Commend propone soluzioni di comunicazione interfonica che puntano decisamente sull'affidabilità, un aspetto molto importante nei suoi mercati tanto tradizionali quanto di nuova concezione
In molti scenari d'uso business, e in particolare industriali, la qualità della comunicazione fonica è un fattore molto importante. Per qualità in quest'ottica non si intende semplicemente la capacità di trasmettere e riprodurre fedelmente il parlato, ma la garanzia che la comunicazione sia sempre possibile, raggiunga chi deve riceverla e che sia veicolata da un sistema a prova di violazioni di sicurezza.
Sono principalmente queste caratteristiche che, secondo l'austriaca Commend, fanno la differenza tra le piattaforme di interfonia propriamente dette - il campo in cui l'azienda opera - e altre che, più semplicemente, gestiscono alcuni tipi di comunicazioni voce negli uffici o negli spazi industriali. Una distinzione che non è sempre chiara, nemmeno agli stessi utenti.
"Siamo presenti - spiega Alessandro Amodio, Sales Manager di Commend Italia - in tutti gli ambiti in cui serve fare comunicazione e sicurezza in maniera integrata: dai treni alle cabinovie, dagli ospedali agli edifici di nuova concezione, sino alle fabbriche e alle aree industriali". Insomma in tutti gli scenari in cui le caratteristiche della piattaforma software e dei terminali Commend assumono un particolare valore.
Commend combina sicurezza e comunicazione da oltre mezzo secolo e ha man mano sviluppato un ecosistema di prodotti particolarmente ampio: sistemi interfonici da tavolo e da parete, terminali mobili, terminali per il controllo accessi, sistemi di difussione sonora. A gestire tutte queste componenti hardware è una piattaforma software unica - Symphony - che viene erogata via cloud.
L'evoluzione tecnologica è andata di pari passo con una evoluzione commerciale, di cui fa parte anche la nascita, una quindicina di anni fa, della filiale italiana. "Commend Italia è una realtà sia commerciale, sia consulenziale e tecnica", sottolinea Amodio: "Non vogliamo presentarci solo come venditori di prodotti ma come una azienda che lavora in maniera costruttiva e trasversale, in grado di trasformare una idea di progetto in un sistema completo, efficace per chi lo deve utilizzare".
Le attività di co-sviluppo e di integrazione sono molto importanti per Commend, in Italia come in generale. Hardware e software della casa austriaca devono infatti essere sempre capaci di integrarsi con sistemi e soluzioni di terze parti, magari già presenti in azienda.
"Questo richiede un lavoro di sviluppo e di integrazione - spiega Amodio - che rappresenta una delle attività principali per Commend. Attraverso il supporto dei principali protocolli, standard e proprietari, e con partnership tecnologiche mirate che permettono uno scambio dati bidirezionale e completo tra le nostre soluzioni e quelle di altri".
La capacità di integrazione di Commend si rivela sempre più importante anche perché il suo mercato potenziale si sta allargando a scenari d'uso che sono intrinsecamente eterogenei. Ad esempio al mondo della building/home automation, due campi molto interessanti in cui Commend Italia ha già concluso diversi progetti - come nella tecnologicamente citatissima Torre Direzionale Gioia 22 a Milano - e in cui ci sono varie classi di prodotti "smart" che devono parlare fra loro e con le piattaforme professionali, in maniera sempre più integrata.
Un altro ambito di sviluppo molto interessante riguarda la comunicazione nelle infrastrutture critiche, per le quali i requisiti imposti da normative come la Direttiva NIS2 richiedono il coinvolgimento di produttori tecnicamente competenti ma anche certificati e affidabili. Anche in ambiti genericamente critici, però, oggi è facile trovare applicazioni di sicurezza e comunicazione che vengono coperte da semplici citofoni, quasi come quelli di casa, che a norma di legge non sarebbero adatti.
Ma il punto non è solo questo, spiega Amodio: ciò che conta in qualsiasi mercato sono gli aspetti tecnologici e di innovazione, uniti alla capacità di recepire e risolvere i problemi degli utenti. "Ovviamente non vendiamo obblighi di legge ma tecnologia - spiega il manager - quindi possiamo crescere quanto più sappiamo proporre in maniera convincente l'innovazione tecnologica che man mano sviluppiamo, perché alla fine è questo che vendiamo: una innovazione continua".
Ne è un esempio Ivy Voice Assistant, una Intelligenza Artificiale conversazionale che Commend ha integrato in alcuni terminali interfonici, realizzando di fatto un assistente vocale evoluto. L'obiettivo è delegare all'AI il compito di rispondere alle richieste più frequenti e più semplici degli utenti, lasciando agli addetti dei centri di sicurezza e delle control room quello di gestire le situazioni più complesse.
Gli scenari applicativi tipici per Ivy, spiega Commend, includono la fornitura di indicazioni stradali, la pianificazione di viaggi in autobus e in treno, la gestione di chiamate errate e l'identificazione e l'inoltro di chiamate prioritarie. Anche in più lingue, il che rappresenta un ulteriore vantaggio.