Le nazioni del Quad delineano una collaborazione trasversale su temi tecnologici e di sicurezza. Con in mente la Cina.
C'entra molto la Cina nel piano di collaborazione che le nazioni del cosiddetto Quad -
USA, Australia, India, Giappone - hanno annunciato in questi giorni. Un piano che, va detto, per ora è poco più di una dichiarazione d'intenti. Ma che, insieme alle altre iniziative strategiche messe in campo di recente nella zona asiatica dagli Stati Uniti, indicano un particolare interesse dell'Amministrazione Biden a
lanciare segnali al Governo di Pechino. Mettendo in campo anche aspetti tecnologici e legati alla cyber security.
Il Quad - formalmente il
Quadrilateral Security Dialogue - è una alleanza nata una quindicina di anni fa e ribadita nel 2017, dopo anni di sostanziale abbandono. Anche negli ultimi anni non ha portato a gran che, ma ha assunto una maggiore importanza
man mano che la Cina ha accresciuto la sua influenza nello scenario Indo-Pacifico. Lo scorso 24 settembre gli Stati del Quad si sono riuniti a Washington per ribadire la loro alleanza e questo ha un valore soprattutto politico. Ma gli annunci fatti, se concretizzati, avranno
conseguenze anche in campo IT.
Gli Stati del Quad intendono infatti collaborare allo
sviluppo comune delle tecnologie considerate più critiche. La collaborazione parte dalla definizione di alcuni "
principi" sulla ricerca di impatti positivi per l'innovazione e le tecnologie. Questi impatti positivi prevedono tra l'altro che fornitori, vendor e distributori di tecnologia "
producano e gestiscano sistemi sicuri". Più concretamente, secondo i principi del Quad, chi sviluppa tecnologie deve adottare approcci di
security-by-design in modo che la sicurezza "
sia parte del processo di sviluppo della tecnologia". Va da sé che lo spionaggio industriale, effettato anche attraverso attacchi cyber, va contro questi principi.
Il Quad intende tra l'altro "
avviare nuovi sforzi per rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche contro le cyber minacce". Cosa che avverrà attraverso il
Quad Senior Cyber Group, un gruppo di esperti di cyber security che si riunirà periodicamente per favorire miglioramenti in termini di sicurezza, grazie alla collaborazione tra Governi ed aziende private. Si lavorerà anche alla
definizione di standard comuni in termini di cyber security. Un'opera di standardizzazione che il Quad intende spingere anche in ambito comunicazioni e per l'intelligenza artificiale.
Chip e 5G per gli Stati del Quad
La
crisi nella produzione di semiconduttori ha spaventato un po' tutti, anche perché buona parte della capacità produttiva internazionale è localizzata in Cina. Il Quad ha per questo messo in agenda anche la
Semiconductor Supply Chain Initiative. Che serve in sostanza a fare in modo che gli Stati membri abbiano comunque accesso a un mercato "competitivo e variegato" per i componenti che supportano le moderne tecnologie digitali. Come questo possa avvenire, a parte le iniziative
delle aziende private, però non è chiaro.
Infine, il
5G. È un dato di fatto che le aziende cinesi stiano conquistando sempre più mercati per i loro prodotti 5G, nelle nazioni occidentali come tra le economie emergenti. Per contrastare questa crescita gli Stati del Quad
puntano sulla - per ora - unica
risposta plausibile agli approcci proprietari, ossia
Open RAN. L'obiettivo è arrivare ad una "diversificazione del 5G". Anche se l'efficacia di Open RAN in questo senso è ancora tutta da verificare.
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