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Altri 215 milioni per la migrazione dei Comuni al cloud

Esaurita la prima tranche di fondi PNRR, parte un nuovo Avviso per agevolare chi non è ancora partito con una sua "cloudification"

Cloud

Che il mezzo miliardo di euro stanziato in prima battuta non sarebbe bastato, era abbastanza nell'aria: così il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri ha fatto un (atteso) passo in più e ha pubblicato un secondo Avviso che mette a disposizione dei Comuni italiani altri 215 milioni di euro da impiegare per progetti di migrazione al cloud delle loro infrastrutture IT e dei servizi che erogano.

Il primo Avviso è stato, a suo modo, un successo. Il MiTD fa sapere che oltre l’80% dei Comuni vi ha aderito (la platea complessiva è di 7.904 Comuni) e che quindi le risorse a disposizione si sono esaurite in fretta. Da qui l'opportunità di lanciare un secondo Avviso per chi è rimasto indietro.

Il principo di erogazione dei fondi non cambia, rispetto al primo Avviso. Per poter ricevere il finanziamento non servirà presentare alcun progetto: basterà definire alcuni parametri all’interno della candidatura tra cui la dimensione dell’ente attuatore, il numero dei servizi da migrare e le modalità di migrazione verso infrastrutture e soluzioni cloud (ovviamente qualificati, come prevede la Strategia Cloud PA).

I Comuni possono presentare sul portale PA digitale 2026 il proprio piano di migrazione, scegliendo i servizi interessati da una lista di 95 servizi potenzialmente "cloudificabili". Per ogni servizio è necessario scegliere tra due modalità di migrazione: il trasferimento totale in cloud dell’infrastruttura informatica attuale (in logica lift-and-shift) o l’aggiornamento di applicazioni in cloud già in essere.

Sempre su PA digitale 2026 è anche possibile effettuare la classificazione dati e servizi, propedeutica alla candidatura, verificando e confermando l’elenco dei servizi e il livello di classificazione creati automaticamente sulla base delle caratteristiche del Comune.

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