Arrivato al giro di boa dell’anno fiscale, il colosso cinese non smette di stupire, con risultati che sono di tutto rilievo ovunque, Italia compresa
Prosegue il momento magico di Lenovo. Anche il secondo trimestre dell’anno fiscale in corso si rivela all’altezza dei periodi precedenti, con
massimi storici sia per utile sia per fatturato. I numeri sono davvero di tutto rilievo, con un utile netto in crescita del 65 per cento su base annua a 512 milioni di dollari e un margine di utile netto in miglioramento di 0,7 punti, in linea con l'obiettivo dichiarato di raddoppiare in tre anni. L'utile ante imposte è stato di 742 milioni di dollari, in crescita del 58 per cento su base annua, e
il fatturato si è attestato a 17,9 miliardi di dollari, con un aumento del 23 per cento su base annua.
Arrivati dunque a metà anno, si conferma la validità della nuova articolazione del Gruppo Lenovo, che
dall’inizio dell’anno fiscale in corso è strutturata nei tre ambiti Solutions and Services Group (SSG), Infrastructure Solutions Group (ISG) e Intelligent Devices Group (IDG). "
Grazie alla forte esecuzione della nostra strategia 3S, ovvero Smart Devices/IoT, Smart Infrastructure, Smart Vertical, nell'ultimo trimestre sia il nostro utile netto sia i ricavi hanno registrato nuovi record e siamo sulla buona strada per raddoppiare il nostro margine netto in tre anni. Contemporaneamente, il nostro investimento in ricerca e sviluppo è notevolmente aumentato di quasi il 60 per cento", è stato il commento ufficiale di
Yuanqing Yang, Chairman & CEO di Lenovo.
Ottimi da tutti i punti di vista
"
I risultati sono stato molto positivi sotto tutti i punti di vista: unità vendute, quote di mercato e fatturato”, ha sottolineato
Emanuele Baldi, Executive Director & General Manager, Italy & Israel di Lenovo, evidenziando in particolare l’
ottimo esordio della Divisione SSG che è “
già sopra il miliardo di dollari e sta avendo ottime performance in tutte le aree geografiche: per fare qualche esempio, la crescita della domanda non riguarda solo i servizi base legati all’hardware ma anche le nuove aree del Device as a Service”.
“
Per quanto riguarda l’Europa, l’andamento è stato analogo a quella globale”, ha proseguito Baldi, spiegando che “
continuiamo nella nostra policy di non privilegiare alcune aree geografiche rispetto ad altre: si tratta di una strategia che comporta forti capacità di execution a livello globale e mi preme sottolineare che si tratta di un aspetto che ci contraddistingue, anche alla luce delle note carenze di componenti che affliggono un po’ tutte le aree”.
Emanuele Baldi di Lenovo
Anche l’Italia sugli scudi
Venendo all’Italia, il nostro Paese “
segue tendenzialmente l’andamento dell’intero mercato europeo, per effetto della nostra distribuzione omogenea, anche se in Italia la domanda continua a essere più forte rispetto ad altri mercati, soprattutto per l’ambito consumer: abbiamo prodotto quasi il 60 per cento di macchine in più rispetto al periodo pre-Covid”, ha spiegato Baldi, precisando che “
si tratta di una media perché ogni trimestre è diverso dall’altro, ma è un fatto che negli ultimi sei trimestri l’andamento è stato questo”.
Con queste premesse, le
prospettive per il mercato italiano nel prosieguo dell’anno fiscale non possono che essere improntate all’ottimismo. Emanuele Baldi non fa mistero di ritenere che "
la domanda rimanga forte fino a fine 2021, in base alle dinamiche standard del mercato, e che il prossimo anno si preannunci altrettanto proficuo: da una parte c’è l’impatto degli investimenti previsti dal Pnrr, che si si sentirà sicuramente anche sul lato client, in quanto è cambiata la modalità di lavoro nelle aziende e nelle persone in generale, dall’altra parte c’è da rimodernare un parco macchine che già era vecchio di suo oppure è stato acquisito nelle primissime fasi della pandemia per lavorare in remoto, quando si è dovuto comprare ciò era disponibile sul momento, senza andare troppo per il sottile”.
È anche per questo che “
si osserva una forte tendenza all’acquisto di prodotti che rispondano alle nuove esigenze, che non significano più avere un notebook, ma avere il notebook giusto per il nuovo scenario del lavoro post-pandemia che ha dinamiche diverse dal passato: tutto questo, a mio parere, verrà finanziato in parte dalle aziende e in parte dal piano nazionale”, conclude Emanuele Baldi.
Infrastrutture in crescita
Da incorniciare anche il trimestre dell’area Infrastructure Solutions Group, spinto da un
fatturato di quasi 2 miliardi di dollari, in crescita di quasi il 34 per cento anno su anno e con positivi riflessi anche sulla profittabilità, migliorata di 24 milioni di dollari su base annua.
Al riguardo,
Alessandro De Bartolo, Country Manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo Italia, sottolinea che “
le opportunità offerte dall’accelerazione della trasformazione digitale si vanno consolidando ulteriormente, e se in Italia non abbiamo un mercato specifico dei grandi Cloud Service Provider, segmento nel quale siamo cresciuti del 50 per cento a livello globale, possiamo però contare sui segmenti Enterprise e PMI, dove abbiamo messo a segno un incremento del 20 per cento, superiore alla media del mercato. Il nostro Paese si segnala anche per i risultati in ambito High Performance Computing, dove vi sono attualmente quattro importanti progetti in corso”.
Anche gli smartphone sorridono
Infine,
crescita anche per gli smartphone targati Motorola, che come noto fanno parte della divisione Intelligent Devices Group, che hanno fatto registrare il
miglior trimestre di sempre, con un profitto che ha raggiunto un nuovo massimo storico di 89 milioni di dollari, mentre il fatturato è cresciuto del 27 per cento su base annua, raggiungendo il massimo in 15 trimestri. Tutte le aree geografiche hanno registrato un'elevata crescita redditizia, non solo nelle tradizionali roccaforti dell'America Latina e del Nord America, ma anche nei mercati in espansione dell'Asia Pacifico e dell'Emea. Proprio all’area Emea si riferisce il commento dell’
Executive Director Motorola Europe Expansion di Lenovo Carlo Barlocco: “
la buona notizia è che stiamo crescendo da 5-6 quarter consecutivi anche in Europa, dove siamo meno presenti rispetto alle nostre roccaforti tradizionali dell’America Latina, dove siamo al secondo posto. Anche in Italia stiamo in una fase molto positiva, che ha anche visto il completamento dello sviluppo di tutti i canali”.
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