Intelligenza artificiale, automazione, ambienti distribuiti, cyber security restano i macro-temi chiave per le imprese. Nuove tecnologie permettono di affrontarli sempre meglio.
Gartner ha identificato i "top strategic tech trend" del 2022. Temi che influenzeranno certamente le decisioni tecnologiche delle aziende nel prossimo anno. O che, come minimo, rappresentano
elementi che le imprese dovranno considerare e, idealmente, testare per migliorare le proprie attività. Soprattutto per migliorare le relazioni digitali che instaurano con i propri clienti, una priorità che "cala" dal board sino ai CIO e alle loro decisioni su quali tecnologie adottare prima nella infrastruttura IT.
Prevedibilmente, i trend chiave del 2022 rimandano all'
Hype Cycle che Gartner
aveva presentato un po' di tempo fa. Allora gli analisti avevano messo in evidenza una serie di tecnologie che impatteranno sulle imprese anche a medio e lungo termine. Una visione invece ravvicinata al 2022 mette in primo piano quelle componenti che
possono portare vantaggi immediatamente, o quasi. Anche per questo, i trend evidenziati da Gartner rimandano ad alcuni macro-temi che le aziende già conoscono: intelligenza artificiale, automazione, ambienti distribuiti, cyber security.
L'AI è decisamente in primo piano. Per Gartner le aziende devono innanzitutto pensare alle
applicazioni di AI generativa. Applicazioni cioè in cui il machine learning "impara" non solo per migliorare l'esistente (in pratica, fare o gestire meglio cose che già prima si facevano). Ma in particolare per generare contenuti del tutto nuovi ed originali. Gartner parla in questo senso di generazione di "artefatti realistici". Che possono essere
spezzoni di codice, ma anche nuove sostanze o nuovi medicinali. Oggi le AI generano solo un centesimo dei dati prodotti al mondo, nel 2025 questa quota salirà a un decimo.
Le aziende dovrebbero poi applicare l'AI anche a sé stesse, in particolare al modo in cui prendono le decisioni. Migliorare il decision making è il compito della
Decision Intelligence (DI), il cui fine ultimo è migliorare gli effetti delle decisioni d'impresa, trasformandole in un vero vantaggio competitivo. E se inserire l'AI in tutte le applicazioni e tutti i processi di un'impresa appare complicato, è perché in effetti così è. Per Gartner serve quindi potenziare nuove forme di
AI Engineering. Sviluppare cioè un approccio integrato e trasversale che permetta di implementare modelli di AI in varie parti dell'impresa, senza l'impressione di partire ogni volta da zero.
Aziende distribuite, applicazioni composite
Non c'è AI senza dati da cui partire. E infatti Gartner mette in evidenza che l'anno prossimo sarà impossibile per le aziende continuare a migliorarsi se non potranno
mettere davvero a frutto le informazioni che hanno e che raccolgono. Questo rimanda al tema dell'integrazione tra fonti dati diverse e, oggi, troppo spesso nettamente separate. Serve cioè creare
Data Fabric, "trame di dati" che superino i limiti dell'integrazione classica e che siano, rispetto a questa, decisamente più scalabili.
Il passaggio alle Data Fabric è solo un aspetto di quella che Gartner considera come l'evoluzione principale delle imprese: accettato il modello cloud, ora devono capire che questo non serve solo per fare un po' meglio quello che già si faceva prima.
Basta cioè “lift and shift”: è il momento di adottare integralmente le
Cloud-Native Platform (CNP), ossia usare davvero tutte le potenzialità del cloud per avere livelli di scalabilità dell'IT superiori a quelli attuali. In questa scia si colloca l'affermazione delle
Composable Application, perché le applicazioni
modulari supportate dalle architetture cloud possono cambiare più in fretta ed adattarsi meglio alle esigenze che le aziende possono avere nel tempo.
Anche
organizzativamente, peraltro, le imprese stanno imparando ad essere più elastiche. Gartner sottolinea che entro il 2023, il 75% delle aziende che adotterà un modello di
Distributed Enterprise vedrà il suo business crescere il 25% più in fretta della concorrenza. Segno che lo
hybrid working e la capacità di erogare servizi IT a una popolazione di dipendenti e collaboratori geograficamente separati e distanti ha, alla fine, effetti benefici sui processi di business.
In parte questo accade seguendo un'altra evoluzione: quella che va verso la
Total Experience (TX). La capacità cioè di considerare in maniera unificata discipline prima distinte -
Customer Experience (CX), Employee Experience (EX), User Experience (UX) - comprendendo che massimizzare la soddisfazione, la lealtà e la fiducia tanto dei dipendenti quanto dei clienti
sono due lati della stessa medaglia. Con effetti benefici sul business, non solo per il marketing.
IT autonoma e sicura
I trend tecnologici vanno sempre verso una maggiore semplificazione nell'uso dell'IT, ma i CIO sanno bene che una IT "semplice" è solo un'IT le cui complessità sono state rese trasparenti ed aggirate. L'IT in realtà si fa sempre più articolata, la semplificazione nel prossimo futuro verrà soprattutto dall'automazione. Gartner punta in particolare sulla
hyperautomation, ossia sulla capacità dell'IT di
identificare ed automatizzare il maggior numero possibile di processi aziendali. Con effetti positivi sulla loro efficienza, in primis, ma anche sulla qualità del lavoro e sull'agilità aziendale.
Il passo successivo sono gli
Autonomic System: sistemi hardware o software che imparano dall'ambiente in cui operano e sanno, grazie a questo,
modificare in autonomia i loro algoritmi per migliorare il loro comportamento. Non servono più aggiornamenti software o l'addestramento di nuovi algoritmi: come fa l'uomo, i sistemi autonomi si adattano da soli all'ambiente e al mutamento delle sue condizioni. Vedremo sistemi autonomi affermarsi prima in ambito sicurezza, ma poi anche componenti autonomi come robot, droni, macchine di produzione.
E la cyber security? È tanto fondamentale che il suo trend principale sarà la
sempre maggiore pervasività delle funzioni di sicurezza e protezione delle informazioni. Gartner parla ad esempio di
Cyber Security Mesh Architecture (CSMA): una architettura integrata di sicurezza in cui i singoli tool operino in maniera sinergica, come un "ecosistema cooperativo" per proteggere qualsiasi asset aziendale, indipendentemente da cosa sia o dove si trovi. Di questo sistema fanno parte tutte le funzioni genericamente di
Privacy-Enhancing Computation (PEC): perché analizzare ed elaborare dati è indispensabile, ovviamente, ma oggi va fatto tutelando sempre la loro privacy con funzioni ed accorgimenti a livello dei dati stessi, in hardware o via software.