Una tecnologia innovativa che deve il suo successo alla necessità di sanificare gli ambienti in tempo di pandemia, e che avrà applicazioni anche in futuro sia nell'healthcare che nell'hospitality.
Una tecnologia innovativa, un brevetto, l'equity crowdfunding. Sono questi i tre ingredienti chiave che hanno portato Fisiocomputer a vestire i panni di una startup e a iniziare un percorso di innovazione nel campo della sanificazione. Il business di questa PMI innovativa era tutt'altro, ma il fiuto del business angel Paolo Angelucci e la coincidenza temporale con l'emergenza pandemica hanno trasformato competenze tecniche di alto livello in una tecnologia che è andata in overfunding pochi giorni dopo l'attivazione della campagna su CrowdFundMe per la sua realizzazione.
La tecnologia si chiama CovKill e si basa sulla tecnologia a raggi ultravioletti per la disinfezione degli ambienti di tutte le dimensioni. L'ultravioletto di per sé non è una novità: è già conosciuto e apprezzato per la sua capacità di uccidere qualunque patogeno, erogando una certa densità di energia per una determinata quantità di tempo. L’innovazione di Fisiocomputer, ideata da Oscar Adriani, è consistita nell’introdurre un sensore e una console di controllo che permettono di misurare l’energia erogata.
Il prodotto è certificato e la tecnologia è brevettata in quanto è l’unica oggi in circolazione che beneficia del sensore e della console di controllo, due elementi che ad Adriani era sembrato scontato dover includere per creare un prodotto di qualità. In realtà non era affatto scontato, anzi, come ha raccontato Paolo Angelucci a ImpresaCity, questa peculiarità fu scoperta solo in fase di certificazione.
Paolo Angelucci
I tecnici dell’unico centro autorizzato in Europa per la certificazione, infatti, dopo avere preso visione della presenza di un sensore di controllo a bordo di CovKill, compresero di avere davanti una tecnologia inedita e consigliarono agli ideatori di depositare una domanda di brevetto, che è fu accordato in tempi brevissimi proprio in virtù dell'assenza di tecnologie analoghe.
L'azienda ha aperto una campagna di crowdfunding per la produzione dei CoviKill. Una scelta – spiega Angelucci - dettata dalla precisa volontà di far conoscere il più possibile il prodotto. La campagna è andata a gonfie vele, dato che a pochi giorni dal lancio aveva centrato l’obiettivo minimo di 70.000 euro e aveva superato i 100.000 euro. Un successo che senza dubbio è riconducibile alla necessità di strutture pubbliche e private di eseguire disinfezioni efficaci e veloci dei propri spazi.
Non è quindi un caso che già all’esordio del crowdfunding Angelucci abbia raccolto molteplici manifestazioni di interessa per la sua tecnologia. La chiave di volta di CovKill è che - essendo una tecnologia e non un prodotto – può essere attivata in un ampio ventaglio di applicazioni, fra cui a titolo di esempio gli ascensori (inserita un plafoniere), le sale riunioni, le ambulanze, le sale operatorie.
I prodotti attualmente disponibili sono due, VK 10 e VK20, sono entrambi mobili, quindi si possono spostare da un ambiente all’altro con facilità. Il più voluminoso dei due, VK20, pesa solo otto chilogrammi. La tecnologia consente di coprire ambienti di tutte le metrature, da quelli più piccoli come gli ascensori, fino a quelli più grandi. Ciascun apparato singolo può coprire fino a 60 metri quadrati, per le aree più estese occorre predisporre più prodotti, a seguito di progetti customizzati.
Grazie al sensore integrato, CovKill è in grado di calcolare autonomamente il tempo di disinfezione per la singola stanza in cui è posizionato. Inoltre è sicuro, perché dispone di un sensore di movimento simile a quelli degli allarmi volumetrici, quindi non si attiva se nell’ambiente sono presenti persone o animali domestici, anche di piccola taglia. Si tratta inoltre di una soluzione di qualità militare, che è parimenti solida e facile da usare.
La sanificazione interessa tutte le superfici a vista, oltre all’aria ambiente - che è poi il veicolo del COVID-19. Una volta terminata la pandemia, il prodotto sarà comunque utile per la sanificazione di ambienti quali le stanze di hotel, gli ascensori o le sale chirurgiche, oltre che per l’healthcare, dove la sanificazione ha un ruolo determinante anche al di fuori della situazione emergenziale odierna.
La tecnologia completamente sviluppata, infatti, consente di programmare i prodotti per esigenze specifiche, ossia per l’eliminazione di patogeni specifici come quelli ospedalieri: è sufficiente modificare i parametri di tempo e quantità di energia erogata. Tant’è vero che per i progetti custom che sono già in corso il lavoro riguarda unicamente la parte meccanica, non quella software. Un esempio che chiarisce è il caso dell’ascensore, che richiede l’integrazione della tecnologia all’interno di una plafoniera, permettendo la sanificazione in pochi secondi, fra una corsa e l’altra.
Nei prossimi anni Fisiocomputer anela a diventare un polo di aggregazione in un settore che è tuttora frammentato, acquisendo anche linee esterne per aumentare la propria forza sul mercato.