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Reply: AI pervasiva per gestire la complessità dell'IT

All'evento Reply Xchange 2021 il CTO Filippo Rizzante delinea la vision tecnologica di Reply, puntata su una AI presente in tutti i campi dell'IT

Trasformazione Digitale
Software e hardware stanno diventando più semplici? Così appare a prima vista, ma in realtà - spiega Filippo Rizzante, CTO di Reply, durante Xchange 2021 - ciò che i tecnici dell'IT devono sempre e comunque gestire è la complessità. In un percorso di evoluzione in cui "prima rendono possibile quello che sembrava impossibile, poi lo rendono ripetibile ed automatizzabile, infine fanno in modo che si esegua da solo", sintetizza Rizzante.

Ancora un percorso verso una apparente semplicità, quindi. Solo che quello che sostiene le applicazioni - l'infrastruttura - si gestisce ancora come una Formula 1, spiega Rizzante: alla ricerca di una ottimizzazione continua che nasconde una buona dose di complessità. Era così ai tempi dei mainframe e, fatti i debiti distinguo, è vero ancora nell'era delle grandi infrastrutture cloud e dell'edge computing.

Gestire questa complessità va oltre le possibilità anche dei modelli di gestione ed operations evoluti come DevOps. Serve un nuovo approccio: è il modello del "everything as code", che porta alla gestione infrastrutturale l'elasticità potenziale dello sviluppo software stesso. E dall'infrastruttura IT pura si muove poi al networking ed alla gestione della sicurezza. Ma anche al mondo IoT ed ai prodotti fisici. Come, per fare un esempio tratto dalle esperienza Reply, il concetto del software-defined vehicle, in cui le caratteristiche di una vettura non sono "fissate" in partenza ma guidate dal software e dai suoi aggiornamenti.
filippo rizzanteFilippo Rizzante, Chief Technical Officer di ReplyIl mantra del everything-as-code caratterizzerà i prossimi anni, sottolinea il CTO di Reply - ma pone nuove sfide di complessità a chi il software, e il codice in generale, deve scriverlo. Tenendo poi conto che c'è una generale mancanza di skill in molti campi tecnologici e lo sviluppo non fa eccezione. La soluzione sta nelle tecnologie dell'intelligenza artificiale. È il machine learning che aiuterà a generare automaticamente codice corretto. In fondo anche quelli dello sviluppo sono linguaggi, e proprio l'elaborazione del linguaggio è il campo dell'AI in cui probabilmente si investe di più.

La promessa, in parte già mantenuta, è quella delle generazione automatica di codice in vari scenari applicativi, che sarà utile sia ai cosiddetti citizen developer sia ai programmatori esperti. "Oggi gli approcci low-code e no-code si uniscono agli strumenti di machine learning, ed è anche per questo che abbiamo creato un osservatorio sui tool di AI, mettendoli in campo, possibilmente insieme ai clienti, con casi d'uso reali che vanno dall'analisi dei requisiti all'autonomous testing", spiega Rizzante.

Tutto con l'obiettivo di scrivere codice più velocemente ed in maniera più affidabile. "AI is eating software", sintetizza simbolicamente Rizzante: "L'automazione del codice è l'automazione del nostro lavoro in generale. L'obiettivo è aiutare chi lavora nell'IT ad avere algoritmi adatti a produrre codice, anche per compensare la mancanza di risorse e di skill". "Ci spingiamo - prosegue il CTO - verso l'innovazione nell'ambito degli algoritmi di machine learning. Ad esempio, valutiamo i modelli di machine learning che vengono rilasciati in open source, per capire se si possono applicare con profitto in ambito business".
sviluppo aiReply crede fermamente nella diffusione dell'AI come componente chiave di qualsiasi prodotto o servizio. La generazione di codice aiuta proprio chi "fa" in vario modo IT ma non c'è solo quello. Il machine learning serve anche a superare i limiti della programmazione procedurale, la sua impossibilità di gestire compiti apparentemente semplici ma difficilissimi da descrivere con modelli matematici. Ecco perché in particolare la robotica sarà indissolubilmente legata all'AI.

"La robotica fisica fuori dalla produzione di fabbrica diventa più approcciabile perché i robot stanno diventando vere e proprie piattaforme software ed hardware", spiega Rizzante. Reply lavora in questo campo da circa due anni, collaborando con produttori ben noti come Boston Dynamics. I frutti di questo lavoro sono stati molti, tra cui una "mobile robotics platform" completa che è disponibile attraverso Microsoft Azure, per qualsiasi robot che utilizza ROS.

Prospettiva quantum computing

Qualsiasi evoluzione l'IT stia affrontando, è certo che avere una maggiore potenza elaborativa sarà sempre un vantaggio. Guardando in prospettiva, ma non troppo, Reply punta per questo sul quantum computing. "Ci sono ancora grossi ostacoli tecnologici da superare", ammette Rizzante. Ma si avanti e si cominciano a mettere date sulla disponibilità di quantum computer commerciali di potenza sufficiente. "Ci vorranno ancora quattro-cinque anni, nel frattempo gli algoritmi quantistici, anche se sono progettati per essere usati dai quantum computer, si possono comunque usare anche in sistemi tradizionali ad alte prestazioni", con benefici importanti legati proprio a come operano tali algoritmi.
megaquboReply lo sa bene perché ha messo in pratica questo approccio con MegaQubo, un acceleratore sviluppato da Data Reply per risolvere molto velocemente i problemi combinatori cosiddetti QUBO: Quadratic Unconstrained Binary Optimization. ENEL lo ha usato per ottimizzare la distribuzione dei lavori tra i suoi operatori che si occupano di manutenzione sul territorio. Ed è grazie a MegaQubo che Reply ha vinto una challenge specifica legata al quantum computing organizzata da Airbus. I segnali di una trasformazione quindi ci sono e sono evidenti: "I quantum computer arriveranno e trasformeranno molti settori", garantisce Filippo Rizzante. Che ricorda: prepararsi già ora per questa evoluzione è necessario, non una semplice opzione.

Come non è un'opzione affrontare il tema della sostenibilità dell'IT. "Rendere i data center più verdi è un must per qualsiasi organizzazione", sottolinea il CTO di Reply. E questo significa intervenire sotto molti aspetti, in particolare poter valutare preventivamente l'impatto ambientale di ogni singolo progetto IT, anche di una singola applicazione. È il campo del green project management, in cui Reply si sta impegnando da qualche tempo e che richiede non solo uno sviluppo interno, ma anche una vera e propria opera di evangelizzazione verso l'esterno, per portare anche le aziende clienti ad adottare prodotti, tecnologie ed approcci per una IT più "verde".
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