Perché le imprese hanno bisogno di qualcosa di più di soluzioni innovative per la combinazione tra reale e digitale
“Siamo di fronte a una transizione gemella, energetica e digitale”: introduce così Floriano Masoero, Presidente e CEO di Siemens Italia e Head of Smart Infrastructure, il lancio della piattaforma Xcelerator di Siemens. Una definizione che, non a caso, ricorda un altro gemello, il Digital Twin, ormai perno tecnologico di ogni innovazione in ambito Industrial & Manufacturing, su cui Siemens lavora da tempi non sospetti.
Siemens Italia vuole (continuare a) dire la sua nell’Industria, nelle Infrastrutture e nei Trasporti, un mercato che per Siemens vale 2 miliardi di euro di fatturato, storicamente ben presidiato dall’azienda tedesca. Ma che non ha bisogno delle ben note componenti hardware. In uno scenario in cui il software assume un valore molto più strategico, il manager di Siemens ricorda che l’azienda è una delle top 10 software companies, con un portfolio di circa 430 offerte digitali e un fatturato nel digitale di 6,5 miliardi di euro nel 2021, previsto in crescita al ritmo di un CAGR del 10% fino al 2025.
Digitale per Siemens significa software e servizi in ambito data analytics, AI & IoT, tool di simulazione, connettività sicura, cybersicurezza e nuovi modelli di business. Un range di soluzioni con cui Siemens “vuole aiutare l’Italia ad accelerare nella transizione (gemella) – prosegue Masoero – unendo mondo reale e virtuale”.
Contestualmente, però, non bisogna confondere i clienti. “Per avere successo nel loro percorso di digitalizzazione, le imprese hanno bisogno di qualcosa di più di soluzioni innovative derivate dalla combinazione tra mondo reale e digitale – afferma Giuliano Busetto, Head of Digital Industries di Siemens in Italia e Presidente di Siemens Industry Software”.
Questa la “ragione di vita” di Siemens Xcelerator, una piattaforma digitale aperta, progettata per semplificare e accelerare la trasformazione digitale delle aziende. Una piattaforma che raggruppi il portfolio completo di Siemens ma non solo. Siemens Xcelerator deve anche essere un hub di tecnologia per clienti, partner e sviluppatori, e di conseguenza un marketplace. Perché oggi non si può avere la pretesa di fare tutto da soli.
“Creare partnership aiuta a sbloccare l'innovazione – prosegue Busetto. E una delle aree più interessanti e importanti di questo sviluppo tecnologico è il metaverso industriale”. Ben lungi dalla connotazione “giocosa” e un tantino fine a sé stessa, il metaverso industriale, in un certo senso evoluzione del Digital Twin, è definibile come “una combinazione di tecnologie macchine, fabbriche, città, reti di trasporto e altri sistemi umani altamente complessi’.
Un paradigma che si basa su una simulazione particolarmente accurata degli asset del mondo reale e di interfaccia incredibilmente potente tra il mondo reale e quello digitale. Una riproduzione che non si ferma solo al prodotto ma che si spinge fino alla definizione precisa delle componenti che servono e al processo di automazione necessario alla realizzazione. In questo modo, si verificano preliminarmente l’efficienza, i consumi, gli eventuali colli di bottiglia in produzione, le criticità. A questo proposito Busetto ricorda la proficua collaborazione con Nvidia che porta nel mondo industriale il proprio know how nell’elaborazione grafica e un certo approccio “gaming” nello sviluppo delle interfacce.
“Molti degli elementi costitutivi del metaverso industriale sono ben noti e fanno già parte del nostro portfolio – prosegue il manager -, infatti da oltre 10 anni lavoriamo con i gemelli digitali”. Un modello tecnologico che ha bisogno di collaborazione e apertura, tutto nel nome della massima sostenibilità. Ma, in fondo, il virtuale, inteso come rappresentazione digitale della realtà, è già di per sé un concetto sostenibile.
La piattaforma Xcelerator comprende software erogabile in modalità SaaS, interoperabile, flessibile, aperto e facile da integrare. C’è poi la componente non SaaS: un pacchetto di servizi digitali e connettività in costruzione e la componente hardware di elaborazione, storage e connettività a livello edge (Simatic Edge, X200 Connect Gateway, Data Capture Unit).
Un portfolio di soluzioni supportato e alimentato da una settantina di partner globali, 4 in Italia, che più che limitarsi alla rivendita, devono orientarsi al valore aggiunto. A livello globale si citano partner IT e cloud (Sap, Nvidia, AWS, Bentley e Microsoft), orientati alla consulenza (Deloitte, Atos e Accenture) e allo sviluppo di soluzioni verticali.
All’interno del marketplace si classificano le soluzioni per i tre comparti verticali d’interesse. Per esempio, Building X raccoglie tutto ciò che entra nell’ambito del Digital Twins e della simulazione in produzione. Ma c’è anche Industrial Operation X, un portfolio di soluzioni, referenze e applicazioni specifiche per l’ambito industriale, e Railigent X per i Trasporti.
I primi partner che hanno abbracciato da subito l’approccio Xcelerator di Siemens sono Synapses, ex startup già nota a livello mondiale che ha sviluppato un interessante sistema per l’Indoor Positioning; EPF, specialista nella realizzazione di macchine per l’automazione industriale e per lo stampaggio plastico a iniezione, e Nemo’s Garden, che si occupa di studiare metodi di coltivazione idroponica in fondo al mare.