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La sicurezza del 2022 secondo Axis

Sei tendenze influenzeranno il settore della sicurezza nel 2022, spiega Axis. Con la pandemia come catalizzatore.

Sicurezza

"Il 2022 si rivelerà senza dubbio un altro anno affascinante, non privo di sfide ma capace di portare significative opportunità". È la sintesi del 2022 della sicurezza secondo Axis: per l'azienda siamo all'inizio di un anno in cui si sentirà sempre di più l'esigenza di mettere in sicurezza tutte le novità tecnologiche, che comunque non mancheranno. Ma per Axis si va anche oltre, le singole tecnologie possono essere messe in sicurezza ma deve esserci anche "la volontà di realizzare un ecosistema tecnologico degno di fiducia". Questo obiettivo trasversale si tradurrà in sei trend specifici, più o meno connessi alle tecnologie.

La prima tendenza è strategica, più che tecnologica. Le aziende e i singoli utenti si muovono ormai in un mondo ibrido e globale, in cui le risorse IT sono potenzialmente distribuite ovunque e la gestione delle informazioni dipende da quello che vuole farne un'azienda ma anche da norme e regolamenti nazionali e internazionali. Chi fornisce soluzioni di sicurezza deve astrarsi da tutto questo, proponendo tecnologie e prodotti che si adattino a ogni scenario d'uso. "Non dipende da noi la scelta di quale ambiente e architettura gli utenti finali debbano utilizzare. Il nostro compito è quello di fornire loro gli strumenti e la flessibilità necessarie per scegliere la miglior soluzione per le loro uniche peculiarità", spiega Axis.

Dal punto di vista tecnologico questo significa in particolare sposare l'approccio Zero Trust. In un mondo ibrido e connesso non si può certamente più parlare di protezione del perimetro di rete. Allora fare sicurezza significa anche "fare in modo che ogni profilo di sicurezza di ciascun dispositivo e applicazione connessi alla rete sia valutato ad ogni successiva connessione". E questo - nel settore proprio di Axis, ossia la videosorveglianza - significa firmware firmato digitalmente, aggiornamenti regolari del software, dati e video crittografati.

Proprio la cifratura sta diventando una componente chiave della sicurezza e richiede, per questa evoluzione, uno sforzo in più da parte del mercato. Per Axis serve "un'iniziativa comune di standardizzazione delle modalità di autenticazione... idealmente basata su software open source". Serve uno sforzo comune anche per lo sviluppo corretto di un altro ambito: le applicazioni dell'intelligenza artificiale e del deep learning nella sicurezza, e in particolare nella videosorveglianza.

Ci si può fidare dell'AI? Per Axis sì, ma servono "iniziative mirate a un'implementazione etica e priva di pregiudizi dell'Intelligenza Artificiale". Perché l'AI in sé stessa non dovrebbe essere regolata, ma i suoi casi d'uso sì. E a proposito di casi d'uso, in un altro campo tecnologico in evoluzione - il 5G - Axis punta su una gamma di casi d'uso mirati: le reti private 5G come infrastrutture di rete ideali per la videosorveglianza.

Sullo sfondo, trasversalmente a qualsiasi trend tecnologico, restano la pandemia con i suoi impatti a lungo termine e la crescente attenzione generale per la sostenibilità. La pandemia è stata un catalizzatore per diverse tecnologie collegate alla sicurezza, ad esempio tutte quelle contactless o l'analisi delle riprese video per assicurare il rispetto del distanziamento sociale. Ma ha anche mostrato la debolezza di molte supply chain, tanto che molte aziende sono state spinte a "riflettere sulle modalità in cui creano i propri prodotti e si riforniscono dei componenti fondamentali per la loro realizzazione", sottolinea Axis. Citando come esempio la recente penuria mondiale di semiconduttori.

Dal canto suo, la sostenibilità oggi deve essere parte integrante di qualunque attività. Se una nuova tecnologia sembra offrire un'opportunità di mercato, spiega Axis, essa va valutata in funzione "della possibilità di svilupparla e metterla sul mercato in modo sostenibile". Il che significa considerare l'insieme di molti aspetti legati alla concretizzazione delle tecnologie, dall'efficienza energetica dei prodotti e dei servizi ai materiali utilizzati - e, auspicabilmente, riutilizzati - nei prodotti stessi.

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