IonQ ci metterà le tecnologie di quantum computing, Accenture le competenze di mercato: l'obiettivo è spingere sempre più imprese a testare l'elaborazione quantistica
Il
quantum computing è una delle evoluzioni tecnologiche più
interessanti e
promettenti nel futuro prossimo dell'elaborazione nelle imprese. Ma è anche una tecnologia piuttosto "oscura" per i non tecnici e che
non è facile far recepire ai decisori aziendali. I risultati dell'elaborazione quantistica sono già abbastanza concreti da dimostrare la sua validità, ma molte aziende hanno ancora bisogno di un partner
a metà tra tecnologia e business, che possa guidarle.
Accenture intende svolgere questo ruolo nei confronti dei suoi clienti. Perché - spiega
Marc Carrel-Billiard, Senior Managing Director e Technology Innovation Lead di Accenture - l'elaborazione quantistica offre "
nuovi modi per risolvere alcuni problemi chiave delle imprese", in settori come le Life Science, l'energia o la logistica. "
Il quantum computing creerà opportunità senza precedenti e vogliamo che i clienti Accenture siano pronti a coglierle".
Serve però un
partner tecnologico preferenziale che abbia già fatto diversa strada nel quantum computing. Accenture lo ha identificato in
IonQ, azienda americana che usa tecnologie sviluppate alla University of Maryland e alla Duke University. Vede tra i suoi investitori nomi come AWS e Samsung, offre servizi di
quantum computing in cloud attraverso AWS stessa, Google Cloud e Microsoft Azure. Può farlo perché ha sviluppato un modello di quantum computer
da 11 qubit che serve appunto ad "alimentare" i servizi cloud.
IonQ ha anche realizzato un sistema
da 32 qubit che viene giudicato uno dei più potenti del mercato. Anche considerando che i 32 qubit "fisici"
equivalgono secondo IonQ a 22 qubit "perfetti" dal punto di vista dell'esecuzione di algoritmi. Nei quantum computer sono infatti usati sistemi di correzione degli errori che combinano fra loro i qubit fisici. La roadmap di IonQ, che vedete qua sopra, è decisamente aggressiva.
IonQ inoltre sta testando un
approccio modulare al quantum computing, sviluppando elaboratori quantistici abbastanza piccoli da essere collocati in (relativamente) gran numero nei data center.
Interconnessi fra loro, questi piccoli quantum computer dovrebbero dare prestazioni analoghe a quelle di un grande sistema con un numero equivalente di qubit fisici. Grande sistema che però sarebbe più difficile da realizzare.
Nell'alleanza con Accenture, IonQ porta le competenze tecnologiche e la potenza di calcolo. Accenture ci mette invece la capacità di realizzare soluzioni mirate
per singoli clienti e per mercati verticali. L'obiettivo immediato è portare le imprese di diversi settori a testare il quantum computing e diventare così, spiega Accenture, "quantum ready". Il tempo c'è ma potrebbe essere meno di quanto molte aziende pensano: IonQ ritiene che con il suo sviluppo potrà raggiungere il cosiddetto "
quantum advantage" - il punto in cui un quantum computer avrà provato di poter risolvere task impossibili per un elaboratore tradizionale -
già nel 2025.
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