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Polo Strategico Nazionale: parte la gara

Da qui a marzo arriveranno i mega-progetti per il PSN: tutti "contro" la proposta TIM-Leonardo

Cloud

Da qui a metà marzo se ne vedranno, si spera, delle belle. O meglio, belli. Sottinteso: progetti, quelli per la realizzazione dell'infrastruttura chiave per la PA italiana del prossimo futuro. Ossia il Polo Strategico Nazionale (PSN). È stato infatti pubblicato il bando di gara per la realizzazione del tanto atteso PSN. Il Polo nascerà con un modello di partenariato pubblico-privato e il committente ufficiale è Difesa Servizi, la società in-house del Ministero della Difesa.

In gioco ci sono 723 milioni di euro "monolitici", nel senso che la gara non prevede una divisione in lotti di un progetto estremamente articolato. Questo perché il progetto è strategicamente critico per l'Italia, quindi spezzettarlo in parti diverse non garantirebbe la sicurezza e i livelli di servizio che ci si aspettano. La gara è europea e chi se la aggiudicherà dovrà costituire una società - la cosiddetta "newco" - che sarà sottoposta alla disciplina nazionale in materia di golden power. Si tratta pur sempre di una infrastruttua chiave per l'Italia digitale.

Il ruolo e i servizi offerti dal PSN sono delineati abbastanza chiaramente nella Strategia Cloud Italia. Parliamo di una infrastruttura di data center distribuiti sul territorio nazionale che ospiteranno i dati ed i servizi critici e strategici di tutte le PA centrali (circa 200), delle ASL e delle principali PA locali (Regioni, città metropolitane, Comuni con più di 250 mila abitanti). In più, dovrà anche offrire i servizi necessari a traghettare tutte queste realtà verso il mondo cloud, ossia per effettuare concretamente la migrazione dei dati e servizi delle amministrazioni coinvolte.L'architettura logica del PSN secondo il progetto TIM-Leonardo-SogeiNon accade spesso che una nazione lanci una gara per realizzare il proprio cuore digitale, quindi è presumibile che le manifestazioni di interesse saranno diverse. Ma una pietra di paragone già c'è: il progetto presentato qualche tempo fa dalla cordata TIM-Leonardo-Sogei. Secondo il Dipartimento per la trasformazione digitale, infatti, questa proposta "rispecchia pienamente e in misura del tutto soddisfacente i requisiti espressi nella policy Cloud Italia".

La soluzione delineata da TIM e Leonardo prevede una infrastruttura con quattro data center da almeno 800 metri quadri iniziali, pronti a crescere fino a 2.900. La configurazione prevista prevede due data center in Lombardia e due in Lazio, tutti connessi fra loro con linee broadband dedicate. All'interno della stessa Regione, i data center sono abbastanza distanti da non essere entrambi coinvolti da un medesimo eventuale evento catastrofico. Il progetto ha già "portato a bordo" Google, Microsoft e Oracle come cloud provider di riferimento. Con cui il PSN si può integrare per i suoi servizi.

È quindi contro questo primo progetto che gli altri dovranno gareggiare. Un concorrente non facile, soprattutto perché i nomi in gioco sono già strettamente collegati con il tessuto tecnologico della PA italiana. Sembra difficile scalzare due entità come TIM e Leonardo, anche se in una gara europea ad ampio respiro, non si può mai dire. L'avvio dei lavori per il PSN è previsto entro la seconda metà del 2022.

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