Nell’ambito delle assunzioni hanno chiuso in rosso tutti i tipi di rapporti contrattuali a termine: in crescita le assunzioni a tempo indeterminato che però hanno riguardato solo un quinto della platea complessiva.
Il
peggioramento del quadro macroeconomico registrato nei primi mesi dell’anno
ha inciso a maggio sull’occupazione tra artigiani, micro e piccole imprese. A rilevarlo
l’Osservatorio lavoro CNA, curato dal
Centro studi della Confederazione, che analizza a cadenza mensile le tendenze del mercato del lavoro nelle piccole imprese fin dal 2014.
A maggio, per la verità, in questa tipologia di imprese
l’andamento dell’occupazione è rimasto positivo: rispetto ad aprile l’occupazione è cresciuta dello 0,4 per cento, rispetto a maggio 2021 del 2,9 per cento.
Ma il segmento ha comunque evidenziato un rallentamento nel ritmo di crescita: in confronto ad aprile il tasso di variazione congiunturale si è ridotto dallo 0,9 allo 0,4 per cento, in confronto a maggio 2021 dal 3,6 al 2,9 per cento.
Su questi dati ha influito in particolare
l’andamento delle assunzioni, diminuite di 3,3 punti percentuali su base annua. Una riduzione che emerge dopo ben 14 mesi chiusi sempre con il segno positivo a due cifre e in un’occasione addirittura a tre cifre.
Nell’ambito delle assunzioni, è interessante osservare che, mentre hanno chiuso in rosso tutti i tipi di rapporti contrattuali a termine, un evidente segno di crescita ha caratterizzato le assunzioni a tempo indeterminato (+24,1 per cento) che hanno riguardato però
solo un quinto della platea complessiva.
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