Con la piattaforma OneCloud al centro, l’offerta di UCC, digital workplace e contact center è sempre più as a Service, con uno sguardo attento anche verso il business delle PMI
“Siamo nel mezzo del nostro viaggio verso il cloud”, esordisce Andrea Ragazzi, Vice President Europe di Avaya, nel raccontare in un incontro di metà settembre quelli che sono gli sviluppi recenti dell’azienda statunitense attiva nelle tecnologie e nelle soluzioni per la comunicazione voce e dati, per i contact center e per la collaboration. “Come è noto, il viaggio dall’on premise al cloud ha una sola direzione, e Avaya non è una startup che nasce direttamente nel cloud, ma ha ancora una cospicua base installata che va salvaguardata: è per questo che abbiamo tuttora un portafoglio on prem che fa parte dei nostri prodotti e soluzioni, ma la transizione al cloud e al modello di business as a Service è inarrestabile, come dimostrato anche dai notevoli risultati conseguiti in questo ambito”, prosegue Ragazzi.
In effetti, se “il business tradizionale, che è ancora la parte preponderante del nostro business complessivo, è flat oppure in declino a favore del cloud, la crescita davvero significativa è nel cloud, con incrementi nell’ordine delle due cifre, tanto più significativi in quanto si tratta di ricavi di tipo diverso”, fa sapere Ragazzi. Il riferimento è agli Arr, ovvero Annualized Recurring Revenue, cioè ricavi ricorrenti su base annua, che per l’offerta Avaya OneCloud, nel trimestre concluso lo scorso giugno hanno registrato un totale di 838 milioni di dollari a livello globale, in crescita del 12% rispetto al trimestre precedente e del 97%, praticamente un raddoppio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Da notare, sempre nel trimestre considerato, il terzo dell’anno fiscale di Avaya, che il fatturato ricorrente si è attestato al 70% del totale, in crescita rispetto al 64% dell’anno precedente, mentre la componente software e servizi ha rappresentato l’88% del fatturato, con il software al 62%.
A raccontare il business italiano più nel dettaglio ci pensa Alessandro Catalano, Country Manager Italia di Avaya, che è entrato in azienda praticamente un anno fa, proveniente da Salesforce. “In questi giorni sto facendo il giro di boa dell’anno, e devo ammettere di provare molto entusiasmo per quello che per noi è stato un anno molto frizzante”, esordisce Catalano. “Entrando in Avaya ho potuto trovare tutte le leve tecnologiche che possono accompagnare le aziende a soddisfare i tre cambiamenti in atto da tempo, ovvero smart working, Customer Experience e trasformazione digitale: l’intersezione di questi tre vettori, accelerata dalla pandemia, sta spingendo sempre più l’esigenza di soluzioni di contact center e di workplace digitali basati sulla collaboration. L’offerta di Avaya è in grado di soddisfare tutte queste nuove esigenze, a partire dallo smart working, con una gamma prodotti completa in grado di far lavorare, collaborare e comunicare le persone ovunque queste si trovino, mentre per la nuova Customer Experience abbiamo i nostri contact center multicanale, cui si affiancano tutte le soluzioni per accompagnare la digital transformation delle aziende con un passo tecnologico graduale”.
Alessandro Catalano, Country Manager Italia di Avaya
A fine settembre si chiude l’anno fiscale di Avaya, e Catalano anticipa che “pur non potendo fornire dati disaggregati, posso dire che la crescita della filiale italiana è nella parte alta della double digit”, spiegando che ha potuto rendersi conto sul campo, incontrando durante questo suo primo anno in azienda “numerosi partner, tra i circa 200 tra system integrator e aziende IT che compongono il canale italiano, e tantissimi clienti, che vanno dalla piccola ASL alla grandissima azienda”, di come la fedeltà al marchio sia fortissima.
È un fatto che “per i nostri clienti, le soluzioni Avaya rappresentano soprattutto una garanzia di continuità”, prosegue Catalano, spiegando che “se c’è qualcosa che i nostri clienti hanno notato, è che le infrastrutture e le soluzioni Avaya sono fatte per essere estremamente resilienti: non a caso, siamo il primo fornitore per la Pubblica Amministrazione centrale e locale per quanto riguarda le soluzioni di collaborazione e comunicazione, dalla ASL all’Agenzia delle Entrate, passando anche per le Armi, come per esempio quella dei Carabinieri”.
A proposito della presenza sul mercato, “oltre a quello della Pubblica Amministrazione, centrale e locale, siamo attivi un po’ in tutti i settori verticali”, fa notare Catalano, sottolineando che “nell’ambito contact center c’è oggi una forte attività da parte degli ambiti fashion luxury e retail, ma in realtà la nostra è un’offerta molto orizzontale, dove non c’è un settore che prevale sull’altro in maniera particolare”.
Per quanto riguarda l’offerta, Catalano sottolinea che “Avaya è in grado di fornire le tecnologie in tutte e tre le architetture principali, ovvero on premise, nel cloud e in modalità ibrida, con la possibilità di effettuare un passaggio graduale tra le diverse modalità”. Più in dettaglio, al centro dell’offerta as a Service di Avaya è la piattaforma OneCloud, che prevede già tutte le tecnologie necessarie per i contact center e di Unified Communication & Collaboration in modalità as a service.
Infine, Alessandro Catalano cita anche l’investimento nei partner, che prevede anche un recruiting di nuovi partner che abbiano già una mentalità cloud, proprio in ragione del cammino intrapreso da Avaya: “abbiamo constatato molto movimento che viene dal basso, con operatori di rilevanza locale o regionale che formano molti giovani al cloud Avaya, e questo è interessante per l’intero sistema Paese”.
Anche i service provider rivestono ovviamente un ruolo “molto importante della nostra strategia di go to market, dato che sono un canale privilegiato, assieme alle Telco, per le nostre tecnologie”, conferma Catalano, sottolineando che “è in corso un esperimento con piccoli service provider più a carattere regionale, dei quali è rilevante la profonda conoscenza del tessuto economico dove sono presenti, per complementare la capacità di offerta cloud fino alle Piccole e Medie Imprese del territorio, con l’idea di affiancare i Managed Services Provider locali a portare valore aggiunto sul loro mercato di riferimento”.