Nel corso del recente evento mondiale a Boston una carrellata di annunci tecnologici orientati all'innovazione, che va perseguita nonostante le pressioni sui budget IT. Il vendor continua a promuovere la rivoluzione dell’open hybrid cloud. Sul palco clienti e partner coinvolti in una dinamica di ecosistema moderno
Dallo scorso luglio alla guida di Red Hat a livello mondiale (era già executive VP of Products and Technologies, ndr), Matt Hicks, President e Chief Executive Officer, in apertura del suo primo Red Hat Summit in questo ruolo, svoltosi di recente a Boston, fa trasparire l’emozione dell’essere al posto giusto al momento giusto. Si perché, come sottolinea, nella vita di ciascuno di noi ci sono momenti che hanno inevitabilmente segnato il proprio percorso professionale e per lui questo è sicuramente uno di quelli. Momenti in cui il potenziale della tecnologia e la sua realizzazione sono diventati non solo visibili, ma inevitabili: il Ceo ha sperimentato tutto il potenziale dell’open source applicato a Internet, ai team distribuiti e all’edge - momenti non solo suoi, ma condivisi da milioni di persone nel mondo che, come lui, hanno intravisto il potenziale di queste tecnologie e hanno agito di conseguenza – e oggi la storia ha tutta l’intenzione di ripetersi: “Siamo nell’era dell’Intelligenza Artificiale, passata dall'oscurità del mondo accademico all'ubiquità di ChatGPT, spostandosi anche dal potere di pochi al potere di molti”, afferma dal palco. Ne è certo Hicks: “L‘impatto potenziale che l’open source ha giocato parecchi anni fa sui sistemi operativi e i linguaggi di programmazione ora si replica nell’ambito dell'Intelligenza Artificiale”. La rivoluzione dell’AI è in atto, reale. La creatività su scala globale può veramente fare leva sull’intelligenza artificiale sfruttando l’open source: “Il momento è ora per sognare e sprigionare quel potenziale e trasformarlo in realtà, diventando ciascuno il motore del cambiamento per la vostra azienda e il vostro settore”, rimarca.Matt Hicks, President e Chief Executive Officer, Red Hat
Presente e futuro allineati: una sfida possibile
Non si può certo non considerare le traiettorie future per un vendor che sta scrivendo la storia dell’IT, il mondo deve rendersene conto e i clienti devono abilitare processi di trasformazione moderna. E per questo in apertura di Summit si guarda al presente e al futuro; ma per intraprendere oggi questi percorsi innovativi risulta fondamentale gestire al meglio il presente, ciò su cui si è lavorato e investito fino ad ora. Gestire e sfruttare al meglio l’esistente anche con budget ridotti è una sfida che riguarda e preoccupa molte organizzazioni: “Fare di più con meno spesso è un imperativo a cui non ci si può sottrarre, che spesso richiede anche una maggiore velocità rispetto al passato con l’obiettivo di ottenere maggior efficienza, risparmio e scala. E’ una strada obbligata che non deve ostacolare gli slanci innovativi, bloccandoli", commenta il top manager. La riduzione del budget per l’IT da parte delle imprese sembrerebbe infatti indicare la volontà di limitarsi a garantire la continuità delle operation. Ma allora come è possibile fare innovazione?
Esiste un modo per perseguire sia la continuità che la trasformazione, che prevede che l’innovazione si basi sugli strumenti di cui le imprese sono già in possesso, senza bisogno di ulteriori investimenti in competenze, servizi o sistemi.
Non è fantascienza, ma la vera rivoluzione dell’hybrid cloud. O meglio, secondo Red Hat dell’Open Hybrid Cloud che, grazie alla potenza dell’open source, permette di abbracciare il futuro con ottimismo, progredire in chiave open innovation a partire da investimenti ridotti.
E su queste premesse che si è svolta quindi la kermesse annuale, un evento ricco di novità, in cui il vendor ha approfondito in diversi momenti la strategia aziendale e presentato i nuovi annunci di prodotti/soluzioni. Un momento di relazione in cui sul palco sono saliti anche clienti rappresentativi che hanno colto la vera essenza dell’Open Source targato Red Hat, così come partner, premiati per il lavoro svolto nel’arco dell’ultimo anno.L’open hybrid cloud si conferma il perimetro d’azione
Tutti gli annunci presentati al Summit si collocano nell’orbita open hybrid cloud, il perimetro in cui il vendor ha scelto di operare. Fino a qui, nulla di nuovo: Red Hat ne parla da circa un decennio e molti operatori del settore lo hanno scelto come modello operativo d’elezione: ma cosa rende Red Hat diversa rispetto agi altri? “Il nostro approccio volto a creare un ambiente in grado di eseguire qualsiasi carico di lavoro e distribuire qualsiasi applicazione ovunque, indipendentemente dall'infrastruttura sottostante, che sia un laptop, un data center, il cloud per spingersi fino all'edge. Sia che si tratti di implementare migliorie incrementali per gestire le realtà odierne, sia che si tratti di capacità rivoluzionarie di intelligenza artificiale proiettate nel futuro, vogliamo offrire piattaforme in grado di portare a destinazione velocemente i clienti. Indipendentemente dal punto di partenza, il nostro approccio può aiutare ad accelerare il loro percorso innovativo”, afferma il Ceo.
Un modello che avvicina sempre più il vendor ai principi dell’open source, con cui Red Hat si propone di aiutare i clienti a costruire, eseguire e gestire carichi di lavoro e applicazioni, indipendentemente da dove si trovano. Semplificando il tutto: ovvero, trasformando ciò che è complesso in qualcosa di più semplice, senza per questo frenare l’innovazione ma, anzi agevolandola attraverso l’automazione, in modo altresì sicuro e scalabile.Le novità tecnologiche
Si entra nel vivo degli annunci del Summit: come di consueto, dal capello (rosso, è il caso di dirlo) sono uscite parecchie novità e nuove funzionalità, qui di seguito descritte le principali sinteticamente:
- Red Hat Developer Hub migliora l’experience’ degli sviluppatori
Si tratta di un portale aperto, unificato e di livello enterprise, progettato per semplificare il processo di sviluppo attraverso un framework supportato e condiviso. Nata dal progetto open source Backstage, la piattaforma Red Hat Developer Hub fornisce gli strumenti e le risorse necessarie di cui gli sviluppatori hanno bisogno per creare applicazioni di qualità superiore, massimizzando le competenze esistenti e accelerando la velocità.
Come prima offerta standalone di livello enterprise basata su Backstage, supportata e ottimizzata da Red Hat, Red Hat Developer Hub intende offrire una migliore esperienza agli sviluppatori in tutti gli ambienti, compresi Kubernetes e le piattaforme applicative container come Red Hat OpenShift. Al fine di ridurre le sfide inerenti alla creazione e alla manutenzione di portali per sviluppatori il portale si caratterizza per un’unica console di controllo per visualizzare tutti gli strumenti e le risorse disponibili per gli sviluppatori e aumentare la produttività, funzionalità self-service, con la possibilità di inserire limitazioni, per lo sviluppo di applicazioni cloud-native conformi alle best practice aziendali, sicurezza e governance adeguate per tutti gli sviluppatori dell'organizzazione.
- Red Hat Plug-ins for Backstage
Red Hat ha inoltre sviluppato Red Hat Plug-ins for Backstage, un pacchetto di sei plug-in (Application Topology per Kubernetes , Multicluster View con Open Cluster Manager (OCM), Container Image Registry per Quay, Pipeline con Tekton, Autenticazione e autorizzazione con Keycloak, GitOps con Argo CD) che integrano vari sistemi chiave in Backstage, contribuendo a estendere le funzionalità del progetto. I plug-in possono essere utilizzati in tutte le installazioni di Backstage, offrendo una maggiore flessibilità agli sviluppatori su tutte le piattaforme e distribuzioni Kubernetes.
- Ansible Lightspeed, l'Intelligenza Artificiale è servita
Si entra nell’area dell’Intelligenza Artificiale con Ansible Lightspeed con IBM Watson Code Assistant. In sostanza è un nuovo servizio di intelligenza artificiale generativa progettato per contribuire a promuovere un’adozione più coerente e accurata dell’automazione in azienda, rendendo più semplice per gli utenti inesperti l'automazione delle attività e rimuovendo l'onere della creazione di attività a basso valore per gli esperti di automazione.
Si tratta della fase successiva dell’iniziativa Project Wisdom, ora accessibile a utenti, contributor, clienti e all’ecosistema di partner di Red Hat. Utilizzando l’elaborazione del linguaggio naturale, il servizio sarà integrato con Watson Code Assistant – che sarà in general availability entro la fine dell’anno - per accedere agli IBM Foundation Models e creare rapidamente codice di automazione. È questo il valore aggiunto che Watson Code Assistant (attualmente in anteprima tecnica) vuole portare alle imprese: affrontare le lacune di competenze e generare le efficienze necessarie ad accelerare il time to value dell’automazione.Progettato specificamente per sviluppatori e operatori dell’automazione, Ansible Lightspeed assicura un notevole incremento della produttività agli utenti Ansible, traducendo la loro domain expertise in codice YAML per la creazione o modifica dei Playbook Ansible. Gli utenti possono anche fornire i loro feedback, contribuendo al training del modello. L’intelligenza artificiale del dominio combina la potenza dell’esperienza diretta con l’innovazione tecnica, integrandosi nelle tecnologie del dominio, come l’automation, per far fronte a sfide specifiche. Essendo istruito da utenti con una conoscenza approfondita delle applicazioni del mondo reale, Ansible Lightspeed offre raccomandazioni più coerenti e di qualità superiore per sfide specifiche. Può fornire rapidamente valore reale per settore, lingua e funzione.- Event-Driven Ansible, l’automazione diventa ‘always on’
Più volte Red Hat ha spiegato come, in scenari in cui la complessità regna sovrana e dove cresce la necessità di maggior agilità e semplificazione, l’automazione rappresenti un elemento baricentrico. Per questo motivo al Summit non sono mancati annunci in questa direzione.
Il vendor ha infatti annunciato la general availability di Event-Driven Ansible, una soluzione scalabile e resiliente che offre alle aziende più modalità con cui attivare in modo efficace l’automazione nell’ambito delle proprie strategie hybrid cloud. Disponibile nella Red Hat Ansible Automation Platform 2.4, Event-Driven Ansible estende il valore degli investimenti IT esistenti in tutta l’azienda, consentendo ai team IT di innovare maggiormente senza compromettere la qualità del servizio o i tempi di risposta necessari negli ambienti IT moderni.Event-Driven Ansible collega facilmente gli strumenti di osservabilità dell’infrastruttura e delle applicazioni con l’automazione Ansible di livello enterprise. Quando Event-Driven Ansible riceve eventi da tool di terze parti, determina le fasi successive e agisce automaticamente. Consente ai team IT di predeterminare e definire regole per avviare risposte automatiche a situazioni quali processi di sistema non rispondenti o richieste di accesso non autorizzate. Quando le condizioni sono soddisfatte e un evento è attivato, esegue automaticamente l’azione desiderata tramite Ansible Playbooks o moduli di esecuzione diretta, con la possibilità di concatenare più eventi in azioni di automazione più complesse.
Un’automazione ‘always-on’ quindi che contribuisce a migliorare la resilienza del servizio e a garantire la coerenza della risposta alle richieste IT di routine, consentendo ai team di focalizzarsi su attività a valore, integrata nella piattaforma Ansible Automation Platform, per iniziare più rapidamente ad automatizzare le operazioni Day 0, 1 e 2 nel cloud ibrido. Un’unica piattaforma può abilitare l’automazione manuale e automatica in qualsiasi ambiente, dall’infrastruttura hardware e di rete tradizionale agli ambienti cloud ed edge. Event-Driven Ansible si integra, inoltre, con le “event source” di strumenti di monitoraggio, osservabilità e analisi IT di terze parti già in uso presso i clienti, con risorse pacchettizzate da partner quali Cisco ThousandEyes, CyberArk, Dynatrace, F5, IBM Instana, IBM Turbonomic, Palo Alto Networks e Zabbix – ne seguiranno a breve di nuovi - per aiutare i clienti a iniziare più rapidamente.- Red Hat Advanced Cluster Security Cloud Service, la sicurezza cloud-native su scala in ambienti cloud ibridi
Ed ecco il tema della sicurezza. Secondo il report 2023 State of Kubernetes Security di Red Hat, il 90% degli intervistati ha dichiarato di aver subito almeno un incidente di sicurezza negli ultimi 12 mesi. Inoltre, il 67% conferma di aver dovuto ritardare o rallentare la distribuzione delle applicazioni a causa di problemi di sicurezza. La protezione delle applicazioni cloud-native e dell’infrastruttura sottostante richiede cambiamenti significativi alle strategie di sicurezza IT di un’organizzazione, con controlli che spesso devono essere applicati all’inizio del ciclo di vita dell’applicazione per tenere il passo con le rapide pianificazioni di rilascio e le minacce in evoluzione.
Con Red Hat Advanced Cluster Security Cloud Service, le aziende possono iniziare a proteggere i carichi di lavoro in pochi minuti e scalare più facilmente tra cloud e aree geografiche, senza complessità o costi aggiuntivi; unisce le funzionalità di sicurezza native di Kubernetes con la convenienza e il supporto di un’offerta completamente gestita da Red Hat. Un servizio cloud di sicurezza consente alle organizzazioni di migliorare più rapidamente la propria postura di sicurezza dal datacenter all'edge, riducendo al minimo i costi operativi, permettendo alle aziende di adottare un approccio orientato alla sicurezza per la creazione, l’implementazione e la manutenzione di applicazioni cloud-native nel cloud ibrido, indipendentemente dalla piattaforma Kubernetes sottostante.
- Red Hat Trusted Software Supply Chain
E ancora sicurezza. Tra i numerosi annunci da segnalare nella soluzione Red Hat Trusted Software Supply Chain (che migliora la resilienza alle vulnerabilità della supply chain software) l'aggiunta dei nuovi servizi Red Hat Trusted Content e Red Hat Trusted Application Pipeline, contribuendo a rafforzare la sicurezza delle applicazioni fondamentali e la resilienza aziendale.
Nello specifico, Red Hat Trusted Application Pipeline e Red Hat Trusted Content si uniscono ai servizi software e cloud Red Hat già esistenti, tra cui Quay e Advanced Cluster Security (ACS) al fine di promuovere l’adozione di pratiche DevSecOps e integrare la sicurezza in ogni fase del ciclo di vita dello sviluppo software, contribuendo a rafforzare la sicurezza delle applicazioni fondamentali e la resilienza aziendale.Disponibile come servizio in anteprima nelle prossime settimane, Red Hat Trusted Content fornirà agli sviluppatori una conoscenza in tempo reale delle vulnerabilità note e dei rischi per la sicurezza all’interno delle loro dipendenze software open source. Il servizio suggerirà anche possibili rimedi per minimizzare i rischi, contribuendo a ridurre tempi e costi di sviluppo. Red Hat Trusted Content offre l’accesso a contenuti software open source realizzati e curati da Red Hat, con una provenienza e un’attestazione complete, utilizzando le best practice interne di Red Hat per soddisfare i requisiti normativi e di conformità. Al termine dello sviluppo, il servizio monitora in modo proattivo e avvisa gli utenti di rischi nuovi ed emergenti nelle loro dipendenze open source, consentendo una più rapida correzione delle minacce emergenti.
Red Hat Trusted Application Pipeline, già disponibile come servizio in anteprima, aiuta i clienti a migliorare la sicurezza della supply chain del software applicativo con una pipeline CI/CD integrata. Le applicazioni possono essere costruite in modo sicuro e più facilmente integrate in container Linux e quindi distribuite su Red Hat OpenShift o altre piattaforme Kubernetes con pochi clic. In precedenza, questo era spesso un processo altamente manuale, con centinaia di righe di codice di automazione necessarie per sviluppare, testare e distribuire applicazioni containerizzate che introduce potenziali attriti ed errori umani, aggiungendo nuovi punti di rischio e rallentando la velocità complessiva.
- Red Hat Enterprise Linux nel cloud ibrido: gestione semplificata
Non potevano inoltre mancare migliorie e nuove funzionalità per il sistema operativo Red Hat Enterprise Linux (RHEL), questa volta offerte come parte di Insights. In questa direzione il vendor ha presentato un set ampliato di funzionalità di gestione di Red Hat Insights per Red Hat Enterprise Linux, progettato per ridurre la complessità di Linux nel cloud ibrido senza rallentare l’innovazione e rendere la piattaforma più accessibile, gestibile e manutenibile ovunque le organizzazioni scelgano di operare. Red Hat Insights va oltre l’analisi per offrire una gestione semplificata di Linux dai datacenter ai cloud pubblici fino all’edge.Il palco a clienti e partner
Come di consueto lo spirito comunitario e collaborativo dell’open source si è 'respirato' nel corso del Summit. Sul palco le testimonianze di clienti e partner che hanno raccontato storie di successo in chiave open source con Red Hat. Tra queste da citare clienti come Baclays alle prese con un viaggio multicloud, così come atruvia che ha scelto RH Openshift AI come piattaforma base per incrementare la collaborazione tra sviluppatori, data scientist e team DevOps, e yes bank che ha combinato RH OpenShift e MS Azure, cloud native platform per creare la ‘next generation digital experience’ per milioni di clienti. E se l’anno scorso in ambito automotive sul palco si è celebrata la partnership con General Motor, quest’anno i riflettori si sono accesi sulla relazione con etas automotive per abilitare velocità e stabilità nell’automotive, e, in generale, in ambito smart industry. In quest’ambito si inserisce inoltre a pieno titolo la partnership con ABB, legata a Red Hat per portare eccellenza operativa all’industrial edge in modo congiunto.Tra i partner tecnologici sfilati sul palco Microsoft (sul palco Jeremy Winter, Corporate VP of Azure Cloud Native and Hybrid a enfatizzare il valore di una partnership sempre più evoluta in cui l'AI gioca un ruolo inportante), AWS, Dell (in questo caso 24 anni di collaborazione e centinaia di servizi integrati. I manager hanno raccontato il valore della partnership in contemporanea sui palchi dei propri Summit annuali, uno a Boston e l’altro a Las Vegas) e poi quella con Intel e IBM in chiave di sostenibilità.
Non è mancata anche la premiazione dei partner tecnologici e di system integration globali che si sono distinti nell'attività con Red Hat nel corso dell'anno: Airbus, Galicia, KPMG e Verizon.