‘Getting closer’, il tema scelto per l’edizione 2023 dell’evento di Cernobbio, sottolinea l’importanza di maggiori connessioni tra aziende, clienti e partner per gestire l'incertezza che è la nuova normalità
Le opportunità offerte dal digitale coniugate con la necessità di decifrare scenari di incertezza, nel segno del pragmatismo di pura marca SAP declinato al meglio dall'azienda e dai suoi partner. È quanto è andato in scena a metà marzo a Cernobbio, in uno dei luoghi forse più suggestivi del Lago di Como. È qui che si tiene ormai da tre lustri il SAP Executive Summit, tradizionale appuntamento giunto alla sedicesima edizione che ha coinvolto quest’anno oltre un centinaio di top manager, per analizzare uno scenario che continua a essere dominato dall’incertezza.
Non a caso, il tema dell’evento è stato proprio “Getting closer”, ovvero avvicinarsi, creare connessioni, fare sistema, e interconnettere sempre più le aziende, proprio per fronteggiare al meglio uno scenario mondiale che non è tra i più decifrabili. Rifacendosi al titolo dell’evento, Carla Masperi, Amministratore Delegato di SAP Italia, ha ribadito “l’importanza dell’ecosistema e della condivisione di tecnologie: si tratta di un aspetto che noi di SAP conosciamo bene in quanto da sempre accompagniamo le aziende nel loro percorso di innovazione, e lo facciamo sempre con i nostri partner, ed è insieme a loro che realizziamo questo evento di riflessione, condivisione e networking”.
Carla Masperi, al suo primo Executive Summit nella nuova veste di Ad di SAP Italia, carica assunta ufficialmente lo scorso luglio, ha anche colto l’occasione per sottolineare l’importante anniversario dei 35 anni di presenza di SAP nel nostro Paese, durante i quali “abbiamo lavorato con più di 11mila aziende in collaborazione con circa 400 partner”. Entrando nel vivo della due giorni di Cernobbio, Carla Masperi ha sottolineato che “il tema ‘Getting Closer’ significa per un’azienda essere sempre connessi con il proprio ecosistema e rappresenta l’evoluzione della digital transformation: oggi, negli scenari non facili che stiamo vivendo, caratterizzati dall’incertezza come nuova normalità, l’azienda che intende continuare a essere di successo e competitiva deve essere sempre più interconnessa, in modo da rispondere in maniera efficace a tutte le sollecitazioni endogene ed esogene, come le sfide dell’inflazione, della transizione energetica e della sostenibilità, che non possono essere affrontati se non si è in un ecosistema”.
Carla Masperi, AD di SAP Italia, nel corso del suo keynote
Richiamando alcuni temi trattati all’Executive Summit dello scorso anno, Carla Masperi ha proseguito citando due concetti molto importanti emersi in quell'occasione: "il primo è che crescita, profittabilità e margini sono parte della stessa strategia, ed è per questo che top line, bottom line e green line non sono dimensioni in contraddizione ma convergono verso una strategia dell'azienda nel futuro, mentre il secondo è che la sostenibilità per essere tale deve essere portata nei processi aziendali, e l'azienda interconnessa con il proprio ecosistema va in questa direzione, perché se pensiamo a processi di economia circolare o di supply chain sostenibili non si può pensare di avere aziende che vanno in questa direzione senza avere processi integrati con il proprio ecosistema”.
Ma per affrontare uno scenario incerto, “oggi quello che le aziende ci chiedono più spesso è di diventare più resilienti, ovvero più capaci di pianificare la domanda: la risposta è sempre la connessione con l'ecosistema, che però non è soltanto interoperabilità, ma è una connessione integrata che richiede un continuo dialogo con i propri partner e con la propria filiera, in modo da avere un processo end-to-end”, ha fatto notare Carla Masperi, spiegando che occorre sempre che “le informazioni possano fluire in modo digitale e continuo, per consentire alle aziende di avere una visibilità il più ampia possibile sull'intera supply chain, per mitigare il rischio che possano esserci le interruzioni di fornitura che abbiamo visto in questi ultimi anni, anche trovando il modo di interloquire in un business network di connessioni non lineari quanto in un insieme di collegamenti con il proprio ecosistema”.
Queste interconnessioni sono oggi sempre più quelle abilitate dal cloud, e “ultimamente questo è stato ben compreso anche in Italia, come dimostra il fatto che nell’ultimo anno abbiamo riscontrato una crescita del 50% nell’adozione delle nostre soluzioni cloud, con in più il fatto che tutti i nuovi clienti dell’ambito midmarket hanno scelto soluzioni cloud”, ha spiegato Carla Masperi. In ultimo, la numero uno di SAP Italia ha concluso il keynote citando anche la crescente presenza dell’Intelligenza Artificiale, che va “inserita nei processi aziendali, per esempio cercando di automatizzare il più possibile i compiti ripetitivi oppure rendendo più agile, ovvero conversazionale, il colloquio con gli 'utenti finali. Ma soprattutto, parlando di AI, diventa molto importante disporre avere una base dati consistenti e integrati di cui ci si può fidare, perché altrimenti l’algoritmo applicato al contesto sbagliato potrebbe portare fuori gioco”.
Uno spunto, quello relativo ai dati che alimentano l’AI, colto anche da Roberto Battiston, Ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Trento, che ha definito l’AI una sorta di “grande illusione”, almeno per come così come è attualmente, evidenziando come ChatGPT o altre piattaforme simili non facciano altro che mettere in relazione probabilistica le informazioni presenti in Rete senza coglierne appieno il senso, in un curioso gioco di specchi che al momento non ha molto di veramente intelligente.
Per Battiston è invece sicuramente più intelligente, per affrontare sfide importantissime come quelle della sostenibilità e dei cambiamenti climatici, osservare la realtà in maniera oggettiva, e soprattutto guardare al futuro con un occhio diverso dal passato, in modo da non perseverare negli errori. Come quello di continuare a utilizzare fonti energetiche fossili solo perché costano davvero poco, quando invece la fonte di energia primaria per la Terra, ovvero il Sole, “emette 10mila volte più energia di quella che il nostro pianeta sta utilizzando”, ha sostenuto Battiston, riconoscendo che “il problema non è quello di trovare l’energia solare, ma come accumularla”. Ma un motivo di ottimismo è dato dal crollo del costo per MWh del fotovoltaico, che in dieci anni è sceso da 359 dollari a 40 dollari, con una diminuzione vicina al 90%: di questo passo, entro un’altra decina d’anni il costo diverrà praticamente nullo, è stata la previsione di Roberto Battiston.
Successivamente, il palco del SAP Executive Summit ha visto anche quest’anno l’intervento di Dario Fabbri, analista geopolitico, che ha dato una visione lucida e approfondita dello stato attuale del conflitto originatosi con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Di rilievo, a seguire, le testimonianze di tre aziende che hanno intrapreso percorsi di trasformazione digitale. Giovanni Cauteruccio, CIO di Prysmian, Marco Iacomussi, Chief Digital & Information Officer di Leonardo, e Pier Paolo Tamma, Chief Digital Officer del gruppo Pirelli, hanno raccontato le esperienze delle loro aziende, introdotti da Emmanuel Raptopoulos, Presidente di SAP Emea South, che ha sottolineato come l’esempio di queste aziende mostri i vantaggi di utilizzare le tecnologie digitali per affrontare scenari globali ogni giorno più complessi.
La densa mattinata è stata chiusa da Scott Russell, Executive Board Member, Customer Success, di SAP, che ha ribadito la centralità del cloud come abilitatore della trasformazione: “SAP dispone del portafoglio di soluzioni molto articolato e flessibile, dando modo a ogni azienda di seguire un percorso di crescita al proprio ritmo, scegliendo per esempio se adottare la modalità SaaS con Rise with SAP oppure optare per un mix tra cloud privato e pubblico”. Ma oltre al cloud oggi contano molto anche le app: e Scott Russell non mancato di sottolineare l’importanza di SAP Build, la piattaforma low-code che è stata il piatto forte del SAP TechEd 2023 lo scorso novembre e che permette anche agli utenti business privi di competenze di sviluppo di creare direttamente applicazioni, mettendo a disposizione tutte le potenzialità della Business Technology Platform oltre che i dati delle applicazioni SAP.
Scott Russell e Carla Masperi di SAP a Cernobbio
Infine, rispondendo a una domanda di ImpresaCity, c’è stato il tempo per un commento sul fatto che il co-fondatore Hasso Plattner ha recentemente reso noto il percorso che nell’arco di un anno lo porterà a uscire definitivamente dall’azienda. Plattner aveva in effetti lasciato la guida operativa dell'azienda già nel 2003, l'ultimo anno in cui aveva ricoperto il ruolo di co-CEO. Era comunque rimasto Presidente del Supervisory Board, seguendo la nomina e la crescita di tutti i principali manager, in particolare dei CEO che lo hanno seguito. “Oltre ad aver fondato SAP, Hasso è anche una persona di notevole talento e uno straordinario innovatore nell’ambito IT, però dal punto di vista gestionale non credo che la sua scelta apporterà cambiamenti di rilievo nella strategia da tempo impostata e che vede il cloud in cima a tutto”, ha concluso Scott Russell.