Secondo Monitor Deloitte il paradigma delle 15 Minutes City è il migliore per le esigenze espresse dai cittadini italiani
"
La mobilità sta attraversando un periodo di forte cambiamento, spinto da clienti con una propensione sempre maggiore all’uso di nuove forme di mobilità, una forte disponibilità ad acquistare servizi anche da diversi operatori e da un’offerta sempre più ricca di nuove soluzioni. Se aggiungiamo l’urgenza di definire un modello economico e sociale sempre più sostenibile, l’impatto ambientale legato alle forme tradizionali di mobilità, il fatto che i contesti cittadini sono l’ambito primario in cui nasce il bisogno di muoversi e che il 25% degli investimenti del Recovery Fund sarà destinato a ridisegnare la mobilità del futuro, abbiamo un’occasione unica per ripensare i modelli cittadini secondo i paradigmi della nuova mobilità". Lo ha dichiarato
Luigi Onorato, Senior Partner di Monitor Deloitte, intervenendo a Roma alla Quinta Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility.
Secondo uno studio Deloitte Monitor, condotto tramite un’indagine demoscopica in collaborazione con Marketing Problem Solving, il 62% dei cittadini oggi
acquisterebbe soluzioni di mobilità da operatori non tradizionali come le società di servizi tecnologici, le assicurazioni e le utility. In questa scelta, due cittadini su tre sono guidati dal possibile vantaggio economico. Ma sono sempre più importanti la flessibilità dell’offerta (40%), il livello di assistenza in caso di problemi (36%) e la garanzia data dal brand dell’operatore (31%). In aumento anche l’attenzione per la sostenibilità, prevedibilmente: l’89% dei cittadini considera l’inquinamento del mezzo quando sceglie una soluzione di mobilità.
"In questo contesto - aggiunge Onorato -
non si può pensare di far evolvere la mobilità senza una contestuale evoluzione dei modelli cittadini, considerando che, per più di 3 cittadini su 4, circa l’80% dei viaggi avviene all’interno del contesto urbano e oltre il 60% non sono soddisfatti della mobilità nella loro città". Un possibile modo per far evolvere le nostre città è rappresentato dalla
15 Minutes City, un modello di città in cui i servizi sono accessibili a 15 minuti a piedi o in bicicletta.
Luigi Onorato, Senior Partner di Monitor Deloitte"
Il modello della 15 Minutes City - spiega Onorato -
rappresenta la miglior risposta al bisogno di vicinanza ai servizi espresso dal 95% degli abitanti delle città italiane,
che vorrebbero avere nelle proprie vicinanze supermercati (richiesti dal 72% dei cittadini), verde pubblico (54%), lavoro (51%) e assistenza sanitaria (44%)". In particolare, prosegue Onorato, "
Anche l’evoluzione generazionale sta spingendo operatori privati e municipalità a un nuovo paradigma per il lavoro, ad esempio tramite l’utilizzo dello smart working, e la sanità, che deve includere servizi che riguardano la salute a 360°: non solo servizi di urgenza ma anche soluzioni di assistenza e consulenza, in particolare per le fasce più anziane dei residenti".
Disegnare una grande città come
un insieme di 15 Minutes City non solo andrebbe incontro ai desideri dei cittadini, ma consentirebbe di scomporre la complessità del processo di evoluzione della mobilità all’interno di una grande metropoli e del Paese nel suo complesso, secondo Deloitte.
Conseguentemente, la mobilità e i modelli cittadini devono quindi essere ripensati sinergicamente impostando interventi lungo tre linee: la realizzazione di
interventi strutturali, la definizione di
regolamentazioni specifiche e l’evoluzione dell’
offerta delle forme di mobilità. "
Un nuovo modello di mobilità richiede infrastrutture nuove e lo studio Deloitte evidenzia come per i cittadini il miglioramento del trasporto pubblico (79%), la realizzazione di hub multimodali (68%) e la realizzazione di nuove piste ciclabili (58%) permetterebbero la riduzione dell’utilizzo dell’auto privata". Anche perché una delle eredità della pandemia è la pochissima propensione al trasporto pubblico: i mezzi troppo affollati saranno sempre evitati dai cittadini.
Si tratta di un programma di cambiamento che deve coniugare un nuovo paradigma di mobilità e un modello di città basato sulla vicinanza dei servizi e che richiede
un piano di azioni da affrontare secondo una logica di sistema, coinvolgendo le amministrazioni statali e locali, gli operatori privati e i cittadini.
"I cambiamenti in atto nella mobilità, i nuovi bisogni dei cittadini e gli ingenti investimenti messi in campo dal Recovery Fund - conclude Onorato -
creano i presupposti ideali per ripensare il modello di mobilità coerentemente con l’evoluzione dei nostri contesti sociali e delle città, il tutto di pari passo con lo sviluppo delle tecnologia e delle offerte che ci permetteranno di vivere un’esperienza di movimento completamente diversa, andando anche incontro alle esigenze di vicinanza dei servizi e con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.