Parte il piano ‘Eu Data Boundary for Microsoft Cloud’, che prevede che entro la fine del prossimo anno i dati dei clienti europei saranno elaborati e conservati nei data center del Vecchio Continente
Alla fine le richieste dell’Unione Europea non sono rimaste inascoltate. Nel continente dove esattamente tre anni fa, a maggio 2018, è entrato in vigore effettivo il GDPR, il noto regolamento sulla privacy dei dati, l’esigenza era quella di archiviare e processare i dati europei in Europa.
E Microsoftha fatto sapere, direttamente per bocca del Presidente Brad Smith, di aver lanciato l’EU Data Boundary for Microsoft Cloud, un piano specifico in base al quale i dati delle organizzazioni e le Pubbliche Amministrazioni europee che sono clienti di Microsoft saranno processati e archiviati in Unione Europea.
L’impegno, dettaglia una nota, si applicherà a tutti i principali servizi cloud di Microsoft: Azure, Microsoft 365e Dynamics 365, e Microsoft sta già iniziando a lavorare a questo piano con l’obiettivo di terminare le attività legate a questo piano entro la fine del prossimo anno.
“Il passo annunciato oggi si fonda sul nostro impegno in materia di protezione dei dati e sulle nostre soluzioni in quest’ambito. Siamo fiduciosi che l'aggiornamento odierno possa essere un ulteriore elemento per tutti i clienti che desiderano un impegno ancora maggiore sulla Data Residency. Continueremo a confrontarci con i clienti e le autorità regolatorie su questo piano nei prossimi mesi, in merito agli adeguamenti necessari in termini di sicurezza e proseguiremo tenendo conto dei loro feedback”, ha tenuto a sottolineare Brad Smith. Rivendicando anche che “i servizi cloud Microsoft erano già conformi o addirittura superavano le linee guida dell'UE anche prima dell’annuncio odierno: Microsoft offre già ai clienti pubblici e privati la possibilità di archiviare i dati nell'Unione Europea e molti servizi cloud di Azure possono già essere configurati per processare i dati anche nell'UE. Inoltre, utilizziamo crittografia di livello mondiale e solide soluzioni Lockbox che soddisfano le attuali linee guida normative. Molti dei nostri servizi mettono il controllo della crittografia dei dati direttamente nelle mani dei clienti attraverso l'uso di chiavi gestite dai clienti stessi e li proteggiamo da accessi impropri da parte di qualsiasi governo del mondo”. Brad Smith, Presidente di Microsoft durante un incontro al Politecnico di Milano nel 2019 Non solo: nelle parole del Presidente di Microsoft, l’annuncio di oggi “conferma l’impegno di Microsoft nei confronti della strategia EU ‘un'Europa pronta per l'era digitale’ e del ruolo che il settore IT deve svolgere nell'aiutare l'Europa a realizzare le sue aspirazioni digitali. Oltre a elaborare i dati personali di organizzazioni e Pubbliche Amministrazioni in Europa, stiamo anche creando un Privacy Engineering Center of Excellence a Dublino per aiutare i nostri clienti europei nella scelta delle soluzioni più adatte per sviluppare modalità solide di protezione dei dati che siano conformi ai requisiti normativi. Stiamo lavorando per contribuire allo sviluppo di ‘Tech Fit 4 Europe’.”
Nel ricordare il percorso di Redmond in materia di privacy dei dati in Europa, Brad Smith ha anche evidenziato che “il piano EU Data Boundary for Microsoft Cloud è reso possibile grazie ai nostri investimenti in un'ampia infrastruttura europea di data center. Abbiamo aperto il nostro primo data center in Europa nel 2009 e l'annuncio di oggi farà leva sui data center attualmente già operativi o che abbiamo già annunciato in 13 Paesi: Austria, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia e Svizzera. Questi data center abilitano servizi cloud in grado di contribuire alla trasformazione digitale di aziende e del settore pubblico, aumentando la loro competitività, con la certezza di poter operare nel rispetto di tutte le leggi e regolamenti. Oltre ai clienti degli stati membri dell’Unione Europea, potranno accedere al piano EU Data Boundary anche i nostri clienti in Norvegia e Svizzera”.
Infine, un impegno di carattere programmatico: “Microsoft continuerà a fare tutto il possibile per supportare i governi su entrambe le sponde dell'Atlantico e oltre ad affrontare rapidamente i problemi di accesso legale ai dati. Seguiamo con ottimismo le discussioni in corso tra la Commissione Europea e il Governo degli Stati Uniti per costruire un nuovo quadro normativo per i dati personali degli Europei che sono trasferiti negli Stati Uniti. Confidiamo in una risoluzione nel prossimo futuro”, ha concluso Brad Smith.
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