▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Sostenibilità e manufacturing: gli utenti meglio dei vendor

L'Osservatorio specifico presentato a SPS Italia 2022 descrive quanto le aziende italiane del manufacturing conoscono le soluzioni sostenibili per l’industria e quanto sono orientate ad adottarle

Industria 4.0

Era stato promesso al lancio della manifestazione ed è stato una importante occasione di confronto per SPS Italia 2022. Parliamo dell’Osservatorio “Sostenibilità nell’industria - Conoscenza, uso e sviluppi futuri delle tecnologie green nel sistema industriale italiano” che è stato realizzato in collaborazione con ANIE Energia, +CIM4.0, MADE Competence Center I4.0 e Porsche Consulting, declinato sul tema Energy e sui principali focus di SPS Italia 2022 stessa: Automazione, Robotica, Digitale e Additive Manufacturing. Uno studio nato per rispondere a una domanda precisa: quanto le aziende italiane del manufacturing conoscono le soluzioni sostenibili per l’industria e quanto sono orientate ad adottarle?

L'Osservatorio è partito dalla constatazione che la sostenibilità è diventata una priorità in tutti i processi industriali e vede un crescere di proposte sia dal lato dei fornitori di tecnologie sia dal lato degli utilizzatori. Per questo era ormai opportuno fare una mappatura di quanto si inizia a fare sul tema nelle diverse filiere industriali.

Le evoluzioni a favore della sostenibilità riguardano tutti: fornitori di tecnologia e aziende utenti. Tutti cioè sono spinti da analoghe dinamiche: consumatori sempre più attenti al tema sostenibilità, una maturazione della propria cultura aziendale, l’esigenza di contenere sprechi e consumi. Sono trend che, spiega il rapporto, "hanno agito maggiormente sulle aziende utilizzatrici di tecnologie di automazione, che si trovano ad agire spesso con logiche B2C e a utilizzare macchinari energivori". Ma anche le aziende fornitrici di tecnologie hanno dimostrato grande attenzione a questo tema. Anche se, secondo l'Osservatorio, con meno focalizzazione sulla misurazione dei risultati e con "un orientamento ad ottenere risultati più nel medio che nel breve termine".

Tra i fornitori di tecnologie, più dell’80% ha avviato percorsi di sostenibilità di medio-lungo periodo. Chi non l’ha fatto è perché ad oggi non ne vede un vantaggio competitivo. Siamo comunque ancora ai primi passi: i programmi avviati servono più che altro per costruire gli elementi abilitanti alla "gestione" della sostenibilità: governance, misurazione, monitoraggio dei risultati raggiunti.

I programmi in atto si focalizzano in particolare sulla gestione della trasparenza della supply chain e sulla riduzione dei consumi energetici, che aiuta sia a ridurre le emissioni, sia a contenere i costi di produzione. In generale però resta ancora, come accennato, molto da fare. Secondo l'Osservatorio "le aziende evidenziano la mancanza di soggetti responsabili e di chiari sistemi di monitoraggio dei risultati". Il che frena il successo dei programmi di sostenibilità e "li rende più delle linee guida che delle attività concrete".

In campo energy management, ad esempio, poco più della metà (57%) delle aziende monitora i consumi di singoli reparti o aree produttive. Bassa anche (47%) la percentuale di chi utilizza software evoluti di monitoraggio. Con queste premesse è quasi scontato che i sistemi messi in atto per l'efficientamento dei consumi abbiano una efficacia piuttosto bassa (40%).

La risposta delle aziende utenti

Per "aziende utenti" delle tecnologie di automazione e digitali, l'Osservatorio ha inteso sia i produttori OEM di sistemi di produzione, sia le aziende manifatturiere che producono beni destinati ai mercati finali. Due macro-categorie molto sensibili ai temi della sostenibilità. Il 90% del campione ha infatti già intrapreso un percorso di trasformazione con nel mirino la sostenibilità. Quasi il 60% misura i risultati ottenuti e il 44% si propone di raggiungerli nel breve termine. Decarbonizzazione e circular economy sono i due principali obiettivi perseguiti.

A differenza dei vendor tecnologici, gli utenti hanno investito in modo preponderante nel digitale e nel software come tecnologie primarie abilitanti la sostenibilità. Evidenziano anche un maggiore livello di "accountability" dei progetti di sostenibilità: in quasi la metà del campione è direttamente il CEO la figura a cui si risponde dei risultati ottenuti in campo sostenibilità.

Ma quali tecnologie "green oriented" sono maggiormente scelte per avvicinarsi alla sostenibilità? In ambito robotica e meccatronica, la diffusione delle tecnologie di controllo è comune a tutte le applicazioni meccatroniche, come mezzo per avere flessibilità e sostenibilità delle produzioni. Aumenta la precisione, diminuiscono sprechi e scarti, si possono definire produzioni personalizzate ed altamente efficienti.

In ambito software/digitale, le principali aree di investimento riguardano la gestione dei processi e la loro manutenzione. Anche i software e le tecnologie per la progettazione sono molto diffusi, sebbene solo nelle aziende in cui la funzione progettazione è presente.

Dati da migliorare invece per le tecnologie di produzione additiva. La diffusione delle stampanti 3D metallo risulta ancora molto limitata (2,7% del campione), solo il 24% delle aziende usa stampanti plastiche, il 54% non utilizza nessuna di queste tecnologie. Perché? Spesso perché sono proprio prodotti e processi a non permetterne l’uso. Eppure, chi usa la stampa 3D ne vede chiaramente i vantaggi in termini di sostenibilità, specie attraverso la riduzione di peso del prodotto e la possibilità di riutilizzo di una quota importante (un terzo) del materiale nell’intero processo di produzione.

Sostenibilità a parte, gli utenti della stampa 3D indicano come vantaggi dell'additive manufacturing la possibilità di dare agli oggetti nuove proprietà fisiche o meccaniche, il che ovviamente incide sulle loro performance. Si riduce il tempo di risposta-adeguamento alle specifiche necessità dei clienti, cosa che ottimizza i costi del processo di manufacturing, riduce i fermi macchina e migliora la rotazione del magazzino. Ma attenzione: per ora i vantaggi della stampa 3D sono percepiti come incrementali, non certo rivoluzionari.

Infine, l'energy management. È l'approccio in sé più diffuso - il 91% degli intervistati gestisce il monitoraggio in maniera specifica su reparti e aree produttive e il 73% su singoli macchinari - e con un utilizzo significativo (68% di citazioni) di software evoluti di monitoraggio. I cui dati raccolti potrebbero però essere usati meglio: solo il 53% delle imprese ha sistemi di efficientamento gestiti direttamente attraverso i dati ottenuti dal monitoraggio.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ImpresaCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Reportage

Cybertech Europe 2024

Speciale

Speciale Data Analitycs

Speciale

Speciale Multicloud

Speciale

Speciale Storage

Speciale

Speciale Networking

Calendario Tutto

Nov 26
WPC 2024
Nov 26
IDC CIO Forum, Milano
Dic 03
Dynatrace Innovate Italy
Dic 05
Nutanix Cloud Day Roadshow - Torino
Dic 11
NetApp INSIGHT Xtra
Gen 23
Nutanix Cloud Day Roadshow - Bari

Magazine Tutti i numeri

ImpresaCity Magazine


Leggi il Magazine

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter