Grazie anche al lavoro di AgID e AssoCertificatori, nasce lo standard per una PEC valida a livello internazionale
Assorbita inizialmente con qualche fatica, come peraltro molte innovazioni digitali in Italia, la PEC si può considerare come una "idea" di successo. Alla fine dello scorso anno si contavano quasi 14 milioni di caselle attive, un sistema di comunicazione diffuso che ha aiutato il processo di dematerializzazione documentale. A questo punto la PEC è pronta per un nuovo salto: la sua evoluzione in logica europea.
Più tecnicamente, la novità di questi giorni è la pubblicazione del nuovo standard ETSI EN 319 532-4. Questo - spiega AgID - "rende effettiva l’interoperabilità a livello europeo dei sistemi di eDelivery qualificato in conformità con il Regolamento eIDAS, basato sull’utilizzo del protocollo di trasporto REM".
Il nuovo standard ETSI specifica gli elementi chiave di un’interfaccia tecnologica condivisa (CSI - Common Service Interface) che consente il dialogo sicuro tra i Gestori di servizi di recapito qualificato e, di conseguenza, anche quello tra cittadini e imprese ed enti governativi degli Stati Membri. Sono infatti certificate le identità dei possessori di un indirizzo di posta certificata, ovunque risiedano nella UE, l’integrità del contenuto nonché data e ora d’invio e ricezione dei messaggi.
In questo modo, l’italiana PEC si evolverà in un sistema di recapito elettronico certificato qualificato utilizzabile anche a livello europeo per lo scambio sicuro di comunicazioni elettroniche dotate di valore probatorio.
AssoCertificatori sottolinea che la ratificazione del nuovo standard viene dopo un importante lavoro spinto proprio dall'Italia. Nel 2019 AgID, proprio con AssoCertificatori, fa partire un gruppo di lavoro nazionale per studiare le opportune modifiche agli standard allora in vigore. Nel 2020 il gruppo di lavoro si allarga agli altri Stati Membri della UE.
A gennaio 2021 sono definiti i requisiti minimi per l’interoperabilità europea. Da questi, collaborando con ETSI, si arriva a un nuovo standard. Pubblicato come draft a gennaio 2022, lo standard ha concluso di recente l’iter di approvazione definitiva. Anche in anticipo sui tempi previsti, il che testimonia il buon lavoro svolto nelle fasi di studio e revisione della normativa.