Italia e soprattutto Germania pronte per nuovi impianti, con sviluppi previsti anche in Francia, Spagna, Polonia e ovviamente Irlanda.
Come sarebbe andata a finire un po' si immaginava, perché la distribuzione in Europa degli impianti e delle competenze per la produzione di semiconduttori sono note. Ma l'ufficializzazione da parte di Intel di come saranno ripartiti i suoi investimenti per la creazione di nuove "fab" sul Vecchio Continente chiarisce comunque definitivamente lo scenario. Almeno per la prima fase degli investimenti, che assommano a 33 miliardi di euro circa e toccano prima di tutto Germania, Francia e Italia, poi Irlanda (che è già un caposaldo Intel), Polonia e Spagna.
Che succederà in particolare in Italia? Intel afferma di "essere entrata in trattative" - che però devono essere quasi definite, altrimenti inserirle in un lancio ufficiale sarebbe quantomeno rischioso - per la creazione di un impianto di produzione da 4,5 miliardi di euro. Questo in aggiunta alla fab di Agrate Brianza controllata da STMicroelectronics, che è entrata nella galassia Intel dopo l'acquisizione di Tower Semiconductor, partner tecnologico appunto di STM. La decisione finale dipende probabilmente anche da altri ventilati sviluppi.
Il nuovo impianto italiano sarà secondo Intel "il primo del suo tipo nella UE con nuove e innovative tecnologie". Dettaglio importante, l'impianto dovrebbe creare 1.500 posti di lavoro solo per Intel e altri 3.500 nell'indotto di fornitori e partner. Inizio delle attività previsto tra il 2025 e il 2027. A margine, Intel spiega anche che sta sviluppando partnership mirate con Leonardo, INFN e CINECA, "per esplorare nuove soluzioni evolute in ambito HPC, memorie, modelli di sviluppo software, sicurezza, cloud". I dettagli su queste collaborazioni arriveranno, si presume, più avanti. La Germania, come previsto, conquista la fetta maggiore degli investimenti Intel in Europa: 17 miliardi di euro. Serviranno a realizzare due fab (nei rendering di questa pagina) a Magdeburgo, capitale della ben nota Silicon Saxony. La costruzione degli impianti inizierà prima di metà 2023 e l'avvio della produzione è previsto per il 2027. In Sassonia si produrranno chip basati sulle tecnologie attualmente più evolute di Intel, il che aiuterà l'azienda ad "equilibrare la supply chain mondiale dei semiconduttori". Meno Cina, in sostanza, e più Europa.
Ora è ufficiale anche uno sviluppo ampiamente previsto: la crescita delle attività di ricerca e sviluppo di Intel in Francia. A Plateau de Saclay, Intel realizzerà il suo nuovo hub di ricerca europeo e in Francia la società collocherà sia il design center per le sue foundry europee, sia i centri principali per la ricerca in ambito HPC e AI. Altri 12 miliardi di euro saranno stanziati da Intel per potenziare gli impianti che ha già a Leixlip, in Irlanda. L'obiettivo è raddoppiare lo spazio per i sistemi di produzione e portare in Europa le tecnologie di litografia già lanciate altrove.
A Danzica, in Polonia, Intel potenzierà le attività di ricerca nei settori reti neurali, audio, grafica, data center, cloud computing. In Spagna, infine, il Barcelona Supercomputing Center e Intel collaboreranno nello studo di una nuova architettura di supercomputing zettascale. Un deciso passo in avanti, considerato che il supercomputing "solo" exascale è ancora alla portata di pochi