La Banca d'Inghilterra sta valutando la possibilità di emettere una valuta digitale, già soprannominata britcoin
Dai
bitcoin al
britcoin? Il gioco di parole viene subito alla mente, dopo che la
Banca d'Inghilterra ha
annunciato ufficialmente la creazione di una task force dedicata alle valute digitali. Che ha immediatamente il compito di valutare la possibilità di creare una
valuta nazionale digitale. La quale non ha ovviamente un nome, perché non esiste ancora, ma che è già stata soprannominata britcoin.
La Banca d'Inghilterra e il Tesoro inglese non si sono particolarmente sbilanciati, in effetti. La novità riguarda la definizione di un gruppo di lavoro congiunto - la
Central Bank Digital Currency (CBDC) Taskforce - che valuterà la creazione di una
valuta digitale nazionale. Il britcoin sarebbe
ufficialmente emesso dalla Bank of England e riconosciuto dallo Stato, quindi. Tanto che - si spiega - potrebbe essere usato da privati ed aziende e sarebbe in corso insieme al denaro contante ed ai depositi bancari.
La sensazione chiara è che qualcosa si stia concretamente muovendo sul fronte di un ipotetico britcoin. La mossa della Banca centrale inglese
non sembra una semplice esplorazione di facciata che non porterà a nulla di concreto. Insieme alla task force sono state create, infatti, anche altre
tre strutture: il CBDC Engagement Forum, il CBDC Technology Forum, la CBDC Unit. Troppo sforzo per non produrre nulla, anche se si sottolinea che il Governo "
non ha ancora preso una decisione sull'introduzione di una CBDC nel Regno Unito".
C'è ovviamente
molto da valutare e decidere. E non lo si può fare senza coinvolgere diverse realtà anche non governative. Il
CBDC Engagement Forum nasce per questo: aiutare la Banca centrale e il Tesoro a capire tutti gli aspetti non tecnici dell'introduzione di una criptovaluta ufficiale. Casi d'uso del britcoin, necessità degli utenti, questioni di privacy, possibili stakeholder pubblici e privati. Analogamente, il
CBDC Technology Forum ha lo stesso compito ma per quanto riguarda le questioni tecnologiche.
Di sicuro la Bank of England non vuole rischiare di essere superata dai tempi, a quanto pare. La nuova
CBDC Unit è infatti una vera e propria divisione della Banca che
approfondirà in autonomia le tematiche legate a una criptovaluta ufficiale. Confrontandosi con le autorità nazionali ed internazionali. E guardando a cosa fanno le altre nazioni in questo campo, "
per garantire che il Regno Unito resti all'avanguardia dell'innovazione globale".
Difficile non vedere in questa iniziativa il risultato dei tanti, e perlopiù falliti, tentativi di
sdoganare le criptovalute al di fuori della cerchia ristretta degli appassionati. Il tema delle monete digitali "di Stato" è venuto alla ribalta con il sostanziale affossamento di
Libra. Che però ha avuto il merito di far capire che lo sviluppo delle criptovalute
non può essere ignorato.
Anche se magari un britcoin non è dietro l'angolo, la
digitalizzazione "affidabile" del denaro - o più in generale del valore - è un aspetto su cui le Banche nazionali non possono farsi trovare impreparate. Anche perché, come dimostra ad esempio l'attuale
boom dei NFT,
nasce sempre qualche nuovo modo per utilizzare criptovalute (quasi) fuori da ogni controllo.
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