Con un debito ridotto del 75% e una liquidità di oltre 650 milioni di dollari, si avvia alla conclusione la rapida procedura Chapter 11 iniziata a febbraio
Come ampiamente previsto, nell’arco di poche settimane Avaya uscirà dal Chapter 11. Lo fa sapere l’azienda stessa, spiegando che la Corte del Texas che si occupa della procedura ha approvato definitivamente il piano di ristrutturazione finanziaria, con previsione di ridurre il debito totale di Avaya di oltre il 75% e portarne la liquidità a oltre 650 milioni di dollari.
Il piano, si legge in una nota, fornirà la flessibilità finanziaria necessaria per accelerare gli investimenti di Avaya nel portafoglio di comunicazioni basate sul cloud, in particolare nelle offerte di customer experience, a vantaggio di clienti e partner.L'ampio sostegno al piano di ristrutturazione testimonia, sempre nelle parole dell’azienda, il valore che gli investitori vedono nel business e nelle soluzioni di Avaya, e le risorse disponibili permetteranno di proseguire le iniziative di ricerca e sviluppo e la roadmap nell’ambito cloud.
Il piano, che non era previsto interessasse la maggior parte delle filiali nelle nazioni non USA, nasceva dal fatto che il passaggio da un business basato su licenze, supporto e hardware a uno basato su abbonamenti a soluzioni in cloud ha richiesto investimenti rilevanti che non sono stati compensati rapidamente da nuove entrate ricorrenti. Il gap tra il vecchio business in rapido calo e quello nuovo in crescita lenta si è man mano ampliato, anche perché nella seconda metà del 2022 lo sviluppo del business cloud ha subito qualche rallentamento.
"Abbiamo intrapreso questo processo con un obiettivo chiaro: creare una base finanziaria più solida che ci permetta di costruire sulla nostra posizione competitiva nel settore, rafforzare il nostro ecosistema di partner e soddisfare meglio le esigenze dei nostri clienti con ulteriori investimenti nelle nostre roadmap di prodotti all'avanguardia e a lungo termine”, commenta Alan Masarek, CEO di Avaya.