Quattro startup italiane partecipano all'acceleratore di Deloitte Officine Innovazione dedicato all'innovazione in campo Biotech e Smart Health
Una quota molto importante
dell'innovazione che servirà nei prossimi anni per
trasformare, in meglio, le nazioni europee
verrà certamente dalle loro startup. In diversi Paesi, come anche a livello UE, ci si sta attrezzando concretamente per favorire la crescita delle giovanissime aziende innovative.
Una crescita virtuosa ed organica, almeno nelle intenzioni. Più da "
patient capital" che da venture capital. Questo approccio lo vedremo concretizzarsi in molti ambiti, tra cui in particolare Biotech e
Smart Health. E con un buon apporto di innovazione italiana.
Dall'Italia sono partite diverse startup che poi si sono affermate a livello globale nel campo delle tecnologie innovative per l'ambito medicale. Un esempio di rilievo è quello - per citare un nome - di
Lima Corporate. Ora ci sono altre quattro startup che, sotto l'egida di
Deloitte Officine Innovazione, cercano di fare una strada analoga. Partendo dalla partecipazione al
Health&BioTech Accelerator.Dallo scorso dicembre, un team di Deloitte Officine Innovazione e dei suoi partner nell'iniziativa (aziende, investitori, realtà del mondo scientifico e medicale) ha partecipato a 12 eventi in varie nazioni e
"scrutinato" una per una oltre 350 startup e scale-up candidate. Dopo un processo di selezione, ha scelto sei finaliste che accederanno al programma di accelerazione. Tre operano nel campo delle biotecnologie, tre nell’ambito dell’healthtech. Ben quattro sono italiane.
Kither Biotech sta sviluppando nuove terapie per rari
disturbi polmonari. La società detiene il brevetto di un composto per il trattamento della fibrosi cistica che, secondo i dati pre-clinici, migliora l’efficacia terapeutica dei farnaci già noti e potenzialmente le condizioni di vita dei pazienti.
MicroMesh è un progetto di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia per il trattamento del glioblastoma multiforme. Prevede l'uso di un
impianto polimerico biocompatibile e biodegradabile che facilita la profonda permeazione dei farmaci in sede del tumore aumentando l’efficacia della terapia.
Vaxxit è una startup biofarmaceutica che sviluppa
vaccini contro l'HIV, l'Herpes Simplex Virus e il M. Tuberculosis, patologie indicate dall'OMS tra le priorità sanitarie globali.
Wearable Robotics è nata nel 2014 come spinoff della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: sviluppa e produce diverse tipologie di
esoscheletri robotici per applicazioni cliniche e industriali. In particolare ALExRS, esoscheletro bilaterale per la riabilitazione degli arti superiori di pazienti neurologici, già in uso in diversi centri in Italia ed in Europa.
Le sei startup finaliste ora realizzeranno
progetti pilota insieme ai diversi corporate partner del progetto di accelerazione. Al termine, un DemoDay in programma a luglio. Durante l’evento le startup si presenteranno alla community degli investitori, svelando i risultati dei progetti pilota.
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