La European Tech Champions Initiative intende aiutare le scaleup europee a crescere ulteriormente, per competere meglio sui mercati globali. E per non vederle emigrare.
Cosa impedisce alle nuove aziende tecnologiche europee di diventare abbastanza solide da competere con successo sul mercato globale? Essenzialmente - sostiene la European Investment Bank - il fatto che a un certo punto della loro crescita non riescono a trovare fondi per svilupparsi ulteriormente. Se ci sono molte iniziative che aiutano le startup, infatti, ce ne sono poche per le scaleup. Che peraltro non sono ancora abbastanza grandi da potersi finanziare sul mercato in autonomia come le aziende "normali".
C'è insomma uno "scaleup gap" da chiudere, ed è per questo che l'EIB, insieme a cinque Stati mambri UE, ha lanciato la European Tech Champions Initiative. La ETCI è una sorta di "fondo di fondi" che mette ora sul piatto quasi quattro miliardi di euro, una somma che nelle intenzioni genererà un circolo virtuoso di investimenti per le scaleup europee.
L'idea è in sostanza quella di creare una "fascia" di investimenti che in Europa manca: gli investimenti corposi - 50 milioni di euro e soprattutto oltre - che una scaleup tecnologica di solito richiede nelle sue ultima fasi di crescita. I venture capital e gli investitori istituzionali europei spesso non sono pronti per questa classe di investimenti, il che spinge le scaleup più promettenti a emigrare oltreoceano.
È una emigrazione di aziende potenzialmente di rilievo che l'Europa vuole evitare, motivo per cui un anno fa la UE aveva presentato la Pan-European Scale Up Initiative. ETCI è il componente chiave (la "pietra angolare", secondo l'EIB) di questa iniziativa: una iniezione di fondi comunitari a favore dei Venture Capital che intendono investire nei "tech champion" europei.
"Dare supporto alle aziende europee più innovative nel loro stadio finale di sviluppo è essenziale per proteggere l'autonomia strategica della UE", ha spiegato Werner Hoyer, Presidente dell'EIB. Secondo Hoyer l'Europa non manca di aziende innovative, ma deve migliorare lo scenario finanziario in cui operano, in modo che possano passare dallo stadio di startup "a essere concorrenti credibili e leader di mercato".
La European Tech Champions Initiative parte con una dotazione di 3,75 miliardi di euro. 500 milioni vengono dall'EIB, che gestisce l'iniziativa, mentre il resto dai contributi di Belgio, Francia, Germania, Italia e Spagna. Francia, Germania e Spagna hanno contribuito con un miliardo di euro ciascuna, l'Italia si è fermata a 150 milioni e il Belgio a 100.
"L’Italia crede nelle capacità delle startup dell’alta tecnologia e nella necessità di sostenere la loro crescita sui mercati mondiali. Per questo abbiamo investito 150 milioni nell’ETCI: il Fondo promuove un mercato dei capitali per aiutare le startup a consolidarsi e crescere tenendo saldo nel tempo il rapporto con l’Europa", ha spiegato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Secondo Urso l'ETCI risponde direttamente alle esigenze del mercato italiano, perché la vitalità delle startup italiane va sostenuta e la European Tech Champions Initiative punta proprio a realizzare un ecosistema di venture capital capace di consolidare la crescita delle aziende europee e di renderle sempre più competitive sui mercati internazionali.