Il data center non è più solo una fortezza in cui proteggere sistemi ed informazioni: oggi assume più il ruolo di hub di comunicazione e condivisione
Le
infrastrutture IT sono sempre più distribuite. Anche se i data center sono e restano i
centri nevralgici dove le imprese e le istituzioni concentrano la loro potenza di calcolo e le funzioni di elaborazione delle informazioni, queste stesse funzioni si stanno estendendo ad
un continuum che va dal centro delle reti alla loro periferia. Aumentano le opzioni che le aziende hanno per distribuire i carichi di lavoro, dalle componenti as-a-Service dei cloud provider alle nuove possibilità di colocation, hosting, edge computing.
Così "
l’infrastruttura per i servizi IT non è più solo nel data center, ma essenzialmente ovunque", come indica David Cappuccio, analista di Gartner. E proprio Gartner stima che entro il 2025 l’85% delle imprese inserirà modelli di "IT distribuita" nelle proprie
strategie di sviluppo infrastrutturale. Una previsione che ha tutte le possibilità di essere centrata, a vedere come si muove il mercato
già adesso. E lo stesso vale per un'altra previsione spesso citata: quella di Frost & Sullivan secondo cui entro il 2022 il 90% delle aziende industriali
utilizzerà l’edge computing.
Le strategie di evoluzione infrastrutturale delle imprese sono, oggi, spesso riconsiderate. La pandemia è i lockdown hanno
accentuato il valore della decentralizzazione e dell'elasticità delle
infrastrutture. Colocation, interconnessione, apertura stanno a maggior ragione diventando parole chiave, ed opportunità concrete, fondamentali. Non a caso, nel sondaggio annuale di 451 Research sui data center il 72% degli intervistati vede
l’interconnessione dal proprio fornitore di servizi di colocation come un elemento fondamentale.
DATA4 ha preparato un whitepaper in cui approfondisce le attuali linee evolutive dei data center e della colocation, e le possibilità che questa evoluzione offre alle aziende utenti. Potete scaricarlo a questo link.
Questo dato pone in evidenza il
ruolo strategico della colocation: risponde alla necessità delle aziende di esternalizzare la gestione dei carichi di lavoro interni, allo stesso tempo mantenendo solidi punti di connessione in grado di supportare il modello IT distribuito. E le strutture di colocation sono per
loro stessa natura hub incentrati sulla connettività. I siti più rilevanti sono sempre stati carrier-neutral ed oggi, con la diffusione del multicloud ibrido, è essenziale che anche la colocation sia neutrale rispetto al cloud.
Addio quindi al modello del data center
come "data fortress" centrale in cui concentrare tutte le preziose componenti dell'IT, fortezza anche prevalente rispetto alla periferia. Questo concetto tradizionale lascia strada al
nuovo modello di data center come hub interconnesso, secondo cui la colocation è elemento chiave per le prestazioni e la crescita dell’infrastruttura. Una evoluzione di cui devono tenere conto le aziende impegnate nella migrazione delle loro attività mission-critical in luoghi remoti: oggi la colocation non serve soltanto per il Disaster Recovery, è strategica per potenziare le opzioni di connettività di cui hanno bisogno.
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