Secondo il report del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dai del ministero dell’Economia, il totale del debito pubblico in scadenza ammonta a 2.229,2 miliardi di euro.
Quasi 100 miliardi di euro a partire da oggi, 26 settembre, fino al termine dell’anno e altri 335 miliardi nel 2023, per un totale di 435 miliardi. È l’ammontare dei titoli di Stato in scadenza che il nuovo governo dovrà rimborsare e poi rinnovare, con nuove emissioni, tra bot, btp, cct e ctz. In totale, i titoli di Stato in circolazione valgono 2.229 miliardi e oltre il 10% di questa cifra va gestito nei primi 15 mesi della prossima legislatura.
È quanto emerge da un report realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale l’89% delle obbligazioni emesse dal Tesoro corrisponde a btp, il 6,1% a cct, il 4,6% a a bot e lo 0,6% a ctz. «La gestione del debito pubblico sarà lo scoglio principale del nuovo governo, soprattutto perché saranno messe a nudo le difficoltà nell’attuare tutte le promesse fatte dalle forze politiche durante la campagna elettorale. La coperta è corta e serviranno sforzi enormi per poter assicurare alle imprese e alle famiglie le risorse necessarie a fronteggiare uno dei momenti più difficili della storia recente. Servono fondi per alleviare il rialzo dei prezzi, in particolare quelli dei prodotti energetici e servono fondi anche per sostenere le imprese più in difficoltà, stremate prima dalla pandemia e poi dalle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina» dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.