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Reiwa Engine, innovazione al servizio dell’energia solare

Un robot con AI, sensori termografici e telecamere sono gli ingredienti innovativi della tecnologia di Reiwa Engine, che promette di rivoluzionare la pulizia e manutenzione predittiva degli impianti fotovoltaici.

Tecnologie

Sfruttare il sole per produrre energia è una delle indicazioni chiave dell’UE per ridurre l’inquinamento e limitare la dipendenza dai combustibili fossili, ma i parchi fotovoltaici necessitano di manutenzione costante. È questa la specialità di Reiwa Engine, startup siciliana fondata nel 2019 da Salvo Salerno, CEO & Chairman of the Board, e Salvatore Occhipinti, CTO.

L’idea di successo

Entrambi i soci hanno lavorato per altre aziende che operano nel settore delle energie rinnovabili e hanno voluto realizzare il robot avanzato SandStorm, che grazie anche all’Intelligenza Artificiale permette non solo di pulire in autonomia i pannelli fotovoltaici bifacciali e solari in generale, ma anche di contribuire attivamente alla loro manutenzione.

La tecnologia di punta - spiega Salerno - è nata in laboratorio e si è perfezionata sul campo grazie al nostro partner principale, Enel Green Power. L’elemento innovativo riguarda soprattutto il principio di movimentazione del robot”. L’obiettivo primario del robot è mantenere inalterate le performance dei pannelli solari, minacciate principalmente da due fattori: Hot-Spot e soiling. Il primo termine indica il fenomeno che si sviluppa quando una cella della stringa ha corrente molto più bassa delle altre, mentre il soiling è in parte causato dal deposito di sabbia, detriti o semplice polvere sulla superficie dei pannelli. Entrambi questi fattori causano una perdita di produttività dei pannelli fotovoltaici inclusa fra il 25% e il 30%, che negli impianti di grossa taglia equivale a milioni di euro.


Salvo Salerno, CEO & Chairman of the Board, e Salvatore Occhipinti, CTO

L’innovazione di Reiwa Engine è nella risoluzione dei due principali problemi dei prodotti per la pulizia attualmente in commercio: l'incapacità di superare tutti i dislivelli che si formano naturalmente tra le diverse file di pannelli all'interno di un parco fotovoltaico e l’inapplicabilità alle diverse configurazioni di strutture presenti sul mercato, fisse e tracker. “La nostra tecnologia è in grado di scavalcare qualunque gap in orizzontale e in verticale che si genera tra le diverse file di pannelli. Questo è un plus perché le altre tecnologie già presenti sul mercato soffrono di questo limite, mentre il nostro robot riesce a superare ad oggi dislivelli in verticale fino a 50 cm e vuoti tra le file di pannelli fino a 1 metro. Inoltre, le tecnologie concorrenti non sono applicabili a tutte le tipologie di strutture, mentre il nostro robot è stato pensato per essere versatile e quindi facilmente adattabile a qualunque configurazione, incluse, nell’ultima versione, quelle con installati i pannelli solari bifacciali” puntualizza Salerno.

Altro vantaggio è l’efficienza: la concorrenza è in grado di pulire circa 360 m² per ora, la tecnologia di Reiwa Engine riesce a pulire fino a 2616 m² per ora. I test condotti dall’ente certificatore AFRY nell’impianto di Enel in Spagna certificano che SandStorm consente un recupero delle perdite della produttività dei pannelli solari fino al 100%. È stato inoltre dimostrato che la sua azione di pulizia a secco consente il totale recupero delle perdite e genera, rispetto alla pulizia ad acqua, un incremento della produttività che oscilla fra il 5% e il 7%.

La pulizia operata da SandStorm avviene a secco, mediante spazzole con setole appositamente realizzate da fornitori italiani, che non danneggiano la superficie dei pannelli solari e che con due passaggi eliminano dalla superficie del pannello perfino gli escrementi di uccelli. Sembra banale, ma si tratta di un problema grave, basti pensare che l’ombreggiamento di una sola cella di un pannello può ridurre la produzione dell'intera fila fino al 75%. Importante è il fatto che il robot per lavorare non necessita di guide appositamente costruite, per cui può essere applicato a qualunque tipologia di struttura senza neanche l’impiego di bridging: nei primi cicli di lavoro funziona in autoapprendimento, analizzando e mappando l’ambiente circostante, dopo è in grado di muoversi in assoluta autonomia.

Le necessità di impiego sono legate all’area in cui è installato il parco fotovoltaico: i test di 30 giorni in un impianto a Dubai, per esempio, hanno messo in evidenza la necessità di pulire i pannelli due volte al giorno, a causa delle frequenti tempeste di sabbia. Gli impianti fotovoltaici attualmente installati in Italia vengono puliti 2 o 3 volte l'anno. In entrambi i casi conviene automatizzare il processo di pulizia, abbattendo i costi della manodopera e lo spreco di risorse come l’acqua.


Non solo pulizia

SandStorm si colloca nel mercato della manutenzione preventiva e predittiva. Oltre a spazzare i pannelli, il robot è in grado di rilevare i malfunzionamenti e, mediante un software proprietario, di indicare all'operatore in campo quale pannello dev’essere revisionato o sostituito. Grazie all’impiego dell’AI, studiando l'inclinazione media dei diversi tracker, riesce perfino a indicare in tempo reale all'operatore quale dei tracker è danneggiato o ha delle anomalie.

Il robot quindi non è un semplice “pulitore” di pannelli, è una tecnologia molto sofisticata che analizza tutto il contesto che lo circonda, grazie anche alla presenza di sensori termografici e telecamere. Le informazioni collezionate vengono caricate in tempo reale su una piattaforma proprietaria in cloud, a disposizione del cliente che ha così la possibilità di gestire ogni parametro operativo del robot ed avere accesso in tempo reale ai report di ispezione eseguiti durante i cicli di lavoro. Il robot è già pronto per essere commercializzato, Salerno stima che entro la fine dell'anno potrà essere presentato ufficialmente sul mercato. La tecnologia è stata testata da diversi player, fra cui Enel, Convert Italia e A2A.

Piani di sviluppo

Il fondo Cysero promosso da Kilometro Rosso e dal presidente Bombassei ha acquisito di recente delle quote di Reiwa Engine. “Per noi questa acquisizione è stata molto importante perché Kilometro Rosso rappresenta uno dei principali poli tecnologici a livello europeo. In particolare, il fondo Cysero nasce proprio per finanziare progetti importanti come il nostro nel campo della robotica. Dal 1° settembre abbiamo una sede di rappresentanza all'interno di Kilometro Rosso e l’ingegner Salvatore Majorana, direttore di Kilometro Rosso, è entrato nel CdA di Reiwa” commenta Salerno.

Da qui a dicembre nasceranno due sedi commerciali all'estero - negli Emirati Arabi e in America Latina - dove sono già in essere partnership rilevanti. È previsto inoltre il potenziamento della sede siciliana, che dovrebbe attirare i talenti laureati a Catania o Palermo che hanno dovuto trasferirsi per trovare lavoro. Non ultimo, grazie anche all'ingresso di Kilometro Rosso nella compagine societaria, Reiwa sta portando avanti altri due progetti di robotica che non riguardano il cleaning, ma che si muovono sempre nel settore delle energie rinnovabili e soprattutto nei processi di manutenzione degli impianti. Saranno attivi entro il primo semestre del 2023.

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