Unified Cloud Orchestrator aiuta le imprese a proteggere i dati rafforzando la sicurezza su più ambienti cloud con una vista unificata
Arriva da IBM il primo servizio cloud che permette di effettuare operazioni di gestione in modo trasversale attraverso gli ambienti ibridi e multicloud attenuando i rischi sui dati critici provenienti da attacchi cyber e da minacce interne. Sviluppato per il mondo cloud ibrido di oggi, il nuovo servizio Unified Key Orchestrator consente alle aziende di avvantaggiarsi delle funzionalità di sicurezza cloud di IBM, indipendentemente da dove risiedono i dati, anche su cloud di altri fornitori e on-premise.
Nel procedere verso la modernizzazione digitale, le imprese adottano sempre più un approccio ibrido e multicloud spostando i carichi di lavoro dove è più opportuno - in cloud o on premise - per ridurre il rischio e rispettare i requisiti di conformità. Considerato che le imprese mediamente utilizzano più di 8-9 ambienti cloud, rischiano una maggiore esposizione alle minacce cyber che possono compromettere i dati. È quindi necessario mitigare la complessità - soprattutto considerando che gli ambienti cloud diventano sempre più l’obiettivo preferito per i cybercriminali che cercano di accedere e capitalizzare i dati sensibili residenti in ambienti multicloud complessi. Ma ridurre la complessità non è un compito facile. Maggiore è il numero di cloud utilizzati, maggiori devono essere le competenze che i team IT devono avere per mettere in sicurezza e gestire le chiavi di protezione dei dati aziendali critici.
IBM, si legge in una nota, è l’unico provider che offre un servizio cloud per aiutare le organizzazioni a dimostrare la conformità e rafforzare la sicurezza gestendo i tasti di crittografia su più ambienti cloud con una vista unificata, aiutando a dimostrare la loro conformità e a rafforzare la sicurezza. Disponibile su IBM Cloud, Unified Key Orchestrator sfrutta le funzionalità di crittografia di IBM, le competenze di IBM nell’hybrid cloud e l’automazione per dare ai clienti una chiara comprensione del proprio stato di sicurezza dei dati. Con il servizio, le organizzazioni mantengono la piena visibilità e il controllo su chi ha accesso ai propri dati critici, mentre eseguono carichi di lavoro in ambienti cloud ibridi e nella posizione in cui è necessario garantire la sovranità dei dati. Allo stesso tempo, le aziende non hanno più bisogno di affidarsi a esperti di sicurezza con conoscenze specializzate su ogni specifico cloud e possono dedicare più tempo e risorse per l’innovazione.
“Proteggere i dati critici su più piattaforme può essere incredibilmente complesso – basta un link per mettere a rischio l’intera strategia di sicurezza di un’azienda. Ecco perché stiamo dando ai clienti un unico punto di controllo - permettendo loro di sapere chi ha accesso ai loro dati critici in ogni momento - anche se si trovano su altri cloud”, spiega Hillery Hunter, General Manager, Industry Clouds & Solutions, CTO, IBM Cloud. “La fiducia e la scelta sono sempre state al centro del nostro lavoro con i clienti. Ora che le aziende procedono con i loro progetti di modernizzazione, le aiutiamo rendendo loro più facile la gestione delle chiavi di cifratura e la protezione dei dati in qualsiasi ambiente si trovino”.