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Toshiba cambia idea e si divide in due

Toshiba si dividerà in due aziende distinte, focalizzate su linee di prodotto, e non più in tre società separate

Industria 4.0

Anche al mercato e alle autorità giapponesi la annunciata ristrutturazione di Toshiba in tre società distinte è evidentemente apparsa sin troppo complicata. Una opinione che, all'epoca del primo annuncio, era già stata espressa da diversi analisti economici. Così Toshiba è tornata sui suoi passi e ha deciso di dividersi più semplicemente in due aziende separate, focalizzate su aree di mercato diverse: i dispositivi (tecnologie storage comprese) e le soluzioni tecnologico-digitali ad ampio spettro.

È in buona parte lo schema già annunciato, meno la terza società holding il cui ruolo era sembrato subito poco chiaro. Toshiba spiega infatti che questo nuovo schema è stato scelto perché quello precedente con tre società presentava diversi ostacoli inizialmente imprevisti. In particolare la stessa quotazione di Toshiba (la holding) era in dubbio. Inoltre le due società "di prodotto" controllate dalla holding sono apparse rapidamente come poco indipendenti, con impatti negativi per la loro libertà di movimento e di definire alleanze con altre imprese.

Da qui lo snellimento del progetto. Uno snellimento che, forse anche per favorire gli azionisti alla ricerca di rapidi dividendi, riguarda anche tutte le attività giudicate adesso "non core". Diverse dismissioni sono previste relativamente a breve, cosa che nei piani iniziali non era altrettanto chiara. Tutti i business legati a condizionatori d'aria, ascensori e illuminazione saranno ceduti. Per la controllata Kioxia (la ex Toshiba Memory) è prevista la quotazione in Borsa con una rapida "monetizzazione" (leggi vendita) delle azioni.I punti chiave del futuro di Toshiba in campo digitalizzazione, come sono stati presentati agli investitoriCosa resta, quindi? Innanzitutto Toshiba in quanto tale, che diventa quella che nel piano iniziale era la Infrastructure Service Company, una realtà da 50 mila dipendenti con 68 sedi in Giappone e 78 nel mondo. Si concentrerà su tre mercati chiave: energia, infrastrutture pubbliche, digitalizzazione. Quest'ultima in particolare significa, per Toshiba, puntare su soluzioni per il digital manufacturing, la crittografia quantistica, le applicazioni automotive, i servizi IT per le aziende di servizi infrastrutturali.

La seconda anima di Toshiba è il confermato spinoff della cosiddetta Device Company, a cui andrà trovato un nome prima della quotazione in Borsa. Si tratta di un'azienda con circa 26 mila dipendenti, 14 sedi in Giappone e 18 filiali globali. I suoi mercati chiave sono la progettazione e produzione di semiconduttori, più il segmento hard disk.

Ora gli azionisti Toshiba puntano ai possibili maggiori introiti di due aziende più focalizzate che si muovono in autonomia. Ma anche a risparmi immediati: Toshiba stima che la separazione porti un risparmio netto di circa 17 miliardi di yen l'anno, derivante da un risparmio complessivo per 30 miliardi di yen l'anno a fronte di maggiori costi per 13 miliardi l'anno. Certo a breve c'è il peso economico una tantum della separazione, stimato in circa 20 miliardi di yen spalmati su due anni. Tutta la riorganizzazione dovrebbe essere completata entro metà 2023.

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