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Capgemini: i vantaggi dell’AI generativa sono superiori alle preoccupazioni

Un’indagine rivela che le aziende ritengono più rilevanti gli strumenti legati a chatbot, design di prodotti e servizi e customer experience

Trasformazione Digitale

Il 70% dei manager ritiene che l’AI generativa consentirà alle aziende di ampliare il raggio d’azione dei knowledge worker, e il 96% sostiene che sia uno dei temi più rilevanti per i consigli di amministrazione, mentre la maggior parte conferma che la leadership aziendale creda fortemente in questa tecnologia. È quanto emerge dall’ultimo report del Capgemini Research Institute, dal titolo “Harnessing the value of generative AI: Top use cases across industries”, che analizza il potenziale trasformativo dell’AI generativa per portare l’innovazione all’interno delle imprese.

Nonostante i potenziali rischi, in particolare in termini di violazione del copyright e cybersecurity, il 74% dei manager ritiene che i vantaggi offerti dall’AI generativa siano superiori alle preoccupazioni associate. Se da un lato il 21% stima un cambiamento rilevante all’interno del proprio settore, dall’altro il 40% delle organizzazioni dispone già di un team e di un budget interamente dedicati a questa tecnologia, mentre un ulteriore 49% prevede di farlo entro i prossimi 12 mesi.

Dalla ricerca, condotta su circo 1.000 aziende in tutto il mondo, Italia compresa, è anche emerso che le aziende ritengono che le piattaforme o gli strumenti basati sull’AI generativa più rilevanti per il proprio settore siano i chatbot per automatizzare il customer service e migliorare i processi di knowledge management (83%), così come progettazione, raccolta e sintesi dei dati (75%); inoltre, la maggior parte dei manager ritiene che l’AI generativa renderà il design di prodotti e servizi più efficiente (78%) e accessibile (76%); e infine gli intervistati hanno affermato che questa tecnologia favorirà lo sviluppo di customer experience più interattive e coinvolgenti (71%) e migliorerà il customer service grazie a un’assistenza automatizzata e personalizzata (67%).



Entro tre anni, e dopo aver implementato con successo l’AI generativa, i manager prevedono una serie di vantaggi, come un aumento dell’8% delle vendite e una riduzione dei costi pari al 7%. Hanno inoltre dichiarato di aspettarsi un miglioramento del 9% sia in termini di engagement e di soddisfazione dei clienti sia per quanto riguarda l’efficienza operativa.

I dirigenti del settore high-tech sono quelli più convinti (84%) che l’impatto complessivo dell’AI generativa sarà positivo. Quasi il 70% ha infatti affermato che le loro organizzazioni hanno all’attivo progetti pilota di AI generativa e il 18% ha dichiarato di aver già implementato l’AI generativa in alcune sedi o funzioni aziendali. I due casi d’uso principali riguardano la modellazione 3D per forme dettagliate e la manutenzione predittiva.

La maggior parte dei dirigenti intervistati (67%) di tutti i settori ritiene che il maggior potenziale dell’AI generativa possa presentarsi nelle funzioni IT, in particolare nel settore dell’high-tech, dove si registra la percentuale più elevata di dirigenti (86%) secondo cui la propria organizzazione sta utilizzando o intende utilizzare l’AI generativa nell’IT. I dirigenti ritengono che questa tecnologia possa apportare valore aggiunto anche in ambito sales (54%) e marketing e comunicazione (48%).

Secondo il 69% delle aziende, l’AI generativa sarà in grado di sviluppare concetti e design iniziali dei progetti e, di conseguenza, il ruolo dei dipendenti si sposterà dalla fase di progettazione e creazione a quella di revisione e perfezionamento. La ricerca evidenzia che per il 69% dei dirigenti l’AI generativa favorirà l’emergere di nuovi ruoli, come AI auditor e AI ethicist. Con l’introduzione di nuovi ruoli basati sull’AI generativa, il 68% degli executive ritiene che l’integrazione della tecnologia all’interno dell’organico richiederà investimenti significativi in termini di upskilling e cross-skilling delle competenze.



Infine, quasi l’80% delle organizzazioni è consapevole degli aspetti legati a un’implementazione sostenibile dell’AI e generativa, tanto che il 78% delle aziende si rende conto che questa tecnologia potrebbe generare un’impronta di carbonio più elevata rispetto ai sistemi IT tradizionali. Tuttavia, tra le organizzazioni che prevedono di addestrare i propri modelli (8%), circa la metà ha adottato misure per mitigare il loro impatto ambientale, evidenziando la necessità di un impegno più concreto in termini di sostenibilità.

“L’AI generativa rappresenta un driver di trasformazione per lo sviluppo di innovazioni all’interno delle aziende, dal momento che accelera l’implementazione di casi d’uso specifici di settore per creare valore, e non c’è da sorprendersi che sia già tra le priorità di quasi tutte le grandi organizzazioni. Sebbene l’AI generativa possa offrire numerosi vantaggi sia alle aziende che ai dipendenti, sarà indispensabile adottare un approccio incentrato sull’essere umano, che consenta di portare su scala le tecnologie e implementare le linee guida necessarie per promuovere la fiducia sul posto di lavoro. Man mano che le aziende accelerano il loro percorso verso l’AI generativa, devono assicurarsi di implementarla in modo sostenibile in tutta l’organizzazione”, commenta Monia Ferrari, Managing Director di Capgemini Italia

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