'opinione di Cisco è che la nuova spinta verso la digitalizzazione debba convergere su quattro direttrici principali. In primis una focalizzazione decisa sulle applicazioni e le loro performance, assolutamente da tutelare perché le applicazioni sono diventate elementi chiave del business e spesso il "volto" stesso di una impresa nei confronti dei suoi clienti. Poi c'è oggi la necessità di ripensare il lavoro in team, preparandosi per un "hybrid workplace" in cui il lavoratore può essere ovunque ma deve avere accesso sempre e comunque alle risorse ed ai processi d'impresa. Seguono i temi sempre critici della sicurezza enterprise, messa a dura prova di recente, e della infrastruttura di rete, chiave per un vendor come Cisco.

In tutti questi ambiti c'è la forte necessità di innovare e di semplificare. Di "avere implementazioni pù veloci e una gestione più semplice", spiega Robbins. Perché le tecnologie esistono e si rinnovano, ma non sempre sono accessibili come potrebbero essere. Un tema noto che per Cisco si fa allo stesso tempo più semplice e più complesso.
cisco live 1Più semplice, perché Cisco è tra le non molte aziende che hanno una offerta "full stack", dal trasporto di rete sino alle applicazioni, e possono quindi controllare tutti gli aspetti tecnici coinvolti nella digitalizzazione. Più complesso, perché proprio questa possibilità di operare ad ampio spettro richiede di combinare al meglio componenti molto diverse fra loro. Non a caso Chuck Robbins sottolinea che "molti dei nuovi annunci sono trasversali a diverse engineering e business unit, quindi hanno richiesto che i nostri team lavorassero strettamente insieme, cosa che permette di dare in generale più valore all'utente".

Controllare il multicloud

Il dato di partenza oggi è che il modo di operare delle imprese è, o sarà in futuro, di fatto il multicloud ibrido. Anzi - spiega Liz Centoni, Chief Strategy Officer e General Manager Applications di Cisco - un "app-centric hybrid multicloud" che si unisce alla tendenza verso un "everything-possible-as-a-Service". La complessità quindi non manca, perché in architetture sempre più articolate bisogna comunque garantire continuità di servizio, insight, sicurezza, connettività, gestibilità. "Alla base di tutto c'è sempre l'infrastruttura - sottolinea in questo senso Centoni - su cui si deve avere la massima visibilità".

Da qui una delle novità presentate al Cisco Live: l’integrazione della soluzione di ThousandEyes con il portfolio di switch Cisco Catalyst 9000 e con Cisco AppDynamics Dash Studio. Questo significa portare le funzioni di "osservabilità" della rete da un lato in hardware, direttamente nei dispositivi di networking, e dall'altro nella parte software di gestione delle performance delle applicazioni. In concreto si collega direttamente il comportamento della rete a quello del business, che dipende oggi dalle prestazioni applicative. Questo "permette di fare troubleshooting in pochi minuti invece di ore", spiega Centoni. Potendo inoltre estendere questa connessione anche ai servizi cloud.
cisco live 2In un'era in cui tutti amano parlare soprattutto degli strati "alti" dell'IT, quelli applicativi, Cisco sa che è invece essenziale considerare quelli "bassi", infrastrutturali. "L'esperienza della pandemia ha mostrato come sia fondamentale mantenere elastica l'infrastruttura in un mondo che è sempre più cloud-first: è questa la digital agility che serve", spiega Todd Nightingale, SVP and General Manager, Enterprise Networking and Cloud di Cisco. Ed è per questo, sottolinea, che molto del lavoro che Cisco sta facendo "full stack" va nella direzione del modello infrastructure-as-code.

L'obiettivo è una automazione "cloud neutral" che permetta di usare dinamicamente l'infrastruttura come software, velocizzando tutte le operazioni. In particolar modo quelle che servono a garantire operatività e performance. Ne è un esempio l'integrazione tra Cisco Intersight e Terraform. Lato utente questa visione articolata dell'IT dinamica va però semplificata: gli utenti hanno bisogno di vedere e gestire la loro IT in maniera immediata. Ed anche di acquistarne nuove funzioni senza complessità.

Cisco plus: digitalizzazione chiavi in mano

Un passo per raggiungere questa semplicità è "presentare le piattaforme Cisco come unità integrate facilmente utilizzabili", spiega Nightingale. Cosa che è stata già fatta in diversi campi, in particolare per la sicurezza. Ma il passo chiave è trasporre l'offerta Cisco in un modello as-a-Service onnicomprensivo. Questa è la natura di Cisco Plus, che in sintesi permette di attivare abbonamenti integrati per le varie componenti Cisco: networking, cyber security, computing, storage, applicazioni, tool infrastrutturali.

Cisco Plus è di fatto l'embrione di una offerta Network-as-a-Service con cui una azienda può creare una infrastruttura adeguata per le sue esigenze senza possederne alcun elemento ma pagandola a consumo. Una offerta che prende le mosse da quanto fatto, più lato sicurezza, con l'architettura SASE (Secure Access Service Edge) e che Cisco può proporre proprio per le sue capacità "full stack". Altrimenti l'azienda utente dovrebbe mettere insieme offerte differenti di provider diversi. Magari non molti, ma comunque abbastanza da autorizzare qualche dubbio preventivo sulla semplicità di gestione della soluzione completa.
cisco live 3Il modello NaaS è un bel salto concettuale anche per le imprese, oltre che per Cisco, ed è anche per questo che Cisco Plus non arriverà di colpo ma a tappe successive. E per regioni successive: al lancio sarà disponibile solo per Australia, Canada, Germania, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti. Tenendo poi conto, sottolinea Chuck Robbins, che "Ogni cliente ha il suo modo di comprare: c'è chi preferisce gli opex e chi i capex, dipende dal mercato, dal settore, dal singolo cliente... Certamente vogliamo estendere il modello as-a-Service, ma anche venire incontro alle necessità dei clienti stessi"

La prima incarnazione di Cisco Plus sarà Cisco Plus Hybrid Cloud, che dovrebbe arrivare per metà anno. Comprende componenti di computing, networking e storage pensati per il collegamento tra on-premise, edge e public cloud. Dell'offerta fanno parte anche alcuni partner di Cisco, per le parti storage e software. Più avanti Cisco il modello as-a-service passerà attraverso la dashboard di Cisco CX Cloud, tramite cui i clienti potranno attivare e monitorare le componenti aaS man mano disponibili.
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