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SAP, anche in Italia cresce la voglia di sostenibilità

Uno studio su 1.250 consumatori indaga le aspettative nei confronti delle aziende sull’impatto ambientale, economico e sociale, e rivela la propensione a pagare prezzi più alti per prodotti e servizi sostenibili

Trasformazione Digitale
Il tema è da tempo al centro delle strategie di SAP. Già l’anno scorso, nel corso del suo primo evento Sapphire Now come Ceo, lo stesso Christian Klein aveva parlato di “sostenibilità profittevole e profitto sostenibile” nel lanciare il programma pluriennale di impegno dell’azienda in questo ambito. E anche quest’anno, a inizio giugno, il tema è stato ulteriormente sviluppato nel corso dell’evento Sapphire Now 2021, durante il quale Christian Klein non ha mancato di ribadire che “è ora di mettere la sostenibilità nel tessuto di tutto ciò che facciamo”.

L’impegno delle aziende apripista come SAP sta cominciando ad avere positive ricadute anche nei consumatori, come è emerso da uno studio realizzato recentemente insieme a Qualtrics (acquisita da SAP stessa a fine 2018) per conoscere la percezione degli italiani sulla sostenibilità. La ricerca, condotta all’inizio di quest’anno su 1250 persone e pensata per disporre di dati e informazioni per aiutare le imprese a definire le proprie strategie in questo ambito, ha fatto subito emergere un dato rilevante circa la consapevolezza sulla sostenibilità: quasi un partecipante all’indagine su due (oltre il 44%, per l’esattezza) considera la sostenibilità un tema molto importante.

Il desiderio di ridurre gli sprechi lungo le catene di approvvigionamento ed entrare in un’economia circolare stava già spingendo molte aziende a integrare la sostenibilità nelle loro attività principali, ma la pandemia ha fatto emergere un mondo interconnesso in cui persone, relazioni e risorse si possono unire per risolvere le più grandi sfide del pianeta”, ha sottolineato durante la presentazione della ricerca Emmanuel Raptopoulos, Amministratore Delegato di SAP Italia. “E in questo nuovo mondo, le imprese sostenibili e intelligenti stanno cercando non solo di soddisfare i requisiti di conformità e trovare nuove efficienze, ma anche di creare nuovi modelli di business per la crescita a lungo termine e concentrarsi sulla sostenibilità per soddisfare i nuovi green consumer. Nel nostro ruolo di innovatori, vogliamo realizzare un impatto economico, ambientale e sociale positivo in Italia, collaborando a stretto contatto con clienti e partner, fornendo soluzioni e servizi che soddisfano le sfide e le opportunità di sostenibilità delle imprese e dando l’esempio attraverso i nostri processi e programmi sostenibili”. 

raptopoulos manos 03Emmanuel "Manos" Raptopoulos, AD di SAP Italia 

Cinque settori sotto la lente

Nel dettaglio, la ricerca si è concentrata sui comportamenti d’acquisto e sulle percezioni dei consumatori nelle aree food, automotive, moda, utilities e trasporto pubblico, e ha analizzato alcuni elementi specifici come la trasparenza, la conoscenza delle strategie e delle iniziative adottate dai brand, la disponibilità a pagare di più per prodotti sostenibili e a far parte di una community. 

Nell’ambito del settore food, il 48% degli intervistati sceglierebbe con maggior probabilità un marchio di prodotti alimentari riconosciuto come sostenibile mentre il 45% ritiene importante che i brand puntino a un approvvigionamento sostenibile perché ritengono che in questo modo l’ambiente sia rispettato. Infine, il 56% desidera monitorare l’impronta di carbonio dei marchi alimentari, mentre il 24% afferma di farlo già.  

Nel mondo della moda, il 47% degli intervistati considera molto importanti le pratiche di sostenibilità dei propri brand preferiti, con l’83% che reputa che il design di un prodotto possa ridurre il suo impatto ambientale (materiali, imballaggio, processo industriale, ecc.) e il 79% degli intervistati che controlla spesso o a volte l’origine delle materie prime dei prodotti che acquista.  Per il 39% dei clienti, i nuovi acquisti di abbigliamento sono influenzati dall’impatto che la loro produzione ha sull’ambiente (per esempio, energia consumata, tipo di imballaggio etc.), mentre il 54% dei consumatori è molto propenso ad acquistare un prodotto basato su una nuova materia prima riciclabile (come le fibre vegetali o di frutta). 

Carlos Díaz, Chief Sustainability Officer, SVP SAP EMEA South, ha evidenziato che “per incrociare l’interesse che le persone dimostrano per le pratiche sostenibili, le aziende devono combinare tre tipi di indicatori: ciò che i clienti richiedono in termini di sostenibilità e quello che sono disposti a pagare; informazioni finanziarie, chiave per creare scenari di investimento e redditività; infine, la misurazione dei dati di sostenibilità delle loro attività con emissioni di tipo 1, 2 e 3, e la conformità agli standard. Solo così le imprese possono conoscere le aspettative dei loro consumatori, quali azioni è meglio intraprendere per soddisfarle e l’impatto del profilo green dei loro prodotti sul mercato”. 

sap sostenibilità

L’ora della trasparenza

Il 49% del campione dichiara che la sostenibilità è un elemento essenziale per acquistare un’auto e il 51% tiene conto delle emissioni del produttore per decidere quale modello acquistare. Il 46% valuta l'origine sostenibile dei materiali e il 45% il riciclaggio dei componenti alla fine della vita del veicolo. Oggi quasi tutti i produttori automobilistici offrono modelli con diversi motori e livelli di emissioni. Nonostante la presenza di queste opzioni, quasi il 70% degli intervistati è convinto che le case automobilistiche potrebbero fare di più per raggiungere
carlos díaz  19 c
Carlos Diaz di SAP
gli obiettivi di sostenibilità in relazione alle emissioni di carbonio e ai consumi energetici.  

In sostanza, la trasparenza è essenziale quando si tratta di migliorare l’immagine dell’azienda. L’inserimento di informazioni sulla provenienza sostenibile di alimenti o indumenti nell’etichettatura è un importante vantaggio competitivo. In particolare, nel food emerge che i consumatori sono consapevoli che l’approvvigionamento influisce sull’ambiente e quindi una maggiore trasparenza della supply chain alimentare può essere fondamentale per avere clienti fedeli.  

Nella moda si sente sempre più parlare di riciclo dei capi, crescita del mercato dell’usato e pay-per-use ma i consumatori non sono a conoscenza delle politiche dei brand in questi ambiti. Solo il 57% degli intervistati sa che alcune aziende hanno politiche di riciclo per i propri capi e il 22% di quelli che non lo sanno prenderebbe sicuramente in considerazione l’idea di usufruire di questo servizio. Oggi, oltre il 10% della popolazione sta già acquistando oggetti nei mercati di seconda mano e il 72% è interessato o lo acquista occasionalmente. Nel caso del pay-per-use, il 16% parteciperebbe a questo programma e il 19% lo prenderebbe in grande considerazione. 

Il 21% dei consumatori ritiene che i propri fornitori di servizi pubblici (elettricità, gas, acqua, ecc.) non comunichino in modo chiaro i programmi e le iniziative di sostenibilità e il 45% dà un punteggio inferiore a 5, con una scala da 1 a 10, nella comprensione delle azioni contro il cambiamento climatico sviluppate dal proprio fornitore. Per il 66% degli utenti, il contributo nel processo di decarbonizzazione per aiutare a combattere il cambiamento climatico ha una rilevanza superiore a 5 nella valutazione da 1 a 10. Se ne deduce che le utilities potrebbero fare di più per aumentare la conoscenza sulle proprie politiche di sostenibilità e sui benefici, tenendo conto della rilevanza che questo aspetto ha per i consumatori.  

Il prezzo da pagare

Dallo studio SAP, emerge che l’importanza del prezzo varia a seconda del settore in questione. Nel food, il 68% dei consumatori afferma di essere disposto a pagare di più per i prodotti green purché la differenza di prezzo sia marginale, contro un 18% che sceglierebbe il prezzo migliore. Non solo: per questo segmento, il fatto che una marca sia sostenibile non è rilevante. 

Al momento dell’acquisto di un’auto, il 70% degli intervistati tiene conto dell’impatto ambientale dei servizi e della manutenzione e il 60% sarebbe disposto ad acquistare l’opzione green per rispettare le normative vigenti, anche se il 32% non è a conoscenza delle opzioni di manutenzione più sostenibili. 

Per quanto riguarda il settore dei trasporti, più della metà (58%) delle persone intervistate sceglierebbe un viaggio in treno di 5 ore con 4 volte meno emissioni rispetto a un viaggio in aereo di 1 ora. Il 50% aumenterebbe il tempo di viaggio di almeno il 50% per ridurre la propria impronta di carbonio. Più di due terzi del campione dichiara di valutare attentamente il prezzo quando pianifica un viaggio ma, nonostante questo, quasi il 60% aumenterebbe i propri costi dall’1 al 10% per ridurre la propria impronta di carbonio.

Nel caso delle utilities, il 50% degli intervistati cita il prezzo come deterrente nello scegliere fornitori con pratiche sostenibili anche se il 23% evidenzia una mancanza di conoscenza, soprattutto tra i più giovani. Il livello di reddito è fattore determinante in questo contesto poiché i consumatori con livelli più bassi sono più restii a pagare di più per servizi pubblici sostenibili rispetto a quelli con reddito più elevato; le percentuali sono rispettivamente del 14% contro il 20%. 

In sintesi, per il cibo, i trasporti e la manutenzione dell’auto, i consumatori sarebbero disposti a pagare di più, a differenza di quanto accade nell’ambito delle utilities. Per il trasporto, è importante mostrare sempre l’impronta di carbonio dei servizi offerti, garantire opzioni di compensazione, rendere i consumatori consapevoli delle proprie emissioni di viaggio e dare opzioni più ecologiche con prezzo e comfort simili. In questo caso, i clienti sono disposti a pagare un po' di più e ad aumentare il loro tempo di viaggio.
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