Il fondo Elliott regista di una operazione che crea una nuova software house Citrix-Tibco con una elevata massa critica, a tutto vantaggio degli azionisti
Le indiscrezioni sono state confermate, con solo qualche piccolo dettaglio di differenza rispetto a quanto riportato di recente dal Wall Street Journal. Citrix Systems sarà acquisita da Vista Equity Partners e da Evergreen Coast Capital Corporation in una operazione valutata ben 16,5 miliardi di dollari. Più dei 13 previsti, tanto che gli azionisti della società ci guadgnano un premio del 24% rispetto alla quotazione del 20 dicembre scorso. L'ultimo giorno di quotazione, si spiega, prima che le voci sull'acquisizione si diffondessero tanto da far salire artificiosamente il titolo.
Vista ed Evergreen hanno già ufficializzato che Citrix sarà unita con Tibco, operazione che sino a ieri era semplicemente una ipotesi. Nella integrazione tra le due società, si spiega, Citrix porta in dote le tecnologie per la application delivery e la creazione di digital workspace sicuri. Tibco invece porta componenti di analytics e gestione in tempo reale di dati. Insieme, tutte le tecnologie delle due società mirano a dare agli utenti un "accesso sicuro alle informazioni e alle applicazioni".
Non da ultimo, la fusione dovrebbe anche accelerare la transizione completa di Citrix verso il modello SaaS. Un percorso che stava già dando i suoi frutti, ma probabilmente non con la rapidità che si aspettavano gli investitori più attivi. Tra cui c'è certamente Elliott Management, il fondo vero regista dell'operazione. Elliott controlla Evergreen e continua a restare direttamente in Citrix, con una quota del 12%.La nuova Citrix-Tibco sarà una realtà da circa 400 mila clienti che si ritiene in grado di offrire componenti software importanti nell'ambito delle strategie di cloud ibrido. Bob Calderoni, CEO ad interim di Citrix, ha sottolineato che come azienda privata, non più quotata in Borsa, Citrix avrà "più flessibilità strategica e finanziaria per seguire opportunità di rapida crescita". Tra cui è esplicitamente indicato il settore Desktop-as-a-Service. L'unione con Tibco permetterà poi di "operare su scala maggiore", rivolgendosi a una base clienti più ampia e con un portafoglio di soluzioni più esteso.
L'idea, secondo Vista, è unire le tecnologie Citrix e Tibco per "aiutare le imprese ad ottenere informazioni a partire dalla mole crescente di dati generati dall'economia del lavoro ibrido". Un concetto che Dan Streetman, CEO di Tibco, ha sostanzialmente ribadito affermando che il concetto di workplace è profondamente cambiato e questo ha imposto nuove necessità nell'accesso alle informazioni e nella loro distribuzione verso dipendenti e partner commerciali.
Sullo sfondo, data la natura dell'operazione, c'è comunque la ricerca di un maggior valore per gli azionisti delle società coinvolte. Questo spiega anche la volontà di mettere in decisa evidenza le possibili sinergie tra due software house - Citrix e Tibco - che in effetti fanno cose diverse. E la cui integrazione è certamente possibile ma non è né scontata né immediata, nonostante il richiamo al mutato scenario del hybrid working. Di certo l'operazione crea una grande software house che, una volta ottimizzata, potrà essere "impacchettata" e proposta al mercato con un appeal maggiore, a quanto pare, di Citrix e Tibco allo stato attuale.