Per estendere l'adozione del cloud occorre personalizzarlo per i diversi mercati verticali: così il nuovo CEO presenta una AWS dalla natura sempre tecnologica ma anche più accessibile
Come si
prende il testimone da uno come Andy Jassy, oltretutto proprio quando AWS compie 15 anni come cloud provider?
Adam Selipsky, alla guida di AWS da qualche mese, lo ha fatto puntando decisamente in alto, come in effetti molti si aspettavano. È un po'
la legge e il peso di ogni re:Invent, in cui AWS deve allo stesso tempo rassicurare i più tecnici con una crescita costante dei servizi offerti, ma anche il resto degli utenti con strategie di mercato incisive. Jassy aveva "chiuso" con importanti novità
infrastrutturali lato database, silicio e AI. Selipsky, che le spalle le ha comunque larghe perché è stato per anni COO di AWS,
lo ha potuto fare in maniera più trasversale ma a suo modo aggressiva. Lanciando un messaggio chiaro: anche dopo 15 anni di attività "it's still early days" per il cloud.
C'è, sottolinea il CEO, ancora moltissimo da fare. Ci sono
enormi quantità di workload che ancora devono passare in cloud: "the possibilities out there are endless". E coglierle richiede lo sviluppo di soluzioni sempre nuove perché ogni cliente è "fondamentalmente diverso" dagli altri. A quindici anni dalla nascita del cloud di AWS la società ha ancora davanti un "territorio inesplorato" che richiede nuove ondate successive di innovazione. Ma anche di semplicità e affidabilità, perché l'allargamento della platea degli utenti cloud
richiede di andare oltre i tecnicismi infrastrutturali. Non a caso il primo grande cliente che Selipsky ha voluto sul palco è stato il Nasdaq, che sicuramente non scherza in quanto ad esigenze di qualità dei servizi e di protezione delle informazioni. E che ha definito un lungo percorso di evoluzione sempre più basato sui servizi di AWS. Fino a voler diventare il primo operatore completamente cloud-enabled del suo genere.
Le richieste di clienti come il Nasdaq - quelli che AWS chiama i "pathfinder", gli esploratori -
spingono AWS stessa ad innovare e a crescere, sottolinea Selipsky. La richieste di maggiore potenza resta una costante di questi, e un po' di tutti, i clienti. Da qui la prima novità del re:Invent 2021:
Graviton3, la nuova generazione dei processori ARM progettati in casa da AWS. E il nuovo chip "muove" già una nuova generazione di servizi di computing: le istanze C7g. Qualcosa di simile, nella ricerca di prestazioni, sta avvenendo
per la parte machine learning, con le istanze Trn1 per l'addestramento degli algoritmi di machine learning, istanze basate su un altro processore di casa AWS: Trainium. Novità che affianca i servizi inferenziali basati su un altro chip AWS: Inferentia.
Il nuovo non deve però dimenticare il vecchio - o meglio, il
legacy - perché
conta ancora molto. Il cloud deve man mano scalzare il legacy ma non può farlo solo per la forza concettuale del suo modello, deve rappresentare un complesso di soluzioni alternative convincenti e di
percorsi di migrazione sensati. Ma modernizzare il mondo mainframe è difficile, specie se si vuole andare oltre il banale lift-and-shift delle applicazioni. Ora AWS propone un nuovo servizio ad hoc:
AWS Mainframe Modernization che, secondo Selipsky, riduce a un terzo i tempi di una migrazione dal legacy al cloud.
Fatte le debite proporzioni, la questione della modernizzazione
riguarda anche il generico on-premise. Se il cloud ibrido è la strada inevitabile per i cloud provider, date le necessità degli utenti, si cerca di portare il cloud "dentro" l'on-premise
rendendo i due ambienti sempre più omogenei. In casa AWS questo è il
compito degli AWS Outposts, che ora però hanno la possibilità di trovare posto non solo nei data center tradizionali ma anche in ambienti da edge computing. "Pushing the edge of the cloud" è la sintesi AWS di questa evoluzione, che richiede nuovi sistemi Outposts,
Snow e Wawelength.
Proprio i sistemi Wawelength crescono in diffusione ed importanza, con sempre più alleanze con operatori 5G che complessivamente rendono disponibili 17 Region in tutto il mondo.
Il 5G è una scommessa sul futuro importante per AWS, perché permette un ripensamento della componente connettività nelle applicazioni industriali e IoT in generale. Qui le reti cablate e WiFi tradizionali possono essere sostituite con molti vantaggi proprio dal 5G, spiega Selipsky. Per semplificare questa transizione nasce
AWS Private 5G, un nuovo servizio che semplifica la creazione di
reti mobili private 5G "in giorni invece di mesi... è sorprendentemente facile", sottolinea Selipsky, convinto che proprio per la semplicità della soluzione "non c'è niente come AWS Private 5G sul mercato".
La grande onda dei dati
Una seconda evoluzione, molto più evidente, che riguarda il cloud è ovviamente quella dei dati. Analizzare i dati è
essenziale per migliorare e le imprese lo sanno. Ma
lavorare con i dati è difficile perché sono dinamici e ogni azienda rappresenta un caso a sé, per i dati che usa, per da dove questi provengono e per come vanno integrati. Una "modern data strategy", spiega quindi Selipsky, richiede molti componenti tecnologici da combinare insieme, in
un "data journey" che è assolutamente personale. Su questo AWS ha già lavorato molto in passato, concentrandosi in particolare su quattro ambiti: database, data lake, machine learning, analytics.
Il re:Invent 2021 ha visto diverse novità in alcuni di questi settori. Specie in campo data lake, perché realizzarli a partire da dati grezzi non è ancora considerato semplice da molti utenti. Per questo è nato
AWS Lake Formation, un nuovo servizio che permette di assemblare un data lake in poco tempo. E che si porta dietro alcuni servizi aggiuntivi specifici per garantire la
sicurezza delle informazioni, persino a livello di controllo accessi per singola cella, e la
coerenza dei dati. Lato analytics, Selipsky sottolinea che avere molti servizi mirati di analisi dei dati è importante: serve lo strumento giusto per il singolo tipo di analisi. Quello che serve ancora di più è una maggiore semplicità infrastrutturale, e in questo senso AWS ha
reso serverless e on-demand quattro servizi di analytics: Redshift, EMR, MSK e Kinesis.
L'approccio serverless serve a
facilitare l'accesso agli analytics per le aziende che non vogliono doversi preoccupare delle componenti infrastrutturali che stanno "sotto" l'analisi dei dati. Una "democratizzazione" che tocca anche il machine learning. AWS lo
sostiene da tempo e ora fa un ulteriore passo in avanti con il rilascio di
AWS SageMaker Canvas, che permette di addestrare modelli predittivi di machine learning con una interfaccia semplicemente "punta e clicca", quindi no-code. La complessità resta dietro le quinte, a tutto vantaggio degli utenti business. Trasversale a qualsiasi componente tecnologico c'è poi
la questione della governance: è critica ogni volta che si gestiscono informazioni, perché queste sono alla fine sempre in qualche modo sensibili. "Con AWS siete voi a controllare le vostre informazioni. Punto.", sottolinea in questo senso Selipsky. Per rassicurare tutti, ma in particolare le
aziende europee.
Non solo infrastruttura
La morale che Adam Selipsky vuole dare è evidente: per soddisfare le esigenze dei clienti pathfinder,
AWS deve essere pathfinder essa stessa. Avere cioè sempre la capacità di fare cose nuove e vedere nuovi modi per fare meglio quello che si faceva già prima. Semplificare l'accesso alle nuove tecnologie man mano sviluppate consente poi di trasferire i risultati dell'essere pathfinder a tutti i clienti, anche ai molti che non sono "visionari" del cloud.
Proprio qui comincia a vedersi
la differenza tra la AWS di Jassy e la "nuova" AWS di Selipsky. L'appeal di AWS è chiaro per i tecnici e per gli
amanti dell'infrastruttura, ma il cloud per crescere deve entrare nel "uncharted territory" delle aziende più generaliste, che la tecnologia la apprezzano se è semplice da usare. E
qui forse AWS ha lasciato troppa strada ai concorrenti che hanno saputo dedicarsi meglio a confezionare servizi mirati per diversi settori verticali. Ora AWS accelera in questo senso, anche collaborando con chi non fa tecnologie cloud ma ha le competenze per comparti specifici.
Come, tra le novità, testimonia la
collaborazione con Goldman Sachs per la realizzazione di una nuova piattaforma cloud specifica per il settore finanziario. E come avviene per il settore industriale con la collezione di servizi mirati
AWS for Industrial. In particolare per
AWS IoT TwinMaker, che semplifica la creazione di
digital twin in campo industriale: attivando connettori predefiniti verso le proprie data source, è poi il servizio a creare il gemello digitale dell'elemento monitorato. Qui c'è la collaborazione con
Siemens, per includere TwinMaker nelle piattaforme di quest'ultima.
Sono passi importanti sulla strada che AWS ha scelto per conseguire un obiettivo logico ma comunque ambizioso:
rivoluzionare interi settori di mercato partendo dai suoi servizi infrastrutturali di base. Questi sono e saranno comunque sempre più numerosi e mirati - un aspetto che resta fondamentale - ma saranno anche "confezionati" per renderli più immediati. "Continueremo a rendere AWS più potente e semplice da usare", è appunto la promessa di Adam Selipsky. Promessa che oggi sembra poter essere
il tratto distintivo della "sua" AWS.