Un evento fa il punto sull’innovazione negli atenei: grazie a cloud e tecnologie come l’AI, le Università possono giocare un ruolo centrale nel futuro del Paese, anche in ottica Pnrr
Il futuro dell’università italiana nascerà da un
intreccio tra competenze e tecnologie e da una stretta collaborazione tra pubblico e privato, per dare una risposta alle esigenze concrete della “macchina operativa” accademica con soluzioni innovative, capaci di rendere gli atenei più efficienti e più attrattivi per gli studenti italiani e stranieri, oltre che pronti a sfruttare al meglio le opportunità del rilancio legate al Pnrr. È lo scenario emerso dall’evento “
L’accelerazione digitale dell’Università Italiana, chiave di volta per la ripresa del Paese” organizzato da
Oracle a metà marzo per mettere a confronto esperienze e visioni tecnologiche.
Oltre a
Giovanni Ravasio, VP & Country Leader Cloud Applications di Oracle Italia, l’evento ha visto la partecipazione di
Vincenzo Loia,
Rettore dell’Università di Salerno, di
Alfredo de Santis, delegato ICT dell’Università di Salerno, e di
Paolo Atzeni, Prorettore dell’Università Roma Tre e docente di ingegneria informatica presso il medesimo ateneo.
“
Affianchiamo il mondo universitario da tempo” ha sottolineato
Giovanni Ravasio in apertura dell’evento. “
Con le piattaforme cloud abilitiamo una pianificazione strategica degli obiettivi di innovazione, che permette agli atenei di crearsi un percorso graduale e flessibile; allo stesso tempo, garantiamo integrazione e li aiutiamo ad adottare un approccio che mette il dato al centro della costruzione di servizi e applicazioni diretti a studenti e docenti, con affidabilità e sicurezza.”
In Italia, per esempio,
Oracle collabora da tempo con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane per lo sviluppo di soluzioni innovative per le infrastrutture ICT, per la ricerca scientifica e sul versante della formazione, come partner tecnologico e abilitatore di competenze e innovazione per il mondo accademico italiano. Inoltre, è attivo un
accordo di collaborazione siglato nell’estate 2021 con l’Università Federico II di Napoli, in ambito sistemi e cloud infrastrutturale e applicativo, e
con il Politecnico di Milano nell’ambito della gestione del capitale umano.
A potersi avvantaggiare dell’innovazione cloud sono per esempio i
sistemi di amministrazione, finanza e controllo, che beneficiano dalla possibilità di usare soluzioni che consentono simulazioni di scenario utili a formulare in modo più efficace i budget, ma non solo. ”
Molte opportunità vengono anche dalla digitalizzazione delle carriere interne e dalla digitalizzazione della cosiddetta ‘carriera studente’, sperimentata con successo dall’Università di Salerno” ha spiegato
Ravasio “e
anche dalla creazione di esperienze digitali personalizzate con il supporto dell’AI, che diventano più attrattive verso nuovi potenziali iscritti.”
I protagonisti dell’evento si sono anche confrontati su temi quali il ruolo del dato, le competenze digitali e, naturalmente,
l’argomento di maggior attualità per quanto riguarda il rilancio del Paese, ovvero il Pnrr. Anche in questo ambito, Oracle si propone come partner in grado di affiancare il mondo dell’università, con una task-force interna dedicata a studiare le opportunità del Pnrr. “
Da un lato il nostro scopo è che le aziende, le organizzazioni adottino soluzioni che siano sostenibili anche oltre l’orizzonte tutto sommato breve dei quattro anni di Pnrr.Dall’altro lato, siamo impegnati sul fronte chiave delle competenze, che ci vede collaborare pro bono al grande piano di formazione digitale del personale lanciato dal Ministero della Pubblica Amministrazione”, ha concluso Giovanni Ravasio.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.