Un nuovo decreto stanzia le somme necessarie a riprogettare la Sanità territoriale. E anche le sue tecnologie.
Otto miliardi di euro per riprogettare l'assistenza sanitaria in Italia. È la base su cui gli enti locali nazionali ora possono costruire i propri interventi, dopo la definitiva ufficializzazione del decreto del 20 gennaio 2022, con il quale vengono appunto ripartiti fra le Regioni oltre 8 miliardi di euro di fondi.
Tra le varie iniziative previste c'è anche l’ammodernamento tecnologico e digitale ospedaliero: un business da oltre 2,6 miliardi di euro che comprende la sostituzione di oltre tremila grandi apparecchiature sanitarie. Altri investimenti riguarderanno l'infrastruttura tecnologica in generale, le applicazioni di analisi dati, lo sviluppo delle competenze anche digitali del personale del sistema sanitario.Uno degli obiettivi di fondo dell'innovazione in campo sanitario sarà il potenziamento dell'assistenza sul territorio. Un problema emerso nettamente durante la pandemia e che può essere affrontato anche grazie al digitale. Per questo nasce una nuova rete territoriale basata su un primo livello di oltre 1.300 centri multidisciplinari - le Case della Comunità - e su un secondo livello di circa 400 Ospedali di Comunità, strutture da 20-40 posti letto per cure a media/bassa intensità e per degenze brevi.
A servizio di questo nuovo modello organizzativo, saranno realizzate almeno 600 Centrali Operative Territoriali, che svolgeranno una funzione di coordinamento della presa in carico dei pazienti e per il raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi ambiti assistenziali. Parallelamente, deve essere definita ed attuata la riforma del sistema sanitario territoriale. Che tra l'altro ha l'obiettivo di definire standard tecnologici uniformi su tutto il territorio.