Ventiquattro aziende giapponesi di primo piano si alleano nel gruppo Q-STAR, per lo sviluppo delle applicazioni del quantum computing e di altre tecnologie correlate
Si chiama
Q-STAR - che sta per
Quantum Strategic Industry Alliance for Revolution - il consorzio di aziende giapponesi che ha deciso di collaborare allo sviluppo di applicazioni collegate al quantum computing. In realtà
parlare di quantum computing rischia persino di essere riduttivo: nel documento che spiega l'iniziativa il quantum computing viene citato una volta sola.
Fujitsu - che ha
dato rilevanza all'iniziativa - parla molto più ampiamente di "quantum industries" e "quantum technologies". A significare che gli obiettivi del Giappone vanno oltre l'elaborazione quantistica.
La visione prospettica è quella di una "
era quantistica" in cui il Giappone vuole proporsi come nazione particolarmente orientata all'innovazione. Sfruttando la ricerca sui temi del (e derivati dal) quantum computing, da combinare
con le competenze che le aziende giapponesi già hanno nello sviluppo di materiali, dispositivi, tecnologie di misura, computing, simulazione e comunicazioni. Q-STAR agisce in questo scenario come consorzio che stimola la ricerca,
aiuta la condivisione delle conoscenze, organizza iniziative congiunte tra
aziende private, enti pubblici, centri di ricerca. Per accelerare in una corsa dove un po' tutti sono
già partiti.
Che gli obiettivi del gruppo Q-STAR siano ad ampio raggio lo dimostra la sua composizione iniziale. Il consorzio al momento comprende 24 aziende che operano in vari campi. Ci sono in primis i grandi
gruppi tecnologici ben noti (Canon, Fujitsu, Hitachi, Mitsubishi, NEC, NTT, Toshiba, Toyota) e altri grandi
conglomerati magari meno noti (Mitsui, Sumitomo). Ma anche realtà di
settori diversificati: Finance/Assicurazioni (Dai-ichi, Daiwa Securities, Mizuho, Sompo, Tokio Marine), logistica (SBS), elettronica (JSR), materiali (Itochu), stampa (Dai Nippon, Toppan). Tutti
interessati alle applicazioni delle tecnologie quantistiche.
L'obiettivo principale di Q-STAR è appunto
tirare le fila della ricerca applicata per le quantum technology, ossia principalmente arrivare a studiare e delineare le applicazioni industriali delle nuove tecnologie. Più in dettaglio questo significa ovviamente stimolare la ricerca, ma anche capire che tipo di
nuovi materiali, dispositivi e anche personale tecnico siano necessari per portare la ricerca al mondo delle aziende. Tenendo poi conto che la quantità di informazioni sviluppata con la ricerca va regolata e protetta con nuove norme e, probabilmente, anche una nuova visione etica.
Quattro linee di sviluppo
Il gruppo Q-STAR si è organizzato in quattro "comitati" principali che si dedicheranno a temi differenti. L'attività di questi comitati appare spesso, almeno al momento,
molto legata ai temi del quantum computing per come ne abbiamo sentito parlare sino ad ora. Inevitabilmente, dato che le prime applicazioni pratiche delle quantum technology riguardano proprio l'elaborazione quantistica.
Così il
Subcommittee on Quantum Wave and Quantum Probability Theory Applications tocca in particolare, tra l'altro, lo sviluppo di
algoritmi quantistici per la data analytics. Con una particolare attenzione per le applicazioni nel mondo Finance. Il
Subcommittee on Quantum Cryptography and Quantum Communications ha una denominazione che spiega chiaramente di
cosa si
occuperà.
Gli altri due comitati sono un po' più "estremi". Il
Subcommittee on Optimization and Combinatorial Problems si occupa dei
modelli di elaborazione ispirati al modello quantistico, come le Macchine di Ising, per il calcolo combinatorio. Il
Subcommittee on Quantum Superposition Applications studia in generale le applicazioni possibili del
principio di sovrapposizione quantistica, di cui il quantum computing è solo la più nota.