HiSolution chiude il 2022 con buoni risultati legati ai servizi ricorrenti, che ora può potenziare grazie all'acquisizione di ICT Plus
HiSolution aveva chiuso il 2021 puntando dichiaratamente su una crescita trasversale del business e delle competenze, mirando in particolare allo sviluppo delle componenti più IT-oriented, da affiancare a quelle storicamente legate ai servizi di telecomunicazioni. Il risultato è stato raggiunto dal punto di vista finanziario: l'azienda prevede di chiudere il 2022 con 4,9 milioni di euro di ricavi, che rappresentano una crescita del 20% anno su anno e che sono per una parte maggioritaria (oltre il 60%) generati da servizi ricorrenti.
Ma soprattutto la crescita di HiSolution ha portato a una operazione che ne amplia sensibilmente il raggio d'azione: l’acquisizione del system integrator toscano ICT Plus, che le permette di estendere l’offerta di servizi in campo networking e IT. "È come se fossimo due pezzi di un puzzle", spiega Luca Coturri, CEO di HiSolution: "ICT Plus è una azienda con marcate caratteristiche tecniche che colmano i nostri gap, mentre HiSolution ha una organizzazione commerciale e marketing più strutturata, che permette a ICT Plus di far crecsere il suo business".
L’integrazione completa di ICT Plus in HiSolution è stata impostata come un processo graduale che richiederà diversi anni. Per ora HiSolution integra nella propria offerta i servizi tecnici della società acquisita. Che mantiene la propria brand identity ma farà leva sul supporto commerciale/marketing di HiSolution e sul suo NOC, portandovi in dote personale e competenze in ambito networking e IT. Le due aziende, spiega HiSolution, hanno già iniziato a cooperare su diversi progetti, mentre l'acquisizione in sé sarà completata entro il 2027.
Con l'acquisizione di ICT Plus, ora HiSolution ha le spalle più larghe e si può rivolgere a clienti che prima non raggiungeva. Questo avverrà principalmente nella parte dei servizi IT, che sono il punto forte dell'azienda acquisita. Ad esempio, spiega Coturri, le nuove risorse e competenze portate al NOC "permettono di offrire servizi gestiti da remoto anche per ambiti che prima non coprivamo, come la gestione trasversale di un data center". Anche il numero e il raggio d'azione delle certificazioni è aumentato: "le soluzioni che tocchiamo sono ormai tante e ci rendono, oggi, una azienda di riferimento sul territorio", sottolinea il CEO.
Il nodo delle competenze è d'altronde quello sempre più importante. "I clienti - spiega Coturri - oggi chiedono di avere soluzioni affidabili mentre si trovano di fronte a una evoluzione tecnologica che cresce più delle risorse interne e delle loro competenze. Devono avere partner che garantiscano sempre la disponibilità e la sicurezza dei loro dati e che siano, in qualsiasi momento, in grado di dare un supporto veloce e flessibile. Ecco anche perché i servizi ricorrenti e i NOC rivestono una importanza sempre maggiore".
In questo senso la strategia di fondo di HiSolution non è cambiata. "La nostra idea è sempre offrire servizi ad alto contenuto di valore. Questo copre certamente i servizi di progettazione ma oggi, sempre più, anche i servizi ricorrenti: il cliente va seguito nel gestire le complessità crescenti dell'IT e delle telecomunicazioni, e vuole un unico interlocutore in grado di progettare l'infrastruttura e di seguirla nel tempo", spiega Coturri.Luca Coturri, CEO di HiSolution
La qualità dei servizi che si possono erogare dipende anche e soprattutto dagli skill che si detengono, motivo per cui HiSolution intende rafforzare i rapporti che già ha con le Università e con altri enti formativi. "Sinora non è stata una attività strutturata - racconta Coturri - ma ora lo diventerà. Abbiamo in mente di creare percorsi formativi mirati sulle competenze che richiede il mercato, soprattutto per le figure più tecniche".
La conoscenza delle tecnologie si arricchisce poi con i corsi di certificazione dei vari produttori, ma il senso della formazione come quella a cui lavora HiSolution è anche un altro: "Quello che ovviamente è più difficile trovare è l'esperienza, la formazione in azienda può trasferirla da chi l'ha maturata a chi deve ancora entrare sul mercato. Questo rende anche noi più attrattivi per chi esce dalle Università", spiega Coturri.