Si concretizza la divisione fra vecchia e nuova Atos, ma in modo opposto a quello inizialmente previsto
Alla fine Atos, di cui nelle cronache dell'IT si parla relativamente poco ma che resta pur sempre un importante fornitore tecnologico europeo, ha scelto la sua strada per un salto per così dire generazionale della sua proposizione al mercato. La strada è quella, già preventivata, della scissione tra vecchie e nuove attività, tra il business as usual e la digitalizzazione spinta. Ma le modalità della divisione sono ben diverse da quelle previste.
Chi ha seguito le vicende dell'azienda francese sa che la sua idea, tempo fa, era quella di avviare un piano di scissione in due aziende distinte. Da un lato le attività tradizionali - data center, hosting, digital workplace, Unified Communication & Collaboration e Business Process Outsourcing - da mantenere in Atos vera e propria. Dall'altro lato, il nuovo.
Il nuovo, nello specifico, è rappresentato da tutti i servizi e le offerte legate genericamente alla digitalizzazione, con in particolare una serie di attività specifiche a forte crescita: cyber security, HPC, edge computing, sistemi mission critical. Questo "nuovo" doveva essere scorporato in una nuova società di nome Eviden - prima l'idea era Evidian - autonoma ma controllata dalla vecchia Atos. Che nel tempo ne avrebbe ceduto le quote per compensare il probabile calo del business tradizionale, in attesa di un rilancio.
La divisione tra la "bad company" Atos e la "good company" Eviden in effetti si farà, ma - è la novità di questi giorni - in modo un po' diverso. Il board di Atos ha deciso per la vendita delle attività tradizionali (quelle che chiama anche le Tech Foundations) a EPEI, ossia a EP Equity Investment, uno dei canali di investimento del magnate ceco Daniel Kretinsky. Kretinsky ha investimenti in moltissimi settori, principalmente in quello dell'energia.
Le Tech Foundations, e non Eviden, saranno quindi oggetto di uno scorporo. Atos come società già esistente cambierà il proprio nome in Eviden e si dedicherà ai filoni di business più interessanti per la digitalizzazione. Atos come marchio invece passa a Kretinsky, per cui è probabile che a cose fatte la società acquisita prenderà questo brand, non più usato dalla nuova Eviden.
La cessione delle attività tradizionali di Atos viene valutata in circa due miliardi di euro, di cui però solo una minima parte (circa 100 mila euro) vanno nelle casse di Eviden. Il resto è semplicemente un trasferimento formale di passività. Cedute le Tech Foundations, Eviden si presenta al mercato come una realtà da 5,3 miliardi di euro di giro d'affari e che punta a una crescita organica del 7% nel prossimo futuro.