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Dalla UE 22 miliardi per la microelettronica

Prende il via un nuovo IPCEI legato all'elettronica e alle telecomunicazioni, con quattro aziende italiane in prima linea

Tecnologie

La Commissione Europea ha dato semaforo verde al progetto di ricerca applicata IPCEI ME/CT: esplicitando le sigle, un Important Project of Common European Interest incentrato sulla microelettronica (ME) e sulle tecnologie delle telecomunicazioni (CT). Il nuovo IPCEI ME/CT segue e integra una iniziativa analoga, lanciata nel 2018, dedicata solo alla microelettronica.

L'IPCEI coinvolge quattordici Stati membri, fra cui l'Italia, e si scompone in 68 progetti specifici presentati da 56 aziende. Quelle italiane coinvolte sono MEMC, Menarini Silicon Biosystems e SIAE Microelettronica, più l'italo-francese STMicroelectronics. In quello che la UE definisce come ecosistema dell'IPCEI ci sono anche, come partecipanti associati, la Fondazione Bruno Kessler e Optoi.

L'IPCEI cuba quasi 22 miliardi di euro di investimenti. Come accade di norma per progetti comunitari del genere, il contributo pubblico è in realtà inferiore - 8,1 miliardi, in questo caso - e il resto dei finanziamenti (13,7 miliardi) si prevede arrivi da investimenti privati "scatenati" dai fondi pubblici. In un effetto-volano indispensabile quando si tratta di progetti di ricerca avanzata che, di norma, farebbero molta fatica a raccogliere da soli investimenti privati.

Alcune delle nazioni coinvolte, tra cui l'Italia, hanno già inserito la partecipazione a IPCEI ME/CT nei loro Piani di Ripresa e Resilienza, quindi possono usare i fondi PNRR per finanziare parzialmente i progetti di ricerca.

La Commissione Europea sottolinea che tutti i 68 progetti oggetto di finanziamento sono "notevolmente ambiziosi" perché intendono sviluppare tecnologie che vanno ben oltre quello che il mercato offre al momento. In particolare, le aziende coinvolte lavoreranno allo sviluppo di sensori, processori ad alte prestazioni, microprocessori per applicazioni di AI, attuatori, mezzi di comunicazione per lo scambio sicuro dei dati.

I risultati di queste attività di ricerca dovrebbero portare effetti positivi in molti settori. La Commissione segnala in particolare le comunicazioni mobili, la guida autonoma, l'Intelligenza Artificiale, il quantum computing, la transizione verde. I primi prodotti concreti di nuova generazione sono attesi già per il 2025, mentre l'IPCEI ME/CT nel suo complesso dovrebbe concludersi nel 2032.

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