L'AI Forum di AIxIA lancia il segnale: per diffondere l'AI le basi ci sono, servono però pragmatismo e competenze
L'
Intelligenza Artificiale può costituire uno strumento prezioso per
ripensare il nostro modello di sviluppo, insieme a quello socio-economico, in modo da ridurre l'impatto che 7,5 miliardi di persone stanno generando sul pianeta, e l'Europa può portare avanti idee innovative e strategie in questo senso. Due messaggi forti che
Piero Poccianti, Presidente di AIxIA (l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale) ha dato dal palco digitale dell'AI Forum. E che inevitabilmente rimandano ad un tema oggi sempre più di primo piano: il
ruolo che l'AI e le tecnologie collegate possono avere
all'interno delle imprese.I tempi per porsi concretamente la questione sono ormai maturi. E da qualche tempo. Non a caso, durante la prossima edizione del World Congress on Computational Intelligence della IEEE Computational Intelligence Society, il più grande evento tecnico al mondo sull'intelligenza computazionale,
ci sarà per la prima volta anche un Industry Day, per mostrare le applicazioni industriali di successo basate sul deep learning e su altri approcci collegati all'AI.
In questo senso, anche in Italia "
è aumentata la maturità delle imprese, con una crescita importante dei progetti pienamente operativi", spiega
Nicola Gatti, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence e Docente del Politecnico di Milano. Anche se l'emergenza pandemica ha
concentrato lo sviluppo di applicazioni Ai in campi specifici: forecasting (stima della domanda), anomaly detection (per l'individuazione di frodi online), object detection,
chatbot, virtual assistant.
Piero Poccianti, Presidente di AIxIABasta come punto di partenza generale per l'esplosione (positiva) dell'AI nelle imprese? Per
Emanuela Girardi, Founder di Pop AI e Membro del Direttivo di AIxIA, sostanzialmente sì. "
L’intelligenza artificiale è già utilizzata da molte medie e grandi aziende in modo efficace e sicuro", spiega, e per allargarne ulteriormente diffusione e utilizzo - specie nelle PMI - serve soprattutto "
sviluppare piani di formazione per portare le competenze digitali avanzate ai lavoratori". Perché
"formare i lavoratori favorirà l’introduzione delle tecnologie di AI nelle aziende e permetterà una maggior partecipazione dei cittadini alla nuova società digitale".
Un ottimismo "trasversale" sulle possibilità dell'AI che potrebbe dover essere declinato in modo diverso da settore a settore. Come sembra intendere
Daniele Nardi, Direttore del Laboratorio Nazionale di Artificial Intelligence and Intelligent Systems del CINI, secondo cui
"le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale sono ancora largamente da scoprire", ma già ci sono "
soluzioni in ambiti specifici, che sono alla portata di sistemi di Intelligenza Artificiale con prestazioni tali da avere un notevole impatto per la nostra economia e per la nostra società".
Sempre tenendo conto che le funzioni e le possibilità legate all'Intelligenza Artificiale possono essere "disruptive" ma in senso negativo:
troppo dirompenti per l'ambiente in cui si calano. Oppure, all'opposto, incapaci di rispondere ad
aspettative esagerate.
Insomma, sottolinea
Marina Geymonat, Head of Innovation Lab di Sisal, il modo in cui le soluzioni basate su AI vengono ideate, sviluppate e integrate in azienda ha la sua, notevole, importanza. Molto meglio "
Diffondere in azienda la consapevolezza di cosa è e cosa può fare l’AI, ma anche di cosa non è e cosa non può fare. In questo modo ognuno può portare il proprio contributo fattivo e questo garantisce che le soluzioni sviluppate siano veramente utili, concrete e al servizio delle persone", spiega Geymonat.
Il messaggio è quello della concretezza, quindi, ma anche della importanza di dotarsi - o di recuperare all'esterno dell'azienda - delle
giuste competenze.
"L’AI è una realtà che permette di affrontare temi complessi e di abilitare soluzioni effettivamente dirompenti", spiega infatti
Marco Penovich, Head of Data & Analytics di Engineering Ingegneria Informatica. Ma per diventare pervasiva nelle imprese deve seguire un suo
percorso di maturazione. "
Un percorso che, data la complessità della materia, deve essere corroborato da risultati concreti e tangibili, raggiungibili solo da team altamente specializzati", mette in evidenza Penovich. L'AI, insomma, può fare tanto ma non si improvvisa.
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