Ribadite le perplessità del MiSE su una corsa all'elettrificazione: serve un approccio più graduale
Sul salto del mondo automotive all'elettrificazione "integralista" il MiSE ribadisce le perplessità che già avevano portato l'Italia a non firmare determinati impegni espressi al Cop26 di Glasgow. L'occasione è stata un incontro che il MiSE ha avuto con diversi esponenti della filiera automotive italiana. Incontro che ha visto la partecipazione anche dei ministri Roberto Cingolani (Mite), Daniele Franco (Mef), Enrico Giovannini (Mims) e Andrea Orlando (Lavoro).
Il ministro Giancarlo Giorgetti, dopo aver ricordato il fondo istituito al Mise (8,7 miliardi di euro) che rappresenta “un quadro chiaro di risorse che agisce in un orizzonte pluriennale di azione per dare certezza e possibilità di programmazione agli operatori” ha sottolineato che è necessario, a questo punto “mettere in campo strumenti interessanti che accompagnino la filiera nel percorso di transizione”.
Il ministro dello sviluppo economico ha voluto porre l’attenzione sul fatto che “a livello europeo si sta allargando il fronte dei paesi che chiedono un passaggio più graduale verso il green. Anche in altri Paesi, come la Germania, le forze politiche si stanno confrontando sul tema in maniera pragmatica ascoltando le richieste e le esigenze anche del settore industriale”. Giorgetti ha anche ribadito l’importanza del sostegno governativo alla ricerca in nome della neutralità tecnologica, “obiettivi che il Mise conta di raggiungere anche grazie ai contratti di sviluppo e agli accordi di innovazione senza trascurare tutte le opportunità offerte quindi dal PNRR”.
“Come Mise siamo stati i primi, e lo ricordo con orgoglio – dice ancora Giorgetti – a non firmare per il Cop 26 di Glasgow seguiti dalla Germania e ora anche altri iniziano a chiedersi seriamente se non sia necessario un ripensamento sui tempi e modi della transizione ecologica che pongano al centro la responsabilità sociale ed economica insieme con la sacrosanta battaglia ambientale”.
“Ringrazio il ministro Cingolani perché mi sta dando una grandissima mano su una posizione che abbiamo espresso come Mise al Cop26 dove abbiamo rotto il muro dell’omertà in nome della neutralità tecnologica e non abbiamo firmato quel documento perché basato su presupposti scientifici sbagliati. Ora c’è da impegnarsi moltissimo in una fase molto delicata per gestire questa transizione”, ha concluso Giorgetti.
Parallelamente, peraltro, il MiSE ha presentato alle aziende di settore gli strumenti del PNRR che possono agevolare lo sviluppo della filiera delle batterie. L'obiettivo è aumentare la produzione nazionale su tutta la filiera delle batterie, dai componenti principali ai sistemi per l’efficientamento ed il monitoraggio.
Per la misura sono disponibili 500 milioni di euro stanziati dal PNRR, che ha già finanziato la realizzazione della Gigafactory di Termoli (Campobasso) da parte di Stellantis. Con gli Ipcei batterie sono stati invece finanziati la Seri Industrial per l'investimento nella Gigafactory di Teverola (Caserta) e la Midac di Soave (Verona).